I suggerimenti di Pantografo con una golosa selezione di “cadeaux” tutti acquistabili anche online, sul tema del mangiare e del bere, con un occhio costante alla qualità e alla solidarietà
Natale è in arrivo. Per chi può e desidera cimentarsi nell’acquisto dei regali è giunta l’ora di dotarsi di carta e penna per la consueta lista da spuntare il più velocemente possibile, ma senza ansia. Molteplici sono le possibilità, non altrettanto le idee che ogni anno portano a spazientirsi nel tentativo di trovare la giusta soluzione per ciascuna delle persone che abbiamo a cuore. E allora ecco in arrivo i suggerimenti di Pantografo con una golosa selezione di regali – tutti acquistabili anche online – sul tema del mangiare e del bere, con un occhio costante alla qualità che, in alcuni casi, si coniuga alla solidarietà.
Percorrendo l’Italia in un immaginario viaggio a caccia di bontà, la prima tappa è Milano, da Peck, vero e proprio riferimento per i gourmand sensibili alla qualità dell’alta gastronomia. Quest’anno, oltre agli immancabili panettoni (come quello alla gianduia e al mandarino con glassatura alle nocciole), il Pastry Chef Galileo Reposo ha ridisegnato forme e colori dell’iconografia natalizia attraverso una serie di personaggi, alberi e sfere di cioccolato che nel loro insieme animano un mondo immaginario e fiabesco.
Rimanendo in tema di cioccolato, con il quale è molto difficile (quasi impossibile) che il destinatario del dono rimanga deluso, facendo un salto a Roma è possibile trovare la versione vegana-crudista di Grezzo Raw Chocolate che, oltre alle varie declinazioni di tavolette, praline, torroni e creme, presenta Krumorino, dolce a base di mandorle, cioccolato crudo, uvetta e arancia con un cuore di frolla crudista ottenuta con frutta secca senza cottura.
Per coloro che, oltre a essere golosi, sono anche sensibili alla salute dell’ambiente, c’è la Beescuit Box di Apepak, l’azienda di Castelfranco Veneto che realizza packaging alimentare biologico perseguendo un business basato sull’economia circolare, zero sprechi e zero plastica, oltre che su una visione etica e sociale. La produzione infatti è gestita dalla Cooperativa Sociale L’Incontro Industria 4.0, impegnata nell’inserimento lavorativo di persone deboli. La Beescuit Box, nata dalla partnership con Mielizia (il marchio degli apicoltori del Consorzio nazionale apicoltori), contiene gli ingredienti necessari per preparare circa trenta biscotti. Al suo interno si trovano una card con una ricetta creata ad hoc dalla chef Abi Collomb della World Central Kitchen, un vasetto di composta di agrumi bio e uno di miele millefiori bio, un pacco di farina di riso, un tagliabiscotti, un sacchetto porta stampino, una Apepak Bag per conservare i biscotti, una bustina di semi melliferi Apepak per contribuire alla tutela delle api.
Un’altra idea regalo etica, sostenibile e antispreco è la box di Bella Dentro, una filiera ortofrutticola alternativa e parallela a quella esistente. È nata quando Camilla e Luca, entrambi under 30, dopo aver letto un reportage sull’impatto socio-economico degli sprechi nella filiera agroalimentare generati in gran parte da canoni estetici e dimensionali, hanno lasciato le loro carriere e hanno deciso di andare a rintracciare direttamente dalle aziende agricole frutta e verdura “brutta” come aspetto (per questo normalmente scartata) e bella, quindi anche buona, all’interno. E così, una volta acquistata un’ape, hanno cominciato a vendere questi prodotti a un prezzo equo per le vie di Milano, dove oggi hanno finalmente anche due negozi. La box di Natale contiene succhi, confetture ed essiccati prodotti in partnership con L’Officina cooperativa sociale, realtà dedita alla formazione e all’impiego di persone affette da autismo e ritardo cognitivo.
Volete regalare un prodotto di pasticceria con un ingrediente insolito? Il Dolce di Natale del Palazzo di Varignana, il resort sulle colline bolognesi che possiede uno dei più grandi oliveti dell’Emilia-Romagna, è concepito come una variante del panettone realizzata sostituendo il burro con l’olio extravergine di oliva.
Se invece vi facesse piacere regalare direttamente dell’ottimo olio, e perché no, anche del buon vino che sul tavolo delle feste non può mancare, in Toscana c’è E JAMU, la nuova azienda agricola biologica di Meca e Rocco Luppino, due giovanissimi fratelli costretti a lasciare i loro affetti e la loro terra per le condizioni estremamente rischiose nelle quali troppo spesso si trova chi desidera fare imprenditoria in Calabria.
Proprio lì la loro famiglia possedeva molti ettari di terreno, popolato da ulivi saraceni secolari e difeso strenuamente prima dal nonno e poi dal padre, fino a quando non è stato più possibile. Ma Meca, 24 anni e una laurea in lettere classiche, e Rocco, 22 anni e quasi al termine dei suoi studi in scienze politiche, hanno deciso di ripartire e di non rinunciare alle loro speranze. Non è un caso che E JAMU, tipica espressione del dialetto calabrese, significhi “andiamo!”, “ripartiamo!”. Così adesso curano con amore e passione un terreno nel Valdarno, dove coltivano in particolare ulivi e viti. Fra i loro primi prodotti ci sono Zimbatò, vino rosso Chianti biologico Docg (vitigni 95% Sangiovese, 5% Colorino), Paressia, vino bianco biologico Igt Toscana (vitigno 100% Incrocio Manzoni) e LORO, olio extra vergine d’oliva biologico toscano Igp (cultivar frantoio, leccino e moraiolo).
Per chi con un dono desidera contribuire a una determinata causa, oltre che strappare un sorriso a chi lo riceve, c’è la vasta platea dei regali “solidali”. Pantografo ne ha selezionati alcuni, mirati a sostenere territori difficili e agricoltori indefessi, persone diversamente abili, donne perseguitate alla ricerca della libertà, lavoratori che cercano di emergere da condizioni di sfruttamento.
Good Land, start up innovativa bolognese a vocazione sociale che lavora sulla rigenerazione rurale, propone quest’anno Buona in Tutti i Sensi, la box di Natale che comprende, fra gli altri prodotti, la passata e i pomodori pelati di Mediterraneo Futuro, un progetto e anche un gruppo di agricoltori che si identifica nella legalità prendendo le distanze da chi viola i diritti dei lavoratori. Nella box ci sono anche le Scappatelle di Made in Carcere, biscotti bio realizzati da donne e giovani che imparano a lavorare all’interno degli istituti penitenziari con l’obiettivo di ridurre la recidiva e reinserirsi in società.
Restando in tema di territorio e agricoltura, Coltivatori di Emozioni è la piattaforma di social farming che consente di adottare a distanza le piccole realtà agricole italiane e i loro produttori impegnati nella salvaguardia e nello sviluppo del settore primario. Le loro box di Natale parlano non solo di sostegno economico, ma anche di responsabilità sociale. Contengono, fra gli altri prodotti, tarallini pugliesi, peperoni di Pontecorvo Dop in agrodolce, olio extravergine di oliva sardo, siciliano e umbro, spaghettoni di Gragnano, passata salentina. Nel valore di ogni cofanetto è sempre compreso il buono lavoro assegnato alle aziende agricole coinvolte e gli aggiornamenti stagionali sulle attività produttive.
Di campagna in campagna arriviamo in Sicilia, dove la Cooperativa Sociale Si Può Fare Onlus di Noto sostiene e promuove l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati attraverso un programma di agricoltura sociale. Recuperando terreni abbandonati, coltiva arance, limoni, mandorle, olive, pomodori, ma non solo. Tutto biologico e certificato. Per Natale Si Può Fare propone ceste di varie dimensioni che contengono, fra l’altro, nettari, marmellate, sughi, olio extra vergine di oliva, composte di cipolla, vasetti di caponata, scorzette di arancia e cioccolata.
Rimanendo in Sicilia, a Modica si trova Casa Don Puglisi, intitolata al sacerdote vittima della mafia per il suo impegno nel veicolare il messaggio di un mondo onesto e rispettoso della legge ai bambini e ai ragazzi in situazioni precarie. Casa Don Puglisi accoglie mamme e bambini con particolari difficoltà familiari e sociali o donne sole che attraversano momenti di sofferenza, strutturando progetti educativi personalizzati e tesi al reinserimento, con una notevole attenzione al lavoro per le mamme e alla scuola per i bambini. Fra le attività mirate a raggiungere questi obiettivi c’è quella del Laboratorio Don Puglisi, la bottega nella quale le donne ospiti producono dolci tipici della tradizione siciliana. Per Natale hanno preparato un panettone artigianale confezionato in una scatola a forma di casa disegnata dai bambini e realizzata insieme a Condire Digitale. Una forma che parla di accoglienza, di condivisione e di dignità.
Un altro panettone “solidale” è il Frollettone (Classico, ai Tre Cioccolati o con Mele&Verdicchio) realizzato dai ragazzi disabili di Frolla, il Microbiscottificio di Osimo. Frolla nasce dall’idea di Jacopo Corona e Gianluca Di Lorenzo, rispettivamente un aspirante pasticcere e un operatore sociale. Lungo il loro percorso hanno incontrato Silvia Spegne, mamma di un ragazzo con disabilità, che si è unita al team. Aiutato da pasticceri professionisti, Frolla ha cominciato a produrre biscotti artigianali (nelle versioni amarena e pistacchio, formaggio e pere, cacao e menta, solo per citarne alcune) promuovendo l’inserimento lavorativo di ragazzi disabili che hanno lavorato e lavorano con entusiasmo e impegno, tanto che adesso Frolla fa parte di The Hive, incubatore d’impresa certificato dal Ministero dello Sviluppo Economico Italiano.
Volete un dolce che, oltre a essere “impegnato” nel sociale, parli anche di attualità? C’è Gocce di Rosa, il panettone pandorato al Cerasuolo d’Abruzzo Dop ideato dal Cantina Tollo insieme a Nove Onlus a sostegno delle donne afghane rifugiatesi in Italia a seguito della presa di Kabul. Parte del ricavato, infatti, è devoluto alla realizzazione dei progetti di Nove Onlus in Italia a loro dedicati, come la creazione di una rete di assistenza per fornire alloggio, la formazione e l’inserimento nel contesto sociale italiano.
In copertina: Gocce di Rosa. (Cortesia Cantina Tollo e Nove Onlus)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I contenuti di questo articolo non sono legati a nessun tipo di operazione commerciale. I prodotti e le aziende citate sono state scelte sulla base dei loro valori e dei contenuti giornalistici.