Contaminazioni e racconti per uno spazio culturale che dà il suo contributo alla città dei 15 minuti
Cibo e letture al nuovo ADI Design Museum. Spazio alle contaminazioni e alla convivialità. A qualche settimana dalla sua apertura, lo spazio museale dedicato alla collezione del Compasso d’Oro ha inaugurato l’Officina Design Cafè, con CHIC Charming Italian Chef, insieme al bookshop Officina Design Shop gestito da Electa Editore. «Abbiamo unito libreria e caffè, come si è fatto con successo in tanti musei delle città internazionali» ha commentato Luciano Galimberti, presidente dell’ADI.
L’entrata è la stessa del museo, in Piazza Compasso d’Oro 1, in corrispondenza di via Ceresio e piazzale Monumentale, in un’area ex industriale oggetto, negli ultimi anni, di un’importante azione di refitting urbano. Qualità, sostenibilità e salubrità sono i principi cardine dell’Associazione CHIC che nel nuovo museo proporrà una food-experience inedita, coinvolgendo i soci e attivando importanti partnership con aziende di eccellenza del settore dell’enogastronomia.
In campo più di cento professionisti del mondo della ristorazione, chef, pizzaioli, pasticceri, gelatieri e panificatori, uniti da una forte mission comune, associati dal 2009 per proporre una cucina di qualità e creativa, dedita alla valorizzazione delle eccellenze di prodotto e della cucina italiana.
All’interno di questo spazio culturale si metterà in atto un progetto che lega il cibo alla sostenibilità, tema molto caro all’associazione che, da anni, ha avviato “CHIC RESPECT”, un percorso teso a ridurre l’impatto ambientale della ristorazione, che evoca un consumo responsabile, e vuole educare il consumatore al gusto, nel rispetto dell’ambiente e nell’utilizzo delle risorse naturali. La sostenibilità sarà il filo conduttore dell’intera proposta gastronomica della caffetteria (che sarà aperta dal martedì alla domenica, dalle ore 10.30 alle ore 20.00) con un’ampia gamma di prodotti e preparazioni etiche da consumare durante tutto l’arco della giornata, dalla prima colazione, alla pausa pranzo, fino all’aperitivo serale.
«Il cibo è una grande prerogativa italiana – ha commentato Galimberti – e Adi ha in corso una serie di progetti sul tema del food design”. Al Museo Adi il cibo si lega con design e innovazione, racconta un rapporto virtuoso con l’ambiente e punta a raccontare un’Italia sempre da riscoprire».
Tra i soci CHIC che hanno già avviato la collaborazione ci sono Davide Fiorentini (Faenza) per le brioche, le pizze padellino e i biscotti, Renato Bosco (San Martino Buon Albergo) per la pizza in teglia croccante, Tommaso Cannata (Milano e Messina) per la pasticceria siciliana e il pane nonché gli Chef Stefano Masanti (Madesimo), Emanuele Vallini (Bibbona), Enrico Bergonzi (Colorno), Gianni Tarabini (Mantello) per i “Panini Gourmet”. Per il coordinamento del menu e definizione dei vari piatti la regia è dello chef romagnolo Pier Giorgio Parini.
Attenzione all’ambiente e alla salubrità anche negli arredi e nel bancone realizzati totalmente in rame, il progetto di allestimento del caffè e del bookshop è stato affidato a Marco Ferreri, vincitore del premio Compasso d’Oro alla carriera nel 2020.
L’architetto ha proposto uno spazio unico, organizzato con uguali arredi, definiti nelle loro funzioni proprio dalle cose che espongono.
«Questo spazio ha la fortuna di essere al centro delle esposizioni, attaccato alla Galleria che di fatto è una strada pubblica interna al Museo e con una bellissima luce naturale – racconta l’architetto Ferreri – quindi una situazione di per sé straordinaria. La luce, soprattutto, è quella che dà la sensazione di essere sempre all’aperto, in un luogo che ti fa stare bene. Officina Design è uno spazio realizzato in rame. Un materiale sicuramente difficile da trattare; volutamente lo abbiamo mantenuto senza trattamenti che lo difendano dalle impronte e dai segni dell’usura, perché non trattato mantiene la sua proprietà di materiale antibatterico. Per il resto, come sempre, nei miei progetti cerco di non apparire e di essere solo corretto. Credo che qui l’obiettivo sia stato raggiunto».
Un’unica piazza quindi che si apre da un camminamento pedonale coperto, pubblico, che fiancheggia le sale espositive e che unisce il quartiere (via Ceresio e via Bramante, con lo stesso concept del Museo Macro di Roma) dove il visitatore potrà vivere un’esperienza molteplice: nello stesso ampio spazio antistante il Cafè, infatti, si trova l’Officina Design Shop, in cui si svolgeranno talk e presentazioni dedicate alle novità dell’editoria a tema.
ADI Design Museum è stato concepito come un museo narrante ed esperienziale, un contenitore aperto allo scambio, non solo per addetti del settore, e l’Officina Design sarà uno dei principali luoghi di contaminazione e relazione comprendendo appunto il bookshop e la caffetteria, i quali diventeranno luoghi di aggregazione dove trascorrere il proprio tempo, darsi appuntamento e fare incontri di lavoro.
Obiettivo che il museo vuole incentivare anche grazie all’adesione al progetto della “città dei 15 minuti” che prevede proprio una serie di azioni coerenti con un nuovo modello di città sostenibile, dove ogni cittadino possa raggiungere in pochi minuti, a piedi o in bicicletta, i servizi essenziali, tra cui anche quelli culturali. «Il fine – spiegano dall’Adi – è quello di far evolvere la città in quartieri sempre più qualificati, ridurre l’inquinamento e creare aree socialmente ed economicamente inclusive, in tal senso questo spazio ambisce a diventare un punto di riferimento anche per il quartiere».
In copertina: Adi Design Museum Bookshop. Ph. ©Martina Bonetti
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