Stadi e non solo. Nuove realizzazioni e adaptive reuse, tra temporaneità e sfide di lungo periodo
Architetture per le Olimpiadi di Parigi 2024 che vanno al di là degli stadi e dei luoghi più consueti. A meno di una settimana dall’inizio dei giochi, la Ville Lumiere si prepara ad accogliere gli eventi secondo una logica imperniata sulla realizzazione di strutture temporanee di rilievo, all’interno dei luoghi storici del suo tessuto urbano. Realizzazioni dove sport e cultura divengono protagonisti creando spazi cittadini privilegiati per gli incontri. Ambiti effimeri a cui si accosta un uso efficace di infrastrutture preesistenti per lo sport. Gare che il prossimo 26 luglio verranno introdotte da una cerimonia d’apertura altrettanto insolita: un momento per la capitale e un pubblico di oltre 600mila persone che andrà al di là del perimetro dei campi più tradizionali celebrando l’inizio delle attività, gli atleti e le delegazioni internazionali lungo il corso della Senna.
Forte la strategia dell’iniziativa volta a porre in primo piano l’eleganza e il fascino di Parigi insieme alla diminuzione dell’impatto ambientale. E le porte del nuovo Gran Palais, appena rinnovato secondo il progetto di Chatillon Architectes, si apriranno per ospitare le gare di scherma e taekwondo, mentre l’Esplanades des Invalides ospiterà gli incontri di tiro con l’arco e l’arrivo della maratona insieme al punto di partenza di sequenze ciclistiche.
The Eiffel Tower Stadium, il nome della struttura nei pressi dell’iconico Champ de Mars, che ospiterà uno stadio temporaneo per 12mila spettatori appassionati di Beach Volleyball con visite ininterrotte verso la Torre Eiffel. Adaptive Reuse anche per l’attigua Champ-De- Mars Arena, firmata dall’architetto Jean-Michel Wilmotte e nota come il “Grand Palais Éphémère”, che durante l’estate offrirà un ambiente prestigioso per ospitare incontri legati al judo e alla lotta libera e verrà smontata in autunno.
Inaugurata nel 2021 per contenere le funzioni del Gran Palais durante la fase di ristrutturazione, si organizza sui principi di una orditura modulare facilmente riadattabile, impiegando materiali sostenibili e rispettando i più attuali requisiti ambientali. E l’integrazione di aree per lo sport nei grandi spazi urbani prosegue nella Place de la Concorde. Qui gli incontri di 3×3 basketball, BMX freestyle, skateboarding e per la prima volta le gare di breaking. Nuovo look e funzioni ibride e flessibili anche per lo storico Château de Versailles ed i suoi giardini, dal 1979 parte di Unesco World Heritage List. In sintonia con la forte tradizione equestre che risale al 17esimo secolo, accoglierà gare di dressage e di salto, pentathlon moderno e dressage paralimpico.
Luogo d’intervento sarà la spianata della “Stella Reale”, dotata di una infrastruttura sostenibile che verrà rimossa al termine delle sfide.
In calendario 329 eventi per 32 sport inclusi 28 sport olimpici “core” e 4 opzionali proposti dal Comitato Organizzatore di Parigi che incorporano il debutto del “breaking”.
Gare che avranno sede anche all’interno di infrastrutture antecedenti, nella capitale e nel resto del Paese, ristrutturate e potenziate per gli Olimpici 2024 tra cui
- il rinnovato Roland-Garros Stadium per il tennis e il pugilato,
- lo Stade de France per rugby e atletica,
- the Arena Bercy per pallacanestro e salto sul trampolino e il Vélodrome National.
Sostenibilità ecologica e ricettività sociale i principi a cui si legano le poche costruzioni di nuovi impianti per i giochi: infrastrutture per le gare che trovano la propria ragion d’essere nel rispondere alle esigenze delle comunità locali e le cui fasi progettuali furono guidate dal rispetto per l’ambiente e da un uso estensivo di bio-materiali e bio tecnologie.
Di rilievo l’intervento per Il Centro Acquatico di Seine-Saint-Denis firmato da VenhoevenCS e Ateliers234, volto a creare un polo natatorio all’avanguardia per un dipartimento della capitale dove è alta la percentuale di giovani incapaci di nuotare. Ubicato in prossimità dello Stade de France, a meno di 2 km dal villaggio olimpico, si materializza in un complesso a basse emissioni di carbonio.
Inaugurato lo scorso aprile è stato presentato come il più grande tetto concavo in legno al mondo e consentirà di ridurre del 30% i consumi di energia della struttura.
Tra le iniziative green i 5000 mq di pannelli fotovoltaici in copertura, recupero e riuso del 50% dell’acqua utilizzata, l’uso estensivo di materiali biologici e riciclati prodotti in Francia.
A cento anni di distanza dalla realizzazione del primo villaggio olimpico, in occasione dei Giochi parigini del 1924, il nuovo polo sorge nella zona inclusa tra le municipalità di Saint-Denis, Saint-Ouen-sur-Seine e l’Île Saint-Denis a una distanza di circa 7 km dal centro di Parigi. Facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, giace a una distanza inferiore a 10 chilometri per la maggioranza delle arene dei Giochi. Progettato sulle linee di un masterplan firmato da Dominique Perrault Architecture è stato pensato per divenire un quartiere autentico e sostenibile, pronto ad affrontare le sfide del 21esimo secolo, quali l’adattamento ai cambiamenti climatici e l’approvvigionamento energetico.
Secondo le aspettative sarà convertito in 2.800 unità abitative per 6.000 abitanti e 6.000 dipendenti dopo il temine dei giochi. Avrà residenze per studenti e alloggi sociali con una percentuale dal 32 al 48% a seconda dei Comuni.
Accanto alle architetture effimere e alle scenografie urbane dei luoghi per i giochi, il disegno dei posters firmati da Ugo Gattoni, la grafica dei pittogrammi e il design delle componenti. In primo piano il look delle medaglie legate alla collaborazione con Maison Chaumet, nota gioielleria parigina. Riconoscimenti caratterizzati da una parte centrale a geometria esagonale, attiva nel simboleggiare la nazione, e impreziosite dall’introduzione di frammenti di ferro della “Dame de Fer”, custoditi in seguito ai vari interventi di ristrutturazione.
Ispirazione e affinità con le linee della Torre Eiffel e i principi della sostenibilità anche per il disegno del Podio di Paris 2024. Elementi modulari, fabbricati e assemblati esclusivamente “Made in France”, realizzati con legno locale e plastica riciclata in Francia. Uso dell’acciaio e ridotta impronta di carbonio per la torcia olimpica, prodotta localmente e opera del designer francese Mathieu Lehanneur.
In copertina: ©Paris 2024
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