Un’intera generazione di giovani ha inserito i “murales” nell’immaginario di collezionisti e investitori
La street art diventa protagonista del mercato dell’arte contemporanea. Attira appassionati, collezionisti, investitori; è scelta dalle pubbliche amministrazioni per intervenire sui contesti urbani; diventa il veicolo con cui raccontare gli eventi se non direttamente il protagonista (come nel caso del FestiWall, di cui riportiamo alcune immagini delle opere completate).
In ordine di tempo, l’ultimo esempio è quello di Barcolana50. Per il 50° della storica regata triestina che ha raggiunto i 1700 iscritti, è stato realizzato un maxi-murales a Rozzol Melara: un modo per portare il mare in un quartiere periferico della città, costruito completamente in cemento armato. Il dono di Barcolana ha finanziato l’opera dell’artista cittadino Davide Comelli a Trieste. Città non nuova all’utilizzo della street art per riqualificare le zone urbane, visto che solo quest’estate è stata teatro del progetto Chromopolis, co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione FVG – Direzione centrale Lavoro, Formazione, Istruzione e Famiglia, pensato per i cosiddetti “Neet” e realizzato da Edilmaster, in partenariato con l’UTI Giuliana e la Cooperativa Sociale Duemilauno Agenzia Sociale e con la collaborazione del PAG – Progetto Area Giovani del Comune di Trieste.
Di rilevanza mondiale la parabola di Banksy, protagonista della spettacolare distruzione della sua opera (quello con una bambina con il palloncino rosso) battuta all’asta per un milione di sterline da Sotheby’s lo scorso 5 ottobre.
«Il fenomeno Banksy ha sicuramente incoraggiato un’intera generazione di giovani artisti – spiegano gli avvocati Annapaola Negri-Clementi e Gilberto Cavagna di Gualdana dello studio legale Negri-Clementi a margine del convegno Street art fra diritto e mercato di fine settembre – che hanno ricevuto notevole supporto e spinta da gallerie e case d’asta che hanno incominciato a credere fortemente in questa “nuova” forma d’arte. Oggi gli si affiancano altri nomi della street art che hanno ottenuto e continuano a registrare risultati importanti sul mercato come Osgemeos, Invader, Speedy Graphito, Richard Hambleton, l’Atlas e JR».
Tra le case d’aste, pioniera e leader del settore è la francese Artcurial che dal 2006 propone sessioni dedicate di Urban Art e oggi registra il 54% degli acquirenti in tutto il mondo; mentre in Italia in ambito gallerie si ricordano Wunderkammern Gallery e Deodato Arte.
La street art non solo influenza il mercato dell’arte contemporanea ma ne è la protagonista, riuscendo ad attirare appassionati, collezionisti e investitori da tutti il mondo
Annapaola Negri-Clementi e Gilberto Cavagna di Gualdana
Se non è possibile stabilire una correlazione oggettiva tra la street art e l’andamento dei valori immobiliari per via dell’influenza di variabili come la fama dell’artista, la tecnica già utilizzata nonché la sua genesi (che la pone o meno tra le opere “lecite”), per i due avvocati l’influenza è dimostrabile attraverso l’osservazione di casi concreti.
Tra gli altri, emblematico è quello del murales realizzato da Keith Haring nel quartiere di Tribeca a New York. Una parete di un ex magazzino e deposito merci fu dipinto da Haring prima che il quartiere, negli anni ’90, diventasse “residenziale di lusso” e il magazzino fosse trasformato in una serie di loft di lusso da 10 milioni di euro ciascuno: il murales sembrava avesse “difettosamente imbrattato” l’edificio e fu cancellato.
Anni dopo, quando Haring era già considerato un artista, l’appartamento con il murales fu rimesso in vendita e, fortunatamente, il restauro fece riemergere l’opera: operatori immobiliari e gallerie d’arte si rimbalzarono la notizia e l’immobile., il cui valore è stato ampiamente rivalutato, si trova nelle pagine di internet come “il loft che ospita un pezzo originale di K. Haring”.
«I collezionisti privati sono via via negli anni aumentati e alcune opere hanno raggiunto importanti considerevoli e – spiegano gli avvocati dello studio Negri Clementi – come per le altre opere dell’arte figurativa, anche le opere degli street artist rappresentano strumenti di investimento a rischio variabile (in primis a seconda dell’artista) e ad alto dividendo estetico».
Quello che fino a poco tempo fa era considerata una forma di vandalismo da reprimere e punire perché “deturpa senza permesso proprietà pubbliche e private” oggi è riconosciuto come uno strumento di riqualificazione urbana
Uno strumento, ricordano i due professionisti,«su cui investire per impreziosire la città e in particolare i quartieri periferici che vivono quotidianamente situazioni sociali ed economiche molto difficili. Ma non si tratta solo di una questione estetica e di abbellimento degli spazi urbani: si stima che un murale realizzato da un famoso street artist, infatti, possa aumentare il valore dell’immobile su cui è stato realizzato fino al 20% e diventare fattore di scelta nell’acquisto di una casa».
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