Nuovi brand su Alibaba e Tmall, intanto il made in Italy di alta gamma sceglie Secoo
Portare il made in Italy in Cina. Una sfida ambiziosa per il nostro Paese e che può rappresentare una chance senza precedenti anche e soprattutto per le piccole e medie imprese. Molte le aziende che guardano al Dragone Rosso come nuova terra promessa del business. Ed è sulle opportunità offerte dall’e-commerce che si sta concentrando sempre di più l’interesse.
Ad aprire le danze ci ha pensato Alibaba, il gigante dell’e-commerce, la “Amazon” d’Oriente, sul cui marketplace si sono accreditati e lanciati già molti brand italiani. Ma ci sono anche altre grandi piattaforme – meno note in Italia ma dai grandissimi numeri in Cina – che hanno deciso di “aprire” al made in Italy con iniziative ad hoc. In pole position c’è Tmall, “costola” della stessa Alibaba ma specializzata nelle vendite business-to-consumer e nata proprio con l’obiettivo di favorire la vendita di prodotti esteri in Cina. E poi c’è Secoo considerata la maggiore piattaforma di e-commerce “premium”, ossia di altissima gamma.
Si è lanciata nel business delle vendite online anche WeChat, la app di Tencent (altro colosso cinese) utilizzatissima in Cina – ha un miliardo di iscritti – e “alternativa” a Whatsapp, la app di Facebook vietata nel Paese. Diversamente da Whatsapp però WeChat oltre ad essere un’applicazione di messaggistica permette agli utenti di acquistare prodotti e servizi ed effettuare pagamenti online.
Ed è italiano il primo distretto del lusso europeo ad aver scelto la “messaggeria” cinese per farsi conoscere e diffondere il made in Italy.
La notizia è di inizio luglio: MonteNapoleone District, l’associazione che riunisce oltre 150 Global Luxury Brand del Quadrilatero della Moda di Milano, arriva in Cina via WeChat, grazie all’accordo con l’italiana Digital Retex, società del Gruppo Retex partner di riferimento ufficiale di WeChat per tutta l’Europa. “Uno degli impegni di MonteNapoleone District è quello di sviluppare iniziative volte a migliorare il sistema ricettivo del distretto nei confronti dei clienti extra europei e non solo. Siamo pionieri con WeChat e stiamo organizzando una serie di ‘Sales Cultural Training’ volti a migliorare l’accoglienza e il rituale di vendita in accordo con i codici di comportamento del paese”, racconta Guglielmo Miani, presidente di MonteNapoleone District. “Stiamo inoltre valutando – annuncia il presidente – un evento per il Capodanno cinese nell’intento di avvicinare le due culture”.
Accordo con Tmall per il Gruppo Gabel (a cui fanno capo i brand Gabel, Somma, Vallesusa e Pretti) che va ad aggiungersi a quelli già siglati con altre prestigiose piattaforme cinesi di e-commerce. Il progetto “Gabel online”, nato sulla piattaforma vip.com si è poi allargato a jd.com e ora a Tmall. Obiettivo del gruppo tessile italiano è arrivare all’11 novembre, in cui cade il “single day” – il più importante appuntamento per lo shopping online asiatico – con un bacino di oltre 700 milioni di potenziali acquirenti ai quali saranno proposte alcune delle collezioni di punta e selezionate specificamente per il mercato orientale.
Su Tmall sono sbarcati di recente anche la Maison Valentino, che ha scelto per l’occasione la collezione di borse Valentino Garavani Candystud lanciando due limited edition – e Moschino con un “flagship” virtuale dove si possono acquistare i prodotti della collezione Moschino x Tmall, disponibile esclusivamente per i consumatori cinesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA