L’edizione 2018 aggiunge al panel delle opere realizzate un progetto espositivo in realtà aumentata
Il Lanificio di Ragusa, un’ex azienda tessile realizzata agli inizi degli anni ’60 e tra i più importanti siti di archeologia industriale della città, è il cuore di FestiWall 2018, il festival di street art che porta nella città alcuni dei suoi più interessanti rappresentanti a livello globale.
Prosegue anche nella quarta edizione il percorso di ricerca con uno sguardo internazionale e la capacità di spaziare tra l’arte urbana e la calligrafia, l’architettura e i documentari e la musica. Una settimana, dal 10 al 16 settembre, scandita da concerti, dj set, workshop, talk e poi mostre e attività culturali e ricreative.
Condotte d’areazione e porte in disuso recuperate nella stessa area ospitante l’installazione sono così diventate opere d’arte nelle mani dell’artista tedesco Clemens Behr mentre l’architettura dell’ex fabbrica è stata attraversata dalla mostra personale dell’italiano Alex Fakso, dal titolo “Unseen places”, con cui l’artista espone suoi inediti dal 2013 a oggi: le immagini sfondano le cornici e invadono, integrando lo sfondo del muro, gli spazi del quartier generale del festival.
FestiWall è anche rigenerazione urbana attraverso l’arte grazie alle opere permanenti che si sommano anno dopo anno
Le sei opere che gli artisti stanno preparando a Ragusa nord, nell’area che va da viale Europa a via Archimede fino al viale dei Platani, si sommano infatti ai 16 muri delle passate edizioni.
Il duo olandese Telmo Miel ha già concluso in via Canova il racconto dell’amore di una madre che aiuta il figlio a indossare un elmetto per affrontare il futuro, metaforicamente preparandolo a tutto ciò che potrebbe accadere con un grande murales che ricopre per intero il lato di un palazzo.
Gli altri artisti coinvolti arrivano da Stati Uniti (Hense), Spagna (Mohamed L’Gracham), Russia (Alexey Luka), Argentina (Pastel), Grecia (Dimitris Taxis).
A loro, per la prima volta nella storia del festival, si unisce un progetto espositivo in realtà aumentata grazie alla collaborazione di Luca Font – artista, writer e tipografo – con lo studio d’animazione milanese Alkanoids. La storia raccontata è legata a doppio filo alla terra che ospita FestiWall e al Mediterraneo, con le sue rotte migratorie e commerciali, e svela il messaggio dell’artista solo attraverso l’uso del device che diventa una sorta di chiave per accedere al pensiero, altrimenti nascosto.
«La scelta di intervenire in una zona definita geograficamente all’interno della città – sia per caratteristiche che per funzione -ma ancora priva di una propria identità, deriva dalla necessità del festival di proseguire il suo dialogo con il tessuto urbano utilizzando i muri e l’arte come connettore sociale e urbano, e di compiere un primo passo immaginando una nuova evoluzione della città» hanno spiegato Vincenzo Cascone e Antonio Sortino, ideatori e curatori del progetto per Associazione Culturale Pandora.
L’arte urbana rimette in moto pratiche positive per la cittadinanza. E allora spazio anche al processo di recupero dell’area di archeologia industriale del Lanificio. In mostra lo studio condotto dagli architetti Giuseppe Gurrieri e Nunzio Gabriele Sciveres che, insieme a un team di giovani professionisti (Alessandro Bontà, Salvatore Formica, Marzia Iacono, Serena Pappalardo, Giorgio Antonio Russo, Orazio Saluci) e all’agenzia di comunicazione Go Marketing & Co hanno redatto un masterplan dell’area alla ricerca di nuove e inedite strategie urbane chiamandolo “Cose dell’altro mondo”.
FestiWall, che ha avuto il supporto e la collaborazione del Comune di di Ragusa, dell’Assessorato Regione Sicilia, della Banca agricola popolare di Ragusa e il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Ragusa, è stato anche discussione su “la città possibile” a cura degli architetti Giuseppe Gurrieri e Nunzio Gabriele Sciveres con Francesco Pagliari lo scorso martedì 11 settembre e workshop di calligrafia con Luca Barcellona e di linocut con Elena Campa.
L’appuntamento è ora al FestiWall Headquarter il prossimo sabato 15 settembre per il closing party: in calendario il meglio della musica elettronica di Tama Sumo, dj resident del club berlinese Berghain/Panorama Bar, Santo giovane, dj siciliano, e Sound Butik, collettivo palermitano attivo dal 2014.
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