Tutti i dettagli del nuovo concept dell’ospitalità che sposa l’arte e il food
Nuovi spazi per l’ospitalità a cinque stelle, a Londra, dove la storica Corte della Magistratura e la Stazione di Polizia di Bow Street sono state riadattate per accogliere l’esclusivo No Mad London. Un intervento che si ricollega al cosiddetto “adaptive reuse”, nel cuore di Covent Garden, proprio dirimpetto alla Royal Opera House, dove al di là dei discreti prospetti dell’edificio del 1879, tutelato con un Grade II, si organizzano i nuovi ambiti del lussuoso brand newyorchese che includono spazi privilegiati per gli ospiti insieme a punti per la ristorazione aperti alla città. Un progetto di riuso del patrimonio esistente, evento non insolito per la capitale d’oltremanica, dove accanto alla dinamica attività del settore delle nuove costruzioni si affiancano interessanti e molteplici opere di adaptive reuse.
Progetti che si susseguono in aree del centro e della periferia della capitale, estesi al riutilizzo di edifici a scala diversa, con funzioni che si allargano a molteplici categorie di settore. Del 1917 il riuso dell’edificio civico del “Town Hall” di Southwark costruito nel 1872 e convertito in residenze per studenti secondo la guida di un progetto degli architetti di Jestico and Whiles. Da Municipio per il distretto a sud della città, per circa 150 anni, a complesso residenziale per universitari, con 166 stanze per i giovani del Goldsmiths College, insieme a sale per l’arte e la cultura ed un nuovo teatro.
Nella City di Londra un altro esempio di adaptive reuse per una grande banca firmata dall’architetto britannico Edwin Ned Lutyens nel 1924, e attualmente convertita in nuovi ed esclusivi interni per l’accoglienza ed il tempo libero. The Ned, dal soprannome del suo progettista, la denominazione del celebre complesso dove attualmente una serie di bar trovano posto sotto le volte della istituzione finanziaria preesistente, mentre otto ristoranti occupano lo spazio del grandioso hall, su una superficie di quasi 3mila metri quadrati. Non solo cibo e ristorazione per il grande The Ned, dove si trovano spazi per riunioni di lavoro, si contano oltre 250 camere e si susseguono luoghi privilegiati per i soci insieme ad un centro benessere, palestra e piscina lungo la terrazza di copertura.
Inaugurato nella primavera del 2021, No Mad London è il primo albergo del gruppo americano realizzato al di fuori degli Stati Uniti e si lega ai designer di interni di Roman and Williams, già autori delle Gallerie Britanniche al Metropolitan Museum of Art di New York .
Proprietà del Sydell Group, developer e manager di hotel con base a New York, No Mad London rappresenta la seconda avventura del gruppo nella capitale del Regno Unito, che già ha portato a termine il The Ned, ai tempi in collaborazione con Ron Burkle e Soho House. Andrew Zobler è il nome del fondatore del Sydell Group a cui si riconosce la volontà di trasformare edifici storici in entità significative per il settore dell’hotellerie, progetti capaci di preservare il loro spirito storico e contemporaneamente introdurli verso una nuova esistenza. Fonte d’ispirazione del No Mad London, dove si è vista la collaborazione di Sydell Group con gli investitori di BTC di Doha, la storia del complesso come storico tribunale e il suo legame con il quartiere di Covent Garden, insieme a una ricerca delle connessioni artistiche e culturali tra Londra e New York. Fondato su questa narrativa e con un ethos radicato nel creare tensione unendo forze complementari, il forte carattere maschile della storica architettura preesistente viene animato dall’introduzione di segni di femminilità, seduzione e spirito cosmopolita.
Lo spirito di No Mad London è raccolto. Accoglie un Nuovo Romanticismo che rivela un forte contrasto con la forza e determinazione del Tribunale. Grazie ai tessuti caratterizzati da trame dense, oggetti in legno con ispirazioni estetiche e pareti eteree, lo spazio rievoca una grandiosa residenza sempre moderata da un carattere bohemien che io e Stephen trasmettiamo ad ogni progetto di Roman and Williams.
Robin Standefer, cofondatore di Roman and Williams
All’interno del No Mad London trovano posto 91 camere, tra le quali vi sono 21 suite, tutte arricchite dall’introduzione di opere d’arte. Protagoniste degli interni le sale storiche del Tribunale, riviste con usi contemporanei e nuovi decori. Nuova vita per la sala delle udienze del tribunale, ripresentata come “Magistrates’ Ballroom” per eventi privati e un riuso del suggestivo dell’atrio centrale, ristrutturato per ospitare l’elegante ristorante aperto anche a tutti.
Ricco il programma d’arte per gli spazi pubblici e privati di No Mad London che accoglie oltre 1.600 opere firmate da artisti britannici e internazionali. Collezioni che celebrano l’influenza dell’arte americana post bellica e l’avant-garde europea e per la prima volta la presenza di opere di arte astratta.
«La scelta di opere d’arte per No Mad London fu guidata dalla volontà di esplorare gli scambi di idee creative tra New York e Londra. L’intera collezione – dice Antoine Ricardou, fondatore di studio be-poles – non è solo un inno ai dintorni di Covent Garden e alla Royal Opera House, che sta al di là della strada, ma anche alle radici americane del concept, creando una ricca narrativa che armonizza fotografie, sculture, ceramiche, pitture, disegni e ancora di più».
In copertina The No Mad Restaurant. © Cortesia Sydell Group
© RIPRODUZIONE RISERVATA