Per viaggiare con la mente, per apprezzare un rapporto tra città e natura, quasi mistico
In attesa di poter ripartire, un viaggio virtuale alla scoperta delle splendide capitali baltiche di Vilnius, Riga e Tallinn, arrivando fin nella Russia più segreta e inaspettata. Dopo il virtual tour dell’Islanda si continua a viaggiare da casa con Kel12 grazie a Marco Patrioli e Gianluca Pardelli. Questa volta si va verso nord dove si incontrano le repubbliche baltiche, attraversandole da sud a nord; ognuno di questi paesi racchiude in sé le proprie specificità ma trova l’elemento comune in un rapporto intenso e diretto con la natura, quasi mistico.
Marco Patrioli, romano che oggi vive a Riga, è l’Expert on tour alla scoperta di Lituania, Estonia e Lettonia. Si parte da Vilnius, capitale lituana, città con una forte identità cattolica, come è facile intuire dalla ricchezza di chiese; anche per la forte presenza del barocco è definita una “piccola Roma”.
Simbolo dell’identità religiosa è sicuramente la Collina delle Croci, dove nell’800 è nata la tradizione di portare croci come segno di protesta contro l’occupazione zarista, che non permetteva di professare liberamente la propria confessione di fede.
Il viaggio virtuale prosegue atterrando in Lettonia, a Riga. Questa capitale è una “città di contrasti”, dove quello più evidente è proprio quello fra Russia e Europa. Riga si trova nel mezzo di due modi di vivere completamente opposti; sembra che la città mitteleuropea scompaia in quella russa e viceversa. Infine l’Estonia con Tallinn, dove la modernità cammina accanto al carattere più marcatamente medievale del centro storico della città. Una città che si sviluppa in verticale e guarda verso il mare. Da qui, per mezzo di un breve spostamento in traghetto si arriva a Helsinki, che è il completamento di questo viaggio ideale.
Città più moderna ed europea, vero punto d’incontro tra la Scandinavia e le repubbliche baltiche.
Per introdurre i tre paesi baltici Marco Patrioli ha mostrato le immagini della penisola di Nida, la cui formazione va ricercata nell’ultima glaciazione, una distesa di banchi di sabbia che unisce la Lituania alla Russia, a Kaliningrad, la vecchia Königsberg e divide la laguna dei Curoni dal mar Baltico. Di Nida sono i colori a rimanere particolarmente impressi, come racconta Marco «Il colore particolare del cielo sembra che cambi a seconda che si specchi dentro la laguna o nel mare».
Immaginando dunque di percorrere questa linea di confine fino in Russia, Gianluca Pardelli offre un focus sugli aspetti più sconosciuti del paese, quelli delle popolazioni autoctone. In Unione Sovietica vivevano più di 300 gruppi etnici e alcuni ancora oggi possiedono delle repubbliche autonome all’interno della Russia stessa.
Grazie alla scelta politica di Lenin di dare autonomia ai popoli radicati sul territorio, oggi delle 85 unità amministrative di cui è composto il paese 21 di queste sono repubbliche. È possibile quindi visitare luoghi dove la maggioranza della popolazione non è russa né di lingua, né di cultura ed etnia. «Nella Russia di oggi vivono più di 120 popoli indigeni, indigeni nel senso di popoli che già da secoli vivono in questo territorio» racconta Gianluca.
Colpisce di questi luoghi la varietà di religioni; in queste regioni si trovano l’ultimo popolo pagano d’Europa nella repubblica del Mari El e il buddismo tibetano del popolo mongolo della Calmucchia, dove non sarà insolito vedere statue di Lenin accanto a templi buddisti. Ancora, proprio in una di queste repubbliche sale la vetta più alta d’Europa; in quella del Cabardino – Balcaria sorge infatti il monte Elbrus.
Il virtual tour si ferma qui in attesa di partire per davvero alla scoperta della Russia che come commenta Gianluca è «un vicino sconosciuto», un enigma. Una nazione spesso penalizzata da vari stereotipi eppure uno dei luoghi con più diversità al mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA