Una community, un censimento con informazioni utili per i viaggiatori e una mappa in continuo aggiornamento
Lavorare in alta, altissima quota. Potendo contare su accesso wifi gratuito e in banda larga grazie alla connettività satellitare e disponibilità di segnale mobile in 4G. Ha appena compiuto un anno l’iniziativa Smart Trekkers, la “community” italiana nata sull’onda della pandemia e dedicata a “catalogare” le location delle Terre Alte, quelle dell’arco alpino dalla Valle d’Aosta al Friuli-Venezia Giulia attrezzate per il cosiddetto smartrekking.
Dai rifugi alle baite, dagli alpeggi ai bed & breakfast passando per bivacchi e agriturismi: la lista delle strutture viene costantemente aggiornata su Facebook, nel gruppo Smartrekkers coordinato da Nicola Cortesi, attraverso una vera e propria mappa sulla quale sono indicate tutte le realtà finora censite e suddivise sulla base della vicinanza a strade e piste da sci. E per ogni struttura vengono indicati i servizi di connettività disponibili nonché gli operatori di telecomunicazioni presenti con le loro reti e antenne in modo da poter consentire magari l’acquisto di sim o chiavette per pc prima di mettersi in viaggio e arrivare in loco pienamente attrezzati. Vengono inoltre indicati la presenza di prese elettriche nelle aree comuni, di terrazze e spazi all’aperto dove poter lavorare e persino la disponibilità di stampanti e altri dispositivi (mouse e tastiere) eventualmente disponibili per gli ospiti.
“Lo smartrekking è un nuovo stile di vita che unisce lo smart working al trekking. Grazie alla diffusione del telelavoro e della banda larga, è finalmente possibile lavorare anche da rifugi, alpeggi e borghi sperduti nelle Terre Alte!”, si legge nella presentazione dell’iniziativa. “Abbiamo classificato centinaia di strutture ricettive con wifi nelle Terre Alte, per la maggioranza rifugi e tracciato migliaia di chilometri di sentieri da percorrere in smart working – si legge nel lungo post dedicato a celebrare il primo anno di attività –. Abbiamo scovato decine di borghi e di startup per smart workers. Abbiamo recensito i migliori dispositivi ultraleggeri da infilare nello zaino. Abbiamo collaborato con i gestori di rifugi, università e startup. Abbiamo radunato una comunità di quasi duemila smartrekkers che è pronta a tornare a vivere in mezzo alla natura per lunghi periodi dell’anno”.
Dopo rifugi, agriturismi e b&b ad alta quota, la mappa si sta progressivamente arricchendo con una nuova categoria i coworking rurali localizzati nei borghi delle Terre Alte.
Al momento sono indicati nella mappa quelli nei borghi più caratteristici, in cui trascorrere in prossimità di sentieri e montagne, perlopiù in Val Sesia e Val Soana, in Piemonte. Ma anche in questo caso saranno le indicazioni della community a consentire di allargare gli orizzonti e aggiungere progressivamente nuove località. E quel che caratterizza l’iniziativa è la disponibilità di immagini delle location, recensioni sui servizi offerti nonché di attività per il tempo libero. E indicazioni vengono date anche riguardo ad altre iniziative che si stanno diffondendo a livello nazionale sempre nell’ottica di indicare le località in cui si può comodamente lavorare in smart working come quella di Agriturismo.it dove è disponibile un’utilissima mappa che consente di individuare quelli dotati di connessione Internet e wifi gratuito.
Appena annunciato anche il primo concorso degli smartrekkers: chiunque posterà la miglior descrizione della sua esperienza di smart working da un rifugio di montagna italiano con wifi o 4G, riceverà un buono di 200 euro da utilizzare per un soggiorno in un rifugio a scelta. Possono partecipare tutti gli iscritti al gruppo entro il 30 settembre. Tutte le indicazioni sulle modalità di partecipazioni sono disponibili sul gruppo Facebook Smart Trekkers nel post datato 28 luglio 2021.
Immagine di copertina tratta dal profilo Facebook di Smartrekkers (condivisa da Nicola Cortesi)
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