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Viaggio italiano per riscoprire l’Antico Egitto

Da Torino a Roma, Vicenza e Padova diverse mostre per celebrare Tutankhamon e i suoi tesori


Si preannuncia un biennio molto intenso per la cultura egiziana in Italia da qui al 2024 quando il Museo di Torino celebrerà i suoi primi 200 anni di vita. Per farlo la Fondazione Compagnia di San Paolo ha lanciato, lo scorso luglio, un concorso internazionale per ampliare e rinnovare la corte interna del Palazzo del Collegio dei Nobili e la conseguente riorganizzazione degli spazi; inoltre il progetto consentirà alla città di fruire di un’agorà, ideata come una piazza coperta, accessibile da cittadini e turisti, compatibilmente agli orari di apertura del Museo.

In attesa che venga indicato il vincitore del concorso – la data prevista è il 31 gennaio 2023 e in lizza ci sono grandi nomi dell’architettura internazionale come Snøhetta, Oma e Kengo Kuma, insieme gli italiani Carlo Ratti Associati e Pininfarina Architecture – e partano i lavori, in tutta Italia la cultura egiziana è sotto i riflettori per i cento anni dalla scoperta della tomba di Tutankhamon rinvenuta il 4 novembre 1922 dall’archeologo britannico Howard Carter nella Valle dei Re di Luxor.

La città sabauda non poteva esimersi dal celebrare il “Faraone bambino”, e lo fa ha attraverso un’istallazione video che ci trasporta al momento della scoperta della tomba, ma stravolgendo completamente la prospettiva, tentando di restituire il punto di vista di Tutankhamon. L’opera, I prayed for the resin not to melt, di Sara Sallam – artista egiziana emergente – è visibile fino a gennaio 2023 e vuole essere, spiega il direttore del Museo Egizio Christian Greco, «una critica all’archeologia, all’egittologia, alle collezioni museali. Ci fa ragionare sul fatto che questo è un sepolcro, il luogo del riposo eterno di Tutankhamon. Noi lo abbiamo portato alla luce, il corpo è stato sbendato, sottoposto ad analisi. Abbiamo interrotto il riposo eterno».

Lo scorso 29 ottobre, a Venezia, ha invece aperto i battenti la mostra “Tutankhamon 100 anni di misteri” nella cornice di Palazzo Zaguri che con i suoi 5 piani e 36 stanze ha messo a disposizione gli oltre 3mila metri quadrati di spazi espositivi. Qui antichità ed innovazione si fondono con il visitatore che viene immerso e catapultato nell’Antico Egitto attraverso un visore virtuale prodotto dalla Web’nGo – OneVR di Treviso, che per ricostruire la tomba e l’esperienza del “viaggio dei morti” ha impiegato tecnologie grafiche real time e di fotogrammetria sotto la stretta supervisione di un team di egittologi.

Sempre in Veneto, a Padova, fino al 12 marzo fa tappa la mostra “Tutankhamon – La tomba, il tesoro, la maledizione”, che propone 120 riproduzioni dei reperti più importanti trovati nella tomba, realizzate a Il Cairo in collaborazione con il Ministero delle antichità egiziano. L’esposizione, curata dall’egittologa Clarissa Decembri, è allestita negli spazi dell’ex Macello; anche in questo caso si può vivere l’esperienza della realtà virtuale attraverso Unsquare life, visitare il reparto dedicato alla mummificazione, dove è possibile osservare e comprendere le varie fasi dell’imbalsamazione, ed ascoltare il racconto della scoperta della tomba dalla voce di Carter stesso, interpretato da Bruno Santini. L’esposizione in Italia aveva già fatto tappa a Napoli, al Castel dell’Ovo.

A Roma l’Accademia d’Egitto ospita la mostra permanente “La Misteriosa scoperta della Tomba di Tutankhamon”. Nella struttura nei pressi di Villa Borghese sono ospitate repliche dei tesori più importanti, tra cui la testa del Faraone che emerge dal loto e rappresenta la nascita dopo la morte; la cassa canopica, scolpita in un unico blocco di calcite e decorata con elementi dipinti in blu intenso; e il sarcofago esterno realizzato in legno ricoperto da una lamina d’oro e con gli elementi decorativi in pietre dure.

Dal prossimo 22 dicembre e fino al 7 maggio 2023 Vicenza sarà la sede dell’esposizione “I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone”, che sarà allestita all’interno della Basilica Palladiana. La mostra, curata dal Museo Egizio, da Cedric Gobeil, Paolo Marini, Corinna Rossi, sotto il coordinamento di Christian Greco, include capolavori della statuaria, ricche tombe e sarcofagi decorati, rotoli di papiro, bassorilievi e stele dipinte di straordinaria bellezza permetteranno di ricostruire la vita quotidiana dell’antico Egitto, dando vita ad un viaggio ideale tra la città veneta e la Tebe di 3.300 anni fa.

In copertina: “Tutankhamon – La tomba, il tesoro, la maledizione”, Padova

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