A Londra, al Victoria and Albert Museum, tutto pronto per la mostra dedicata a una favola per tutte le età
Alice: Curiouser and Curiouser, un viaggio interattivo nel profondo di una delle storie più fantasiose e stimolanti di tutti i tempi. Un percorso espositivo coinvolgente attraverso la trama di Alice nel paese delle meraviglie, favola rivista, riadattata e reinventata durante i suoi 158 anni di esistenza. In mostra l’evoluzione dell’iconico racconto di Lewis Carroll: dal manoscritto originale del 1865 fino all’attuale sviluppo globale, il suo impatto culturale e il suo contributo quale fonte d’ispirazione per eminenti figure del mondo dell’arte, della musica, del cinema, della moda e della fotografia. Allestita negli spazi del Victoria and Albert Museum, “Alice: Curiouser and Curiouser” è pronta ad aprirsi (appena sarà possibile per le restrizioni Covid) ad un pubblico invitato ad immergersi in un percorso entusiasmante organizzato in cinque sezioni principali dove oltre 300 oggetti appartenenti al magico mondo di Alice vengono presentati a tema.
Accanto al primo manoscritto di Lewis Carroll i disegni di John Tenniel, le illustrazioni di Ralph Steadman e il lavoro di Mary Blair per l’adattamento del racconto alla proiezione del primo film di Walt Disney. Forte l’influenza della magica Alice sulle opere dei protagonisti del mondo delle arti creative, tra cui emergono i Beatles, la rapper britannica Little Simz, il pittore Salvador Dalì, l’artista Yayoi Kusama e la stilista Vivienne Westwood. Il tutto all’interno di un susseguirsi di ragguardevoli scenografie teatrali e contesti interattivi firmati dal noto Tom Piper, dove l’immersione nel viaggio del mondo delle meraviglie viene enfatizzata dall’esperienza della realtà virtuale.
Alice: Curiouser and Curiouser è la prima mostra del V&A capace di intrattenere ed invitare i suoi visitatori nel mondo virtuale. Un’esperienza nuova e sperimentale attraverso le immagini firmate dall’artista islandese Kristjana S. Williams, trasportate nell’infinito virtuale grazie a HTC Vive Arts e allo studio Preloaded. Creating Alice il titolo della prima sezione del percorso espositivo, allestita nella sotterranea Sainsbury Gallery dove il pubblico viene trasportato in un’esperienza ultraterrena. Qui le tracce della vera Alice nella Oxford vittoriana insieme ai ricordi di luoghi e personaggi fonte d’ispirazione per il racconto di Lewis Carroll. Presente anche il ritratto di The Ugly Duchess di Quinten Massys (1513) esibito come il riferimento a cui si rifece John Tennie per l’illustrazione della figura della Duchessa nel Paese delle Meraviglie.
Copioni cinematografici, animazioni e costumi gli elementi conduttori della sezione Filming Alice dedicata alla rappresentazione del racconto sullo schermo. Dalla prima pellicola del 1903 al celebre Alice in Wonderland prodotto da Disney nel 1951 fino all’ultima versione del film, firmata dal regista americano Tim Burton ( 2010). In mostra la collezione di Christian Dior del 1947, punto di ispirazione per Mary Blair per il disegno degli abiti per Alice ed il lavoro della stilista Colleen Atwood per i costumi del film di Tim Burton. Abiti fedeli al momento storico in cui il racconto fu pubblicato, disegnati e realizzati ricreando lo stile del 1860.
Reimagining Alice è un’occasione per commemorare la reinvenzione della storia di Alice nel lasso temporale intorno al 1960. Anni segnati dal surrealismo e dalla psichedelia a cui si legano le opere di Salvador Dalì, Max Ernst, Peter Blake e Yayoi Kusama accompagnate lungo il percorso espositivo da proiezioni digitali che riprendono in chiave allegra e psichedelica la festa per il te del Cappellaio Matto.
Danza, musica e rappresentazioni animano la sezione rivolta a Staging Alice. Uno sguardo accurato verso i costumi e i modelli delle rappresentazioni un tempo sul palcoscenico insieme all’opportunità di riproporle al pubblico. In prima fila il saggio del Royal Ballet dedicato alla Regina di Cuori (2011), con un curioso e altissimo costume rosso firmato Bob Crowley seguito dall’evento di Wonderland al National Theatre.
Being Alice chiude la rassegna delle cinque sezioni tematiche con uno sguardo verso la riscoperta del mondo magico di Alice ed il suo influsso su eventi del quotidiano contemporaneo. Il tutto attraverso l’arte, la scienza, la cultura popolare e la messa in scena di opere del fotografo Tim Walker, dello stilista Thom Browne e dell’Organizzazione Europea per la ricerca nucleare (CERN). Accanto alle collezioni di moda di Iris van Herpen e Viktor & Rolf l’ispirazione della storia sull’abbigliamento “street-style” e le varie interpretazioni dei temi del racconto durante la sua esistenza.
La mostra termina con un’installazione di arte digitale ispirata al capitolo del racconto “through the looking glass”. Un viaggio nel Paese delle Meraviglie che come nel romanzo inizia con la discesa nella tana del Coniglio Bianco e si completa con l’uscita dei visitatori attraverso lo specchio. Un ritorno alla realtà in cui il V&A spera di ispirare ogni visitatore a evocare idee sul proprio Wonderland.
«Grazie alla nostra collezione di fama mondiale d’arte, design e spettacolo e alla nostra profonda missione di ispirare le nuove generazioni, il V&A è il luogo perfetto per accogliere una mostra sull’impatto culturale di Alice nel Paese delle Meraviglie attraverso le discipline artistiche» così Kate Bailey, senior curator of Theatre and Performance al V&A
«Alice incoraggia noi tutti ad interrogarci, imparare, esplorare e sognare. Rendersi conto del perché è una fonte infinita di ispirazione per alcune delle menti più creative del mondo, è stata una straordinaria avventura, perfino aver portato il museo per la prima volta in una nuova dimensione con la Realtà Virtuale. Non vediamo l’ora di accogliere visitatori di ogni età nel magico e incredibile Wonderland di Alice, per immaginare il loro mondo dall’altra parte dello specchio».
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In copertina: Alice at the Mad Hatter’s Tea Party, Illustration for Alice’s Adventures in Wonderland by John Tenniel, 1865 Victoria and Albert Museum, London