Il museo multimediale dedicato al nostro idioma è stato ideato dagli atenei di Pavia, Napoli e Tuscia
Chi l’ha detto che, con l’avanzare della rivoluzione digitale, tutte le lingue inglese escluso debbano sparire? A smentire quest’ipotesi c’è il primo museo multimediale interattivo completamente dedicato allo studio e al racconto della storia della lingua italiana. Si chiama Multi, ed è stato ideato e curato da un gruppo di ricerca coordinato dall’Università di Pavia, insieme alle Università di Napoli l’Orientale e degli studi della Tuscia. Sviluppo e progetto digitale sono opera dello studio di progettazione multidisciplinare Dotdotdot di Milano.
Finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Fisr 2019 (Fondo integrativo speciale per la ricerca), il Multi sarà online dal primo giugno.
Organizzato come una piattaforma di conoscenza e ricerca punta a tutelare, tramandare e valorizzare il patrimonio culturale immateriale costituito dalla lingua italiana nei suoi diversi aspetti, presentandola come un elemento vivo, da cui passano espressione ma anche crescita della società.
Una interfaccia intuitiva con una struttura facilmente navigabile. I percorsi digitali del Multi mescolano linguaggi narrativi, immagini, video e audio per aggiungere al rigore scientifico della ricostruzione un’esperienza coinvolgente. Il Multi è inclusivo, interattivo e gratuito: tutti i testi sono disponibili anche in formato audio, e comprende anche una versione in inglese, che sarà completata nelle prossime settimane.
La struttura del Multi si sviluppa attraverso un atrio introduttivo e dei percorsi tematici che rispondono ad altrettante domande: Com’è nata la lingua italiana? Chi ha stabilito le regole dell’italiano? Come è circolato l’italiano scritto? Come si è diffuso l’italiano parlato? Come suona l’italiano di chi non sa l’italiano? Quali lingue si parlano in Italia? Come si è diffusa la lingua italiana nel mondo?
La piattaforma realizzata dallo studio Dotdotdot sfrutta una serie di reperti ritenuti tra i più rappresentativi della storia dell’italiano, anche recente, in modo da rendere visibile come la lingua si evolve.
Dagli autografi di Dante e Petrarca al memoriale scritto di proprio pugno nel Cinquecento da una donna accusata di stregoneria.
Dalla versione in alta definizione della prima edizione del Vocabolario della Crusca fino a Nel blu, dipinto di blu di Domenico Modugno e Franco Migliacci, passando per una tavola di Zerocalcare.
Il tutto strutturato secondo lo scrollytelling: è proprio “scrollando” che si incontrano gli oggetti digitali che danno vita al racconto mediante testi, immagini, animazioni, video, audio e giochi interattivi, in linea con il concetto del mixed media content, il contenuto multimediale misto. La realizzazione del Multi, dalla progettazione dell’identità visiva e dell’esperienza utente, fino allo sviluppo della piattaforma, è stata affidata allo studio Dotdotdot – nato a Milano nel 2004 e tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’Interaction Design – che si è impegnato a rendere multimediale l’esperienza di visita che si ha in un museo fisico e a sistematizzare e ordinare le idee rispetto agli obiettivi progettuali, mantenendo come elemento di osservazione principale il ruolo che il museo riveste nel raccontare e conservare un patrimonio culturale. In questo caso lungo più di mille anni.
In copertina: Logo “Multi”
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