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Va’ Sentiero. Trekking in quota, camminando in Italia per 7mila chilometri

Paesaggi e borghi, cucina e tradizioni, documentati da una “ciurma” di giovani in cammino


Quante volte pensiamo di lasciare tutto, partire con uno zaino in spalla e andare alla scoperta del mondo. Va’ Sentiero è la storia di cinque ragazzi che hanno abbandonato lavoro e sicurezze per trasformare questo desiderio in realtà. Un viaggio a piedi di 15 mesi di circa 7mila km in 354 tappe che lega le montagne italiane cavalcando ininterrottamente il dorso delle Alpi e degli Appennini, dal Friuli-Venezia Giulia alla Sardegna. Un percorso che attraversa l’intero Sentiero Italia. L’obiettivo? Raccontare l’Italia in quota, un pezzo del Paese che sta scomparendo, ma che conserva un patrimonio paesaggistico e culturale ad oggi in gran parte ancora inesplorato.

Tappa Pieia – Cagli © ph. Sara Furlanetto

Una spedizione partita il 1° maggio 2019 sulle rive del Golfo di Trieste, che si concluderà – dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria in corso – nell’estate 2021. Va’ Sentiero nasce dalle menti di Yuri Basilico, appassionato di trekking e laureato in Relazioni internazionali, guida del team; Sara Furlanetto, specializzanda in Antropologia culturale e fotografa del gruppo; Giacomo Riccobono, l’organizzatore della logistica, che nella vita si occupa di Marketing; Andrea Buonpane, videomaker, e Francesco Sabatini, un filosofo che ricopre il ruolo di cambusiere. Tutti giovani di età compresa tra i 26 e i 32 anni. A loro si sono uniti Martina Stanga, con il ruolo di social media manager, e Giovanni Tieppo, camionista pensionato e autista ufficiale della “ciurma”, alla guida di “Santos”, un furgone sgangherato degli anni Novanta.

Giacomo, Sara, Giovanni © ph. Sara Furlanetto


Molto più che un semplice cammino. Fin dal primo giorno si sono unite al team persone di ogni nazionalità ed età: alcune hanno percorso solo una tappa, altre si sono aggiunte al gruppo per un intero mese.


Interessi e competenze molto diverse, uniti per dar vita a un grande progetto nato dal basso grazie al crowdfounding, ma che ha ricevuto sin da subito l’attenzione sperata: Va’ Sentiero, per citarne solo qualcuno, è patrocinato dal Mibact, da Anci, dal Wwf e dal Ministero dell’ambiente. L’iniziativa si svolge, tra gli altri, in collaborazione con Touring Club Italiano – che periodicamente realizza video-reportage sulla spedizione e approfondimenti tematici sui territori attraversati – e Radio Francigena, che realizza invece dei podcast per raccontare l’intera avventura. Entrambi sono disponibili gratuitamente sul sito ufficiale di Va’ Sentiero.

Il gruppo sull’Appennino © ph. Sara Furlanetto

Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Toscana, Emilia- Romagna, Umbria e Marche. Queste le prime tappe di un cammino senza precedenti, dal duplice obiettivo: da una parte promuovere il Sentiero Italia – il trekking più lungo al mondo – all’insegna della consapevolezza ambientale e del turismo lento; dall’altra, valorizzare le Terre Alte rispettandone le peculiarità locali e ambientali e contribuendo a sostenere il tessuto socioeconomico delle aree interne, che negli anni hanno dovuto fare i conti con un progressivo spopolamento.

Il percorso di Sentiero Italia © vasentiero.org

«L’Appennino finora è stata la parte più tosta: pur trovandoci lì sul finire dell’estate abbiamo incontrato venti, correnti, bufere di neve. Nonostante le difficoltà, non ci siamo mai persi d’animo» raccontano i ragazzi. «Il Covid, quest’anno, ci ha costretto a un percorso breve, siamo partiti da Visso e siamo arrivati fino a Santa Maria di Leuca. L’anno prossimo ci auguriamo di poter completare il nostro viaggio, andando dal Molise alla Sardegna» ha detto Yuri.

Va’ Sentiero ha recentemente autoprodotto un docu-film riassuntivo dei primi 3548 km, presentato il 25 novembre con una première sul suo canale Youtube: 50 minuti di paesaggi, di volti e di storie che il team ha incontrato nei suoi primi 7 mesi di spedizione, fin nelle Marche, in un borgo ai piedi dei Monti Sibillini.

Il racconto di un’Italia insolita, quella dei tempi dilatati, dell’aria pulita, dei paesaggi incontaminati, dei dialetti sconosciuti. Un Paese ospitale, autentico, nei luoghi e nella cucina. Una storia che riporta alla luce le ricette fatte “come una volta”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ph. in copertina © Sara Furlanetto

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