Alla Bovisa una fabbrica di macchine per caffè trasformata in spazio creativo per produttori e talenti
Nel quartiere milanese della Bovisa un’ex fabbrica di macchine per caffè rinasce come spazio creativo grazie a Show Reel Media Group, nuova forma di digital media company specializzata nella creazione di community, nella gestione di influencer e nella produzione di contenuti digitali.
Grazie ai lavori di rigenerazione urbana nei locali di via Candiani è stato realizzato un hub creativo di 1.500 metri quadrati progettato e realizzato attraverso la riconversione integrale della storica fabbrica Dalla Corte. Il progetto di riqualificazione, basato su efficientamento energetico e criteri di recupero e concepito intorno al concetto di casa, è stato guidato dall’architetto Isidoro Mastronardi, esperto nella progettazione di uffici, che negli anni ha lavorato a stretto contatto con aziende e multinazionali del food and beverage come Lavazza, Gobino, Carte Noire, Citterio, Carambar.
La nuova location ha seguito l’evoluzione del gruppo; non a caso il fulcro del percorso creativo è la riscoperta della storia dell’azienda, con l’obiettivo ultimo di tracciare e delinearne gli anni a venire. Qui vecchio e nuovo si incontrano, a partire dal murales dedicato al claim ‘We is more than me’ che anima una delle pareti più grandi dell’open space.
Il murales ‘We is more than me’
Realizzato dall’artista e street artist Pao, l’opera rappresenta un’ulteriore traduzione visiva e d’impatto dei valori del gruppo e inserisce, inoltre, elementi di tributo capaci di raccontare la storia e l’evoluzione dello scenario digitale, di cui il gruppo è da sempre pioniere. Il murales è l’unico luogo dove si concentrano i colori dell’immagine aziendale, l’intero spazio è stato infatti concepito come una scatola bianca, per valorizzare la naturale luminosità che l’esposizione offre alla struttura e per consentire, con il tempo, la personalizzazione da parte di ciascun membro del team.
Illustrando il suo progetto, l’architetto Mastronardi ha spiegato: «Lo spazio di una vecchia fabbrica di macchine per caffè espresso professionali ci ha messo di fronte a un obiettivo complesso da raggiungere. A livello progettuale, questo si è tradotto nella creazione di luoghi chiusi e vetrati “ad acquario” che fungessero da piccole stanze, presenti all’interno dell’open space e collegate tra loro da un unico grande spazio dinamico ma accogliente al tempo stesso».
Il concept del progetto ruotava attorno all’idea di casa, di comfort, di accoglienza e di ospitalità.
Isidoro Mastronardi, architetto
Open space
I fruitori dello studio avranno a disposizione aree per lo sviluppo creativo, tra cui uno spazio adibito a redazione e luoghi volti alla produzione, come cinque studi di posa, uno di registrazione musicale, uno studio podcast, uno studio video, e una sala prove/teatro con una via di accesso indipendente. Inoltre, l’insieme degli spazi è stato concepito in modo da avere a disposizione un’area da dedicare interamente alla manifestazione del talento. Il teatro diventa così un luogo dove provare e perfezionare ogni forma di esibizione artistica, andando così ad ampliare la multidisciplinarietà dell’hub.
La struttura è pensata anche per restituire spazi alla comunità: ospiterà aree dedicate alla collettività, come il cortile privato dove verrà installato un angolo bar, nonché spazi chill & relax. Infine, è stata prevista una zona foresteria composta da quattro camere da letto, tre bagni e una cucina. L’open space principale accoglie invece le aree dedicate al lavoro e conta due sale riunioni, sei uffici, otto isole con postazioni di lavoro e un phonebooth.
Tra i principi che hanno ispirato la rigenerazione della fabbrica l’attenzione verso gli sprechi e l’upcycling: il restyling dell’immobile è stato infatti progettato facendo leva su materiali di recupero, che hanno permesso di ottenere pezzi unici, inoltre si è puntato su un aspetto di efficientamento energetico della struttura, attraverso la coibentazione dello spazio e l’installazione di pompe di calore ad alto rendimento e a basso consumo. Scrivanie, illuminazione, sedie e phonebooth sono elementi di recupero, mentre con i detriti dei lavori è stato costruito il palco del teatro.
Area chill
L’hub rappresenta una sorta di biglietto da visita di Show Reel Media Group tanto che inaugurandolo il Ceo Luca Leoni ha spiegato: «In quest’area, abbiamo costruito la “nostra casa” a nostra immagine e somiglianza, valorizzando le caratteristiche che da subito ci hanno colpito dello spazio. La nostra è una famiglia, abbiamo quindi studiato la nuova sede tenendo a mente le cose per noi importanti e mettendo a disposizione del nostro network una casa su cui fare riferimento».
Gli ideatori, parlando dell’iniziativa, hanno spiegato l’importanza di «condividere uno spazio, lavorare insieme, scambiarsi idee che emergono all’istante. Tutti aspetti che hanno un valore inestimabile. Perché è proprio dalla condivisione che, crediamo, si generi la creatività. Per cui abbiamo voluto trovare un posto dove poter lavorare insieme in un ambiente ad alta “vivibilità”, che potesse diventare un luogo in cui scoprire e far crescere talenti».
Attualmente Show Reel Media Group conta 28 dipendenti più un network di collaboratori; un numero che potrebbe anche crescere perché, spiegano ancora, «nel nuovo hub ci saranno diverse persone che ogni giorno popoleranno la nostra nuova location: non solo i talent, ma anche tecnici e creativi per esempio. Non escludiamo, inoltre, di sfruttare al massimo la versatilità dello spazio per attività collaterali come eventi e manifestazioni, un domani». Anche se il sogno, confessano «è quello di realizzare un hub creativo in Puglia, magari ristrutturando una vecchia Masseria della valle d’Itria».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
