Parla Francesco Taddeucci, direttore creativo dell’agenzia di comunicazione Humans
Cos’è per te la città? Per me la città sono i quartieri. Quando arrivo in una città che non conosco trovo interessante scoprirne le parti, come si fa a Roma o a Parigi ma anche in città più grandi come Londra o New York. Mi piace muovermi da un quartiere all’altro per scoprire le diverse anime. L’identità si legge nei palazzi, lungo i marciapiedi, dentro i negozi e nelle persone che abitano i diversi quartieri. Mi affascina questa struttura urbana e vedere gli elementi che si sono aggiunti negli anni.
Qual è un ingrediente importante del progetto urbano? La partecipazione attiva. Sempre più spesso assistiamo ad un’idea di città che viene dal basso, che nasce dalle condivisioni e non parte dal Governo, dal Comune, dal Municipio. Sono i cittadini quelli che più lavorano per un mutamento continuo.
Le informazioni si possono dare in tanti modi e noi tendenzialmente siamo incoerenti, comunichiamo in modo primitivo e indisciplinato
Francesco Taddeucci
Come affronteresti un progetto per la città? Penso sia necessario lavorare sulle emozioni, sui desideri, sulla voglia che le persone hanno di comunicare e di stringere relazioni. Se mi trovassi a lavorare su un pezzo di città vorrei capire come migliorare la comunicazione interpersonale e come far dialogare la città con il cittadino, cose che da noi vengono affrontate in modo selvaggio e sporadico. Ci sono realtà in cui la cultura della comunicazione è particolarmente sviluppata e chiunque se ne accorge a partire dalla segnaletica nei luoghi pubblici o nella grafica all’interno di stazioni e aeroporti: ti accorgi che gli angoli delle città ti parlano. E non è questione di grafica o design, anche gli autobus possono dire qualcosa: se sono grandi o snelli, se sono rossi come quelli di Londra, ogni scelta ha un valore simbolico. E lo stesso vale per le biciclette e il bike sharing. Questi temi sono centrali per la quotidianità del cittadino. Le informazioni si possono dare in tanti modi e noi tendenzialmente siamo incoerenti, comunichiamo in modo primitivo e indisciplinato.
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