Una nuova identità visiva con Erik Spiekermann, in campo anche l’artista Anish Kapoor e per una mostra c’è Studio Azzurro
C’è tempo fino al 16 dicembre 2019 per candidarsi come capitale italiana della Cultura 2021, intanto è Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020, a presentarsi ufficialmente raccontando come conta di sostenere, incoraggiare e valorizzare la prioria capacità progettuale e attuativa, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita e lo sviluppo economico.
Il claim che ha accompagnato fin dall’inizio il programma di Parma2020 è la cultura batte il tempo. Il percorso di candidatura è stato costruito infatti attorno a un polo di riflessione unitario sui diversi “tempi” della città, scommettendo sulla carta dell’inclusione e della sostenibilità. Esistono tante “Parma”: la città romana e quella medievale, la Parma rinascimentale e quella barocca, la borbonica e l’illuminista, la rivoluzionaria e l’asburgica, la Parma contadina e la Parma imprenditrice, quella verdiana – dei sentimenti forti e nazionali del melodramma – e la Parma delle barricate, quella profonda delle tradizioni popolari, la Parma dell’Oltretorrente e la Parma innovativa e tecnologica: tutte queste sono, insieme, la città di oggi.
Temporalità connotate da esperienze di generazioni iperconnesse o pre-digitali, di chi sceglie Parma per il lavoro e il riposo. Città per i bambini, i giovani o gli anziani, per gli stranieri o i viaggiatori. «La cultura batte il tempo – spiegano gli organizzatori – sottolinea l’importanza di restituire all’azione culturale il suo ruolo di metronomo della vita della città per favorire l’abbattimento delle barriere storiche e sociali che complicano le forme di dialogo».
La cultura come metronomo della vita della città.
Inaugurazione dall’11 al 13 gennaio 2020. Sabato 11 gennaio, la “nazione Parma” riunita nel centro storico accoglierà l’energia della cultura proveniente da tutte le città d’Italia in una grande parata che porterà in corteo le “parole della cultura”, scelte attraverso un contest sui social network di Parma 2020. La parata si radunerà nel Parco Ducale e percorrerà Via D’Azeglio fino a Piazza Garibaldi, per consegnare idealmente le parole alla casa municipale, dove attraverso un videomapping interattivo si trasformeranno in un iconico dialogo con la piazza. Domenica 12 gennaio la cerimonia istituzionale di apertura si svolgerà al Teatro Regio alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e proseguirà con il taglio del nastro della mostra Time Machine. Sarà una giornata in cui la cultura viaggerà sugli autobus fino ai luoghi più lontani dal centro della città: verso gli ospedali, il carcere, le più piccole frazioni. Infine, lunedì 13 gennaio, per celebrare Sant’Ilario, Patrono di Parma, la città diventerà palcoscenico di insolite narrazioni tra storia e poesia, alternate a presentazioni di libri e concerti.
A sovrintendere e coordinare il raggiungimento degli obiettivi è il Comune di Parma, che definisce gli indirizzi e le strategie. «L’anno della Capitale non è arrivato per caso o per fortuna, ma grazie a un mix di competenza, intuizione e compiendo i passi giusti» dichiara il sindaco Federico Pizzarotti. «Se il 2020 sarà il grande anno che ci aspettiamo ci guadagnerà la città, la regione e anche l’Italia. Il futuro del nostro Paese si compirà se l’Italia stessa punterà sulla cultura: siamo una grande nazione che vive sopra un patrimonio materiale e immateriale immenso, dobbiamo semplicemente farcene carico e presentarlo al mondo intero».
Siamo una grande nazione che vive sopra un patrimonio materiale e immateriale immenso, dobbiamo semplicemente farcene carico e presentarlo al mondo intero.
Federico Pizzarotti, sindaco di Parma
Un percorso che vede nel rapporto pubblico-privato un pilastro fondamentale per promuovere la produzione culturale per un pubblico di tutte le età; la promozione dell’imprenditorialità creative driven per sviluppare un rapporto virtuoso tra creatività, mercato e terzo settore; lo stimolo a una riflessione internazionale sul tema Cultura e Democrazia, che punta a una comunità inclusiva e vede l’eredità culturale dei territori come spazio di radicamento dei principi e dei valori democratici.
Bellezza, arte e creatività nel DNA del programma con oltre 700 partner del territorio. Sono 65 le iniziative del Dossier di candidatura e gli eventi speciali, che danno forma all’idea e al progetto culturale di Parma. Grazie all’energia del territorio, oltre 150 le iniziative sviluppate dai Comuni, dalla Provincia, dalle Diocesi, dalle imprese e delle associazioni. Si aggiunga il programma dell’Università di Parma, con oltre 250 incontri sul tema della conoscenza. Infine, Emilia 2020, il programma coordinato con Piacenza e Reggio Emilia.
Il Progetto Pilota si sviluppa attraverso una serie di azioni sinergiche tra antichi luoghi e nuovi distretti che sono l’infrastruttura della città creativa, posizionati in luoghi significativi e rappresentano i punti di eccellenza del territorio: cultura educativa, imprese culturali e creative, agroalimentare, università, memoria, cinema, produzione musicale. Trovano solidi riferimenti amministrativi nell’Agenda Urbana 2030 – La città delle idee, il documento guida che Parma ha assunto come bussola del proprio cammino, sintesi tra gli indirizzi politico-amministrativi e le sollecitazioni emerse dal lungo percorso di partecipazione e confronto sviluppato con il territorio. Due mostre, un evento speciale e quattro call. La più grande installazione di Parma 2020 sarà Hospitale – Il futuro della memoria (Crociera dell’Ospedale Vecchio, Oltretorrente 24 aprile – 10 ottobre 2020), scaturita dall’immaginifico di Studio Azzurro, nell’iconica Crociera dell’Ospedale Vecchio. «Una video-narrazione, articolata in più parti, che racconterà la storia dell’Hospitale nato dalle acque – i suoi canali, i mulini, le alluvioni – attraverso la presenza virtuale di due attori che assumeranno di volta in volta il ruolo di “io narrante” o di testimone degli eventi. Otto grandi superfici tessili – spiegano – che occuperanno le pareti della navata centrale, diventeranno gli schermi sui quali si articolerà, da diversi punti di vista, il racconto della storia dell’Ospedale Vecchio».
In campo tra gli altri anche l’artista Anish Kapoor, da cui scaturirà un progetto che si svilupperà in dialogo con il territorio, e tra le call una è dedicata al tema Creating sustainability, per far emergere modelli gestionali di successo attraverso il network delle 116 città creative Unesco.
La nuova identità visiva di Parma2020, che resterà in eredità al territorio come brand collettivo, è stata realizzata da Erik Spiekermann, uno dei più noti designer al mondo. Parma 2020 sarà anche un grande progetto di cittadinanza attiva, che offrirà partecipazione culturale a volontari da tutto il territorio e dalle altre città.
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