Da Milano a Catania, un’idea per mangiare e realizzare a casa i piatti del proprio ristorante preferito
I ristoranti sono chiusi a causa della pandemia da coronavirus? E allora ecco che in Italia spopolano i “meal kit”, scatole che i ristoratori consegnano direttamente a domicilio con tanto di istruzioni contenenti gli ingredienti dei loro piatti da ultimare, o semplicemente da rigenerare. Una trovata per reagire a questo momento di crisi che all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, è un’esperienza ormai consolidata da qualche anno. In Italia, benché alcune realtà la pratichino da prima della pandemia, è sbocciata proprio negli ultimi mesi per evitare di chiudere del tutto le attività e per andare incontro alle esigenze dei clienti. Esemplare il caso di 142, il ristorante milanese di Sandra Ciciriello che, insieme ai giovanissimi Nello Barbieri (resident chef), Alessandro Montanari (pastry chef) e Chiara Orrù (sous chef), ha aperto i battenti alla fine del 2019.
A causa «di un buco normativo, il ristorante non ha avuto diritto ad alcun contributo statale, neanche quello minimo, né a marzo né adesso», spiega Sandra, che aggiunge: «a subirne le conseguenze come sempre sono i più giovani, ai quali bisognerebbe dare speranza e sostegno».
Non è stato per nulla semplice rialzarsi. Occorreva rimboccarsi le maniche, immaginare qualcosa di nuovo per andare avanti e, soprattutto, crederci e non perdere le speranze.
E così è nato “142 A casa tua”, il progetto che recapita direttamente a domicilio dei kit di ingredienti che permettono al cliente di ricostruire i piatti del ristorante con pochi e semplici passaggi, anche grazie ai tutorial presenti sul profilo Instagram del locale. Fra i kit proposti, solo per citarne uno, c’è TEN-TACO-LI, polpo arrosto al thè nero affumicato, maionese di acqua di polpo, crema di patate e tortillas.
Milano è certamente la città italiana dove l’idea dei “meal kit” ha attecchito di più. Molteplici sono le proposte come le “Distrazioni della tavola” di DistrEAT, il ristorante affacciato sul Naviglio Pavese guidato da Andrea Tirelli, Federico Sordo, Davide Aru, Guido Dossena e Gabriel Urgese. Cinque giovani soci accomunati dal desiderio di creare una «sorta di “distretto” del mangiar bene e dello star bene, dove si entra per scoprire persone, sapori nuovi e altre cose belle».
Oltre ai kit gourmet, come quello che contiene gli ingredienti per preparare i Ravioli ripieni di porro fondente, salsa di nocciole, nocciole tostate e finferli arrosto, DistrEAT propone anche il kit aperitivo con drink e finger preparati rispettivamente dal sommelier e dagli chef.
A Torino, fra gli altri, troviamo EraGoffi, il ristorante guidato dallo chef Lorenzo Careggio. La sua proposta si chiama “EraWay”. Qui i piatti ordinati arrivano cotti, ma freddi. Occorre infatti rigenerarli a casa, passaggio possibile grazie alle informazioni presenti all’interno del box ordinato e a una video ricetta dello chef pubblicata su Vimeo e da richiedere al momento dell’ordinazione. Fra i piatti proposti i Bottoni di coniglio in brodo e i funghi shiitake, terra vegetale e mayo all’aneto. Il delivery è interattivo anche per “Eraway Dispensa”, una scatola che contiene 10 prodotti da combinare per realizzare cinque ricette consigliate dallo chef attraverso una video ricetta che viene pubblicata ogni settimana. Tutti i lunedì alle 19, inoltre, è possibile partecipare alla diretta Facebook sulla pagina @eatpiemonte, con i produttori degli ingredienti presenti nel box “Dispensa della settimana”.
Rimanendo in Piemonte, a Cuneo troviamo i “Fratelli Desideri”, che hanno lanciato sul mercato “Le Cene Stellate”, una linea di luxury meal kit che contiene gli ingredienti per ricreare le portate più famose di importanti ristoranti stellati. Le video ricette degli chef sono riproducibili avvicinando il proprio smartphone al sensore NFC presente sulla ricetta cartacea o inquadrando direttamente la confezione grazie alla realtà aumentata.
Anche la pizza è oggetto dei “meal kit”. A Roma, per esempio, la Pizzeria Magnifica ne ha selezionate quindici dal proprio menu in quanto adatte alla consegna e perfettamente in linea con la filosofia della pizza in kit. Nelle istruzioni per l’uso si raccomanda di rigenerarle in forno e, pochi istanti prima di mangiarle, di condirle con tutti gli altri ingredienti da aggiungere a crudo che arriveranno con la base bianca o rossa all’interno di una scatolina in polpa di cellulosa, alternativa plastic free. Il locale ha pensato anche ad una playlist dedicata su Spotify per riprodurre a casa la stessa atmosfera della pizzeria.
E se è di dolci che si ha voglia, Napoli e Catania offrono la soluzione rispettivamente con il Kit Borbonica della pasticceria Cuori di Sfogliatella di Antonio Ferrieri e con il Kit Enjoy Cannoli di Terra Siciliae, azienda fondata dai giovani Sebastiano Piazza e Francesco La Giglia. Il primo porta a casa la Borbonica, sfogliatella ripiena di ricotta e babà declinata in tre versioni: al cioccolato, all’arancia e al pistacchio. Il secondo comprende la ricotta già addolcita e pronta in una sac à poche con cialde croccanti artigianali, oltre alla granella di pistacchio siciliano e alle scagliette di cioccolato per la guarnizione. La ricotta in questo caso è di bufala e non di pecora, in quanto la prima richiede meno zucchero ed è pertanto più indicata per chi non vuole rinunciare a un buon cannolo pur dovendo seguire un regime alimentare ipocalorico. Entrambi i kit viaggiano fino a casa alla temperatura controllata di circa 4 gradi e pertanto la ricotta è da conservare in frigo se i dolci non dovessero essere consumati al momento. Molto probabilmente però non ce ne sarà bisogno: troppo ardua l’impresa di resistere alla tentazione di deliziare il palato con borbonica e cannoli!
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In copertina: “Kit ORO MIO”- ph. courtesy © 142 Restaurant