Tra i progetti selezionati il riuso di un padiglione post Expo 2015, oltre ad opere presentate alla Biennale 2018 e al Fuorisalone di Milano
Una tre giorni di conferenze, workshop, seminari ed eventi, con la possibilità di fare network con studi professionali, designer e aziende del settore. Appuntamento ad Amsterdam dal 28 al 30 novembre con il meglio dell’architettura mondiale grazie alla 11esima edizione del World Architecture Festival. Il palcoscenico olandese sarà un’occasione unica per i rappresentati del mondo della progettazione per scambiare opinioni, scoprire nuove tecniche ed incontrare possibili partner nel mondo dell’industria e della comunicazione specializzata.
A caratterizzare la kermesse, saranno soprattutto le premiazioni relative a centinaia di proposte che hanno ottenuto l’accesso alla fase finale. Spazio agli award dedicati rispettivamente a edifici di futura costruzione, strutture completate e paesaggi antropizzati, distinti in 33 categorie che vanno da volumi mixed-use, ad ambienti dedicati all’istruzione, per arrivare agli hotel e agli immobili residenziali.
Quest’anno le proposte in lizza sono 537 e provengono da 57 nazioni differenti.
Si distingue tra gli altri il “The Amsterdam Prize”, riservato agli edifici della città ospitante. Fra le vie della capitale, inoltre, si svolgeranno diversi City Tour organizzati per mostrare gli angoli nascosti della città.
Uno dei momenti clou del festival, promosso dalla Grohe e supportato da decine di sponsor fra cui ABB, Busch-Jaeger e Miele, sarà quello dell’assegnazione del riconoscimento di “World building of the year”. Nell’edizione del 2017, è stato il progetto di ricostruzione post terremoto realizzato da un team di architetti dell’università di Hong Kong nel villaggio cinese di Guangming, colpito da un forte sisma nel 2014.
L’Italia era stata protagonista nel 2010 con il premio World Building of the Year che era stato conferito al MAXXI di Roma, disegnato da Zaha Hadid, nell’occasione indicato come vincitore anche nella categoria “cultura”. Per l’edizione del 2018 sono sette i progetti che vedono coinvolti il Bel Paese, 3 sono architetture costruite in Alto Adige e 4 sono padiglioni (o progetti di riuso) e installazioni temporanee protagoniste delle più interessanti kermesse del settore come il fuorisalone di Milano e la Biennale di Venezia.
• Padiglione di Save the Children all’EXPO 2015 di Milano (studio AOUMM). Una volta dismesso, i materiali sono stati utilizzati per una scuola allestita in Libano per i rifugiati della guerra in Siria (studio Catalytic Action).
• “Robabecciah”, il padiglione dell’Egitto alla sedicesima Biennale di Architettura di Venezia
• “housEmotion”, installazione artistica esibita durante l’ultimo Fuorisalone di Milano e realizzata dallo studio Tabanlioglu Architects
• “Bamboo stalactite”, installazione temporanea presso l’Arsenale di Venezia nell’ambito della Biennale di Architettura, progettata da VTN Architects
• “Zallinger: back to the origins”, demolizione e ricostruzione di un rifugio sull’Alpe di Susi (Bz). Operazione del noa* network of architecture
• “Messner: a childood dream comes true”, costruzione di una residenza dai tratti tradizionali e moderni in Sud Tirolo. Anche in questo caso, il progetto è dello studio noa* network of architecture
• “NOI Techpark”, operazione di rigenerazione urbana di vecchi edifici industriali realizzata da Chapman Taylor, Studio CL&AA e Andrea Cattacin
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