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Ollolai, da case a 1 euro a modello italiano di sviluppo partecipato

Nel paesino sardo, destinazione per smart worker e manager, il progetto di rigenerazione è stato co-progettato con gli abitanti


Riattivare il territorio, mettere in moto la collettività. Abitanti, luoghi, comunità, l’esempio per una rinascita dei borghi lo ha dato il paese sardo di Ollolai. Il borgo, che conta poco più di mille abitanti e diventato meta di smart worker da grandi metropoli (da Londra a New York), ha fatto scuola su come si riprogetta un tessuto sociale. La pandemia ha dato un’altra occasione a questo centro della Barbagia, che da tempo ha capito la sua attitudine ad accogliere storie e persone.


L’ambizioso progetto integrato di sviluppo territoriale ha coinvolto attivamente i cittadini di Ollolai e si pone come modello di sviluppo per altri paesi sardi


Cosa accade se le risorse pubbliche vengono investite in un’ottica di rigenerazione sociale oltre che urbana? I risultati raggiunti dal Programma Integrato di Riordino Urbano (P.I.R.U.) finanziato dalla Regione Sardegna, promosso dal comune di Ollolai e gestito dal raggruppamento di imprese formato da Caire (Reggio Emilia), Sardarch (Cagliari), A|Cube e Avanzi (Milano), sono stati un vero e proprio successo. Il prossimo passo sarà il community hub, un centro polifunzionale in cui ci sarà spazio anche per il coworking.

Ph. © Sardarch

Il sindaco Francesco Columbu ha portato avanti la strategia iniziata dal predecessore Efisio Arbau, perché questi fenomeni di rigenerazione che vengono dai margini, queste esperienze di innovazione, questi fattori di nuovo protagonismo, non si presentano allo stato puro. Devono essere aiutati dalle istituzioni, con politiche illuminate. Mettendo in rete le buone pratiche e le intuizioni. Tante nel nostro Paese le zone fragili, come Ollolai. Per questo la sua storia può diventare la “nostra storia”. «Dalla fine del secolo scorso, l’Italia conosce una vera e propria crisi delle sue tradizionali egemonie territoriali: i “centri”, i luoghi cui in passato era stata attribuita una indiscussa funzione direzionale, non riescono più a legittimare il loro ruolo trainante per l’intero sistema delle economie, delle relazioni sociali, dei valori simbolici», si legge nel Manifesto di “Riabilitare l’Italia”, scritto tra gli altri anche dall’ex ministro Fabrizio Barca.

Nonostante gli ultimi mesi abbiano coinciso con momenti difficili – il paese ha affrontato molte ferite della pandemia – Ollolai ha assunto la veste di laboratorio permanente grazie all’accompagnamento di una community manager, Silvia Di Passio, figura chiave del percorso partecipativo, che ha stimolato e guidato la comunità.


Gli abitanti di tutte le fasce di età hanno compiuto uno sforzo di cittadinanza e partecipazione attiva: azioni di co-progettazione con i bambini e le bambine della scuola elementare, laboratori per l’ideazione del community hub, appunto, che sorgerà all’interno dell’ex asilo parrocchiale, corsi di formazione, incubazione e accompagnamento per la creazione di un’agenzia dell’abitare all’interno della neocostituita cooperativa di comunità


Interviste © Sardarch

Si tratta di una strategia collettiva per valorizzare questo patrimonio: vendere o affittare non da soli, ma tramite appunto l’Agenzia. Si è recuperato il patrimonio edilizio privato (anche sulla base di puntuali Linee guide per il recupero) partendo dall’eredità del percorso di “Case a 1 euro” fino alla rigenerazione e la riattivazione delle unità edilizie del centro storico di Ollolai. Si è inoltre puntato sulla creazione di uno stock immobiliare che va oltre i ruderi e che include le prospettive di “Rent 1 euro” e “Workplace 1 euro”.

E ancora, consultazioni pubbliche per la rigenerazione del tessuto connettivo del centro storico con la realizzazione di spazi gioco e nuove pavimentazioni, attività per studiare le potenzialità dello smart working (come sta facendo ad esempio dall’altra parte dell’Italia Courmayeur), azioni di narrazione delle persone e della comunità, e marketing territoriale gestite da un gruppo di giovanissime, sono state alcune delle principali azioni portate avanti. Tutto il progetto ha visto un continuo lavoro di partecipazione e di rete tra gli abitanti, l’Amministrazione e la squadra di tecnici di “Ollolai.Capitale” composta da architetti, ingegneri, urbanisti ed esperti di co-creazione e incubazione di impresa.

Ph. © Sardarch

L’esperienza di Ollolai.Capitale dimostra che programmi pubblici orientati a sostenere processi, più che singole opere, possono aprire “cantieri” di sperimentazione sociale che parlano ai locali e al mondo, aprendo il borgo verso l’esterno e costruendo, tra il secondo e i piccoli paesi, un’unica comunità di apprendimento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In copertina: progetto Ollolai – Ph. © Sardarch

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