Search for content, post, videos

Scoprire che a Napoli c’è un mondo oltre la pizza

Casa Vittoria a Chiaia propone pietanze che appartengono alla cultura gastronomica italiana nel suo complesso


Se siete a Napoli o programmate di andarci, in città c’è un nuovo indirizzo per chi desidera mangiare qualcosa di diverso dalla pizza. È Casa Vittoria, nel quartiere di Chiaia, che oltre ai piatti della tradizione partenopea, propone una teoria di pietanze che appartengono alla cultura gastronomica italiana nel suo complesso. «Volevamo portare qualcosa di diverso a Napoli che non fosse la solita pizza, la trattoria tradizionale o il fine dining – raccontano Fabio e Gioacchino Francesco Vorraro, i due chef -. Non è facile innovare in una città come la nostra, abbiamo allora puntato sulla buona cucina italiana, dando spazio sicuramente a quella campana, ma anche ad altre espressioni regionali. A Napoli non esiste un posto dove puoi mangiare i piatti della tradizione romana, per esempio, o una buona costoletta alla milanese. Casa Vittoria vuol essere un bel viaggio gastronomico lungo lo stivale in un ambiente che comunica la zona confort di casa».
E così, nel menu compaiono, oltre a Scaloppine di Vitello al limone di Sorrento e Linguine alla Nerano, piatti come Puntarelle romane con alici di Cetara e Pasta e Piselli con pancetta di Langhirano, per citarne alcuni. Anche per i dolci vale la stessa formula: si passa dalla Delizia al Limone, bontà campana, al Tiramisù che, pur essendo presente ormai nei menu di tutta la penisola, è un dolce che nasce in Veneto.


La cucina dei fratelli Vorraro celebra il «senso della semplicità», come amano sottolineare.


Fondato sul rispetto delle materie prime, dalla terra al mare, e sull’esaltazione dei sapori autentici e immediati, l’approccio è quello di portare a tavola solo la buona tradizione culinaria italiana,
In questo contesto anche l’architettura ha un ruolo di primo piano. Il progetto degli interni è stato affidato a Fadd, autore di diversi altri ristoranti in città che spiccano per la loro pacata eleganza. «L’obiettivo principale era creare un ambiente accogliente che riflettesse la filosofia e lo spirito della cucina del ristorante: piatti tradizionali italiani reinterpretati in chiave contemporanea – racconta Marco Acri di Fadd Architects a Pantografo -. Abbiamo iniziato da questo concetto, portando la tradizione nel presente. Per raggiungere questo scopo, abbiamo studiato i ristoranti storici italiani più iconici, luoghi che hanno segnato la storia della cultura gastronomica. La nostra intenzione era ricreare quell’atmosfera cult, combinando elementi di classicità e di contemporaneità.
L’intervento è caratterizzato da linee curve e morbide, arredi su misura, pavimenti dal tono rétro. E poi ci sono i colori che animano la scena con garbo e vivacità al tempo stesso: il verde salvia tenue colora le pareti e il soffitto e il rosso intenso dona brio agli spazi presentandosi sul pavimento a losanghe, nei bagni, su alcune sedute, nei corridoi, sui rivestimenti degli arredi. «Il colore rappresenta l’elemento di rottura rispetto al design tradizionale – continua il progettista -. Questo è evidente nei mobili della sala d’ingresso e nei pattern delle piastrelle di Vietri smaltate, che donano una chiara visione contemporanea. Il rosso, in particolare, è ripreso dal colore tradizionale utilizzato nelle case dell’antica Pompei».

Il ristorante è stato da poco inaugurato, ma le idee su come farlo funzionare sono già molto chiare e dettagliate. Pantografo ne ha parlato con Vincenzo Cerbone, socio in questa nuova avventura con Tommaso Ambrosio e i due fratelli Vorraro. Forte di una lunga esperienza nel campo dell’accoglienza e della ristorazione, ci spiega che il loro modello di business nasce mettendo insieme chi fa impresa nel settore della ristorazione da anni e chi fa cucina da generazioni. «Abbiamo deciso di parlare ai napoletani e anche a un turismo più curioso e colto – spiega Cerbone -. Ci rivolgiamo a un pubblico molto ampio. Puntiamo ai “food lover”, categoria di clienti con un’età fra i 35/40 e i 60 che desidera vivere un’esperienza culinaria autentica e di alta qualità. Ma anche ai “social lovers”, categoria dai 22 ai 35 alla ricerca di esperienze gastronomiche da condividere quasi come uno status, scegliendo luoghi che offrono anche uno scenario visivamente accattivante. Abbiamo poi la categoria “Family”, perché Casa Vittoria vuol essere indubbiamente anche un posto per le famiglie, per il pranzo della domenica, per coniugare “casa” e “quality time familiare”. – continua – Non trascuriamo infine la categoria “Business”. Casa Vittoria è l’ideale anche per un business lunch con un cliente o fornitore, una cena “team building” da fare con tutto il gruppo di lavoro e ritagliarsi uno spazio sereno al di fuori della routine lavorativa. Tutto questo abbinato ad una proposta gastronomica totalmente diversa dai nostri competitor. Non siamo un ristorante di lusso, non siamo una trattoria, ma siamo un classico ristorante italiano. Un format che a oggi viene molto apprezzato dalla nostra clientela».

E se dopo aver compiuto il viaggio nella cultura gastronomica italiana voleste visitare la città partenopea, c’è un modo intrigante per farlo, con l’architettura che, questa volta insieme all’arte, torna a essere protagonista. Spostatevi in metropolitana e conoscerete non solo ogni angolo di Napoli, ma anche il progetto delle Stazioni d’Arte. Iniziato anni fa e ancora in itinere, ha coinvolto e coinvolge una teoria di architetti nazionali e internazionali: e così, nel ventre profondo della città, vi imbatterete nelle stazioni di Alvaro Siza, Eduardo Souto de Moura, Dominique Perrault, Karim Rashid, Gae Aulenti, Alessandro Mendini, fra gli altri. Per chi desidera una visita guidata, Anm Azienda Napoletana Mobilità organizza i “Metro Art Your Tour”.

In copertina: Casa Vittoria, Napoli. Progetto FAAD Architects ©Alessandra Farinelli

Pasta e piselli con pancetta di Langhirano © Alessandra Farinelli

Pasta e piselli con pancetta di Langhirano

Ingredienti per 4 persone

400 g pasta
1 cipollotto nocerino
1 kg di piselli freschi
200g pancettone fresco di Langhirano
30g parmigiano grattugiato
50g pecorino romano grattugiato
20g burro italiano
60g olio evo
Sale e pepe q.b.

Procedimento

Tagliare a julienne il cipollotto e soffriggerlo con olio evo, aggiungere i piselli freschi precedentemente sbollentati per 4 minuti in acqua e sale e 500ml di acqua. Lasciar cuocere per circa 10 minuti. Dopodiché frullare 1/3 del composto, ricavare una crema liscia e unirla ai piselli. Quando la pasta sarà cotta mantecare con burro, parmigiano e pecorino. Assaggiare per capire se manca del sale.
Infine, impiattare in un piatto piano e stendere bene la pasta e piselli, completarla con la pancetta di Langhirano tagliata a cubetti e una macinata di pepe nero.

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Accedendo a questo sito, chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi