Il progetto europeo, in linea con le nuove esigenze di turismo lento, propone percorsi alla scoperta delle erbe aromatiche e officinali in Italia, ma anche in altri Stati del Vecchio Continente
Andare “a naso” può essere, talvolta, la strada migliore per vivere esperienze di viaggio autentiche e appaganti. Di sicuro, però, sarà l’approccio giusto per chi deciderà di seguire uno degli itinerari proposti da Mappae, progetto – co-finanziato dalla Ue, ma con un’anima tutta italiana – che punta a valorizzare le colture e i territori del bacino Mediterraneo, promuovendo dodici percorsi sulle rotte delle erbe aromatiche e officinali, dalla lavanda al rosmarino, dal ginepro rosso al basilico, fino a menta, elicriso, ginestra, assenzio.
Mappae – acronimo di Medicinal and aromatic plant pathways across Europe – si ispira ai principi dello “slow tourism”, proponendo esperienze di vacanza multi-sensoriali attraverso percorsi mirati in sei Paesi dell’area mediterranea uniti dalla tradizione comune nel campo delle erbe e delle essenze: Italia, Francia, Malta, Croazia, Cipro, Bosnia-Erzegovina.
L’iniziativa, finanziata nell’ambito del bando europeo Cosme – che sostiene le piccole e medie imprese locali –, nasce in Piemonte, territorio in cui è forte la cultura delle piante aromatiche e officinali, con oltre 30 varietà coltivate da 140 aziende, su oltre 600 ettari di terreno.
Capofila è Le Terre dei Savoia, associazione riconosciuta da una rete di comuni piemontesi, con sede nel Castello Reale di Racconigi, in provincia di Cuneo, a pochi chilometri dal Muses, polo museale tecno-sensoriale focalizzato proprio sulla riscoperta della tradizione delle erbe aromatiche nella regione.
In tutto sono otto i partner dell’iniziativa, tra cui Heritage, società con base a Torino e Roma, specializzata nel supporto tecnologico digitale per la fruizione del patrimonio culturale. Il progetto «è stato chiuso a marzo, dopo circa due anni di lavoro – spiega Pietro Tosco, digital content manager di Heritage –. Sono stati creati due prodotti digitali diversi: il portale web, dove si trovano le informazioni sugli itinerari, i video di presentazione dei Paesi coinvolti, tutto il necessario per pianificare un viaggio; e una App, che invece è stata concepita come uno strumento ‘on the go’, che il turista potrà utilizzare durante il viaggio per andare alla scoperta dei luoghi».
Le tappe italiane, oltre a condurre sulle rotte delle essenze del Piemonte – dalla menta piperita nera di Pancalieri alla lavanda di Sale San Giovanni, dalla santoreggia alla melissa, dall’elicriso all’assenzio – seguono anche i profumi della Liguria, con il basilico – re del pesto genovese –, ma anche timo, cappero e rosmarino delle Cinque Terre. Gli altri itinerari europei e mediterranei sono in Francia – a partire dalla Provenza, con le erbe officinali del Monte Lure, i campi di lavanda, il Parco Naturale Regionale del Luberon –, tra i giardini di Malta, nell’isola ‘dei profumi’ di Lussino in Croazia, nel parco naturale di Blidinje in Bosnia-Erzegovina, e nel Troodos Geo Park a Cipro.
I percorsi alla scoperta di erbe, essenze e profumi possono durare un giorno, un weekend o periodi più lunghi; essere il ‘cuore’ del viaggio o solo una tappa per chi si trova già sul posto.
Per raggiungerli può bastare una passeggiata, oppure organizzarsi – a seconda dei casi – con auto privata, autobus o barca. Operatori e turisti possono pianificare e personalizzare con la massima flessibilità il proprio percorso utilizzando il sito web di Mappae. I mercati cui si rivolge il progetto sono, in generale, quello europeo ed intercontinentale, con un’attenzione particolare a Cina e Russia.
Il lancio dell’iniziativa – ammette Tosco – «è avvenuto in un periodo non certo florido per i viaggi, a causa dell’emergenza pandemica. Il modello proposto da Mappae, tuttavia – conclude – è totalmente in linea con le nuove esigenze di turismo: meno di massa e più di nicchia, lento, meditato, sensoriale».
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In copertina: © Mappae Project