Al CES 2018 anche 44 start up italiane
“Whoa, that’s incredible!”. Senza dubbio l’esclamazione più comune al Las Vegas Convention Centre fra il 9 e il 12 gennaio, in occasione di uno dei più importanti appuntamenti internazionali per quanto riguarda le nuove tecnologie indirizzate al mondo dei consumatori: il Consumer Electronic Show (CES). Il nuovo “Wow!” 2.0 campeggia sulla homepage del sito della manifestazione made in USA, nata 51 anni fa per volontà della Consumer Technology Association (CSA), potente organizzazione statunitense formata da 2.200 compagnie del settore industriale elettronico e tecnologico. L’edizione di quest’anno ha ospitato più di 180mila visitatori su una superficie di oltre 240mila metri quadri, con circa quattromila stand di aziende famose e non, provenienti da tutto il mondo ma in particolare da Europa e Asia. L’Italia ha partecipato con 44 start-up che hanno dato vita ad una specie di little Italy dell’innovazione.
Nell’edizione 2015 a fare scalpore in questo contesto fu la rivoluzionaria supercar elettrica progettata dalla Tesla, l’azienda del vulcanico Elon Musk. Andando a ritroso è possibile trovare tanti esempi di prodotti presentati in questa manifestazione ed entrati a far parte delle nostre vite, molti dei quali resi ormai obsoleti dalla galoppante cavalcata del progresso tecnologico. Nel 1970 ad esempio, durante la quarta edizione, fu presentato al mondo il prototipo delle videocassette (VHS). Solo 11 anni dopo invece, girando fra gli stand del CES 1981 avremmo trovato i primi Compact Disc (CD), pronti a stravolgere il mondo della musica e non solo.
L’Italia, presente con 44 start-up, si è fatta notare e non è mancato un tweet del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda: “In bocca al lupo alla delegazione italiana e a tutte le 44 #startup presenti per la prima volta a #Ces2018. L’anno prossimo dovremo essere almeno il doppio! #AI #IoT #MadeinItaly”.
Le aziende nostrane presenti a Las Vegas sono state scelte tramite il concorso “Made in Italy – The Art of Technology” promosso da Apsti, Area Science Park, e-Novia, Industrio, Italia Startup, Unicredit Start Lab, Teorema incubator lab Trieste (TILT)e World Trade Center Trieste, con il patrocinio dell’Istituto del Commercio Estero. La Regione Sardegna ha invece partecipato con un proprio stand, permettendo a sette start-up locali di farsi notare su un palcoscenico importante come quello rappresentato dal CES 2018. Fra le 44 aziende, una ha anche ottenuto un importante riconoscimento. Si tratta della pugliese SITAEL che con il suo Magnetic Assisted Tap o MAT ha vinto il premio HONOREE nella categoria Vehicle Intelligence and Self-Driving Technology. Il dispositivo, una docking station wireless, trasforma le biciclette elettriche in un veicolo sempre connesso, in grado di essere attivato attraverso il proprio smartphone. Il cellulare diventa chiave, display e centro vitale del mezzo grazie alla tecnologia IoT. Funzionale sia per l’uso privato che per il bike sharing, il MAT ha ricevuto numerosi consensi ed è stato apprezzato dalla giuria composta da designer industriali, ingegneri ed esperti di innovazione.
Fra le 44 aziende italiane presenti, una ha anche ottenuto un importante riconoscimento. Si tratta della pugliese SITAEL che con il suo Magnetic Assisted Tap o MAT ha vinto il premio HONOREE nella categoria Vehicle Intelligence and Self-Driving Technology
In generale le migliaia di proposte più o meno rivoluzionarie protagoniste della CES 2018 appartengono essenzialmente a cinque macro-categorie: salute, smart home, trasporti, droni e realtà aumentata e virtuale.
Nell’ambito della salute, a catturare la curiosità è un dispositivo pensato dalla società israeliana ICI Vision per le persone con lesioni della retina. Gli occhiali, grazie ad un software integrato e a delle microcamere, restituiscono l’immagine solo sulla parte non danneggiata dell’occhio, garantendo in questo modo la percezione dell’intero campo visivo.
Le innovazioni legate alla cosiddetta smart home hanno visto lo scorso anno, con le intelligenze artificiali (IA) progettate da Amazon e Google, un grande balzo in avanti. In questa edizione ha riscosso un buon successo lo specchio Anna Smart Mirror, della start-up francese AirNodes. Realizzato nel 2016 ma distribuito solo ad aziende e hotel di lusso, questo oggetto intelligente consente di ottenere informazioni e dati in tempo reale riguardo, ad esempio, al meteo o all’orario di partenza del nostro volo. Il tutto su una superficie riflettente che può diventare all’occorrenza anche uno schermo extra large dei nostri smartphone o tablet.
Per quanto riguarda i trasporti è stata la proposta della Toyota a lasciare senza parole moltissimi visitatori. La casa automobilistica nipponica, grazie alla collaborazione con Amazon, Uber, Mazda, Didi Chuxing e Pizza Hut, ha presentato un veicolo modulare dalla forma di un parallelepipedo, inserendolo all’interno di un più ampio progetto di rivoluzione della movimentazione di merci e persone. La piattaforma costruttiva denominata “e-Palette Concept” permetterà la personalizzazione per ogni utente di mezzi prodotti in maniera standardizzata e conterrà i più moderni ritrovati in termini di IA e guida autonoma, oltre che un sistema propulsivo orientato al minimo impatto ambientale. Pensato per essere adottato a partire dal 2020, già alle prossime olimpiadi di Tokyo sarà possibile vedere in azione questi veicoli del futuro.
Anche il comparto dei droni, che nel settembre dello scorso anno ha scritto una pagina storica a Dubai con il volo del prototipo del primo taxi volante senza pilota, era presente al CES 2018. Una novità importante, per le possibili applicazioni nel mondo delle costruzioni, è stata rappresentata dall’Hyperlift 200E dell’americana Nuaviation. Il veicolo infatti è in grado di portare grandi pesi, oltre i 90 kg, ad una velocità elevata e con ottimi standard di sicurezza.
Come i droni, la realtà virtuale (RV) e quella aumentata (RA) non rappresentano più una novità assoluta, ma le proposte presentate a Las Vegas danno un’idea di quanti siano i campi di applicazione di queste tecnologie. Se è vero che l’industria dei videogiochi sta subendo una vera e propria rivoluzione che cambierà totalmente l’esperienza dei giocatori, come dimostrato dal visore Playstation VR commercializzato dalla Sony nel 2017, l’obiettivo di molte aziende è quello di aprire nuovi spazi all’utilizzo di RV e RA. La start up australiana Exchimp ad esempio, punta a rendere utilizzabili i propri dispositivi per favorire l’apprendimento nelle scuole e gestire al meglio le campagne di marketing.
© RIPRODUZIONE RISERVATA