A Roma il progetto firmato Studiotamat. Nell’epoca della musica streaming esplode la vinil-mania con il ritorno di dischi e giradischi
Nel rione Trastevere di Roma, in concomitanza con il decimo anniversario di attività dell’etichetta musicale Sounds Familiar, nasce “Suonds familiar store”: una rimessa d’auto diventa negozio specializzato nella vendita dei vinili. Una nuova tappa per gli appassionati che si va ad aggiungere a Welcome to the jungle in zona Prati, su via Nomentana c’è Inferno Store, al Pigneto e Monti Radiations Records e altri.
«Vorrei diventasse un luogo d’incontro per chi condivide con noi l’amore per la musica, per chi ha voglia di approfondire e tempo da perdere e per perdersi, ascoltando le nostre selezioni musicali» ha raccontato Ornella Cicchetti, fondatrice del brand.
«Quando Ornella Cicchetti ci ha contattato per il progetto – aggiunge Matteo Soddu, co-fondatore di Studiotamat – ci siamo confrontati a lungo per capire l’essenza di ciò che aveva in mente. Nello store doveva esserci un pizzico di clubbing e la familiarità che contraddistingue il brand; doveva essere uno spazio per esporre merchandising e oggetti di design, ma anche un ambiente raccolto e rilassato per scegliere vinili; doveva rappresentare una casa accogliente per vecchi amici, un riferimento per appassionati e addetti ai lavori, e al tempo stesso essere una sosta piacevole per semplici curiosi. Il tutto in appena 40 mq!».
A Roma ha aperto quindi un “nuovo centro gravitazionale dedicato alla musica” con un fitto calendario di eventi speciali e collaborazioni che cercano le contaminazioni con altre forme artistiche
Da oltre dieci anni i dischi in vinile a 33 e 45 giri stanno vivendo una seconda giovinezza, contro ogni aspettativa, tanto che le vendite hanno superato per la prima volta nel 2022 quelle dei cd negli Stati Uniti grazie all’artista americana Taylor Swift, che ha aiutato il mercato del vinile con l’album Midnights con una precisa strategia di marketing: l’invito esplicito ai fan a collezionare le quattro versioni differenti dell’album in modo tale da poter formare il quadrante di un orologio affiancandoli.
Gli appassionati dei vinili sono attratti dal suono, che spesso diviene imperfetto a causa di graffi, polvere o danneggiamenti, ma che in realtà dona quella sfumatura musicale che molto i produttori musicali cercano di riprodurre anche nella musica digitale. Inoltre, lo streaming non concede la ritualità: per ascoltare un vinile bisogna estrarlo dalla custodia, poggiato sul giradischi e va posizionato l’ago. Ad incidere sul fenomeno tornato di moda anche il collezionismo con album di alta qualità, rari o con custodie che fanno apprezzare nel dettaglio la “Cover Art” che è diventata una vera opera di design. In Inghilterra lo scorso anno i vinili hanno venduto più dei giochi per PS5, dei cd/dvd o dei Blu-Ray, mentre in Italia il potere è detenuto dal digitale ma il consumo del supporto fisico ha visto un incremento. Come confermato dalla Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI) già nel 2019 i dati delle vendite del vinile hanno coperto il 31% del mercato dei supporti fisici e con la recente pandemia, nonostante il crollo dei prodotti fisici, il vinile è stato leader nelle vendite negli shop online. Dopo il boom del 2019 le vendite potrebbero arrestarsi nel 2023, infatti secondo gli ultimi dati del Luminate Year-End Music Report del 2022 si riscontra una crescita solo del 4,2 per cento.
Nonostante la dimensione domestica e romantica del vinile e la qualità dell’audio, la problematica legata alla sostenibilità ambientale è importante, considerando il fatto che all’interno del prodotto si trova cloruro di polivinile (detto anche PVC), materiale solo in parte riciclabile e con degli altissimi costi di produzione, metalli pesanti e diossina, pericolosi per la salute, rilasciati nel processo di riciclaggio e ovviamente le emissioni di CO2 per il trasporto su pneumatici e l’uso del cellophane. In questa nuova era, attenta alla sostenibilità, l’innovazione dovrà fare la sua parte. E qualcuno è già al lavoro. Nei Paesi Bassi troviamo la Deepgrooves Vinyl Pressing Plant, con base in un ex prigione, fondata da Chris Roorda, dj e appassionato collezionista di vinili, proprietario dell’etichetta Deeptrax Records. Ha reso ecologici i vinili grazie ad un particolare granulato che si basa su stabilizzanti di calcio e zinco, e tutti i macchinari alimentandoli con energia verde, gas verde ed energia solare, usando inchiostri ed imballaggi ecologici e vegani mentre le spedizioni più grandi sono inviate su un pallet di cartone riciclabile con avvolgimento biodegradabile, composto al 50% da canna da zucchero.
In copertina: il Sounds familiar store firmato Studiotamat
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