Alla vigilia del centenario, un mito e non solo un treno, promotore di turismo internazionale, icona culturale, realtà storica e lusso
Sbarca a Roma la mostra “Orient Express & Cie. Itinerario di un mito moderno” allestita a Villa Medici nell’Accademia di Francia fino al 21 maggio 2023.
Il fondatore di questo progetto, l’ingegnere belga Georges Nagelmackers, aveva avuto la brillante idea di creare un trasporto notturno su rotaie integrando comfort, lusso, cucina ricercata e panorami suggestivi. Un’alternativa rispetto alle altre imprese ferroviarie, con pochi anni d’esperienza alle spalle, in un contesto geopolitico europeo complicato e in cui i servizi offerti durante il viaggio erano di bassa qualità. Grazie a queste caratteristiche l’Orient Express si è affermato come mezzo di trasporto per eccellenza dell’alta borghesia e della nobiltà quando è arrivato fino a Londra.
In occasione di un viaggio di studi a New York, costretto spesso a dormire in treno, Nagelmackers pensò di applicare le sue competenze ingegneristiche fino a migliorare bellezza e meccanica delle “case-viaggianti” americane. Propose il suo progetto a George Mortimer Pullman, creatore delle carrozze letti Pullman, che rifiutò. E allora il belga decise di mettersi in proprio, ma con l’appoggio diplomatico di Leopoldo II del Belgio, esperto in finanza e appassionato di ferrovie, riuscì a stipulare contratti con le aziende ferroviarie di otto Paesi differenti.
Così è nato il treno della compagnia ferroviaria Compagnie Internationale des Wagon-list (CIWL), in attività dal 1883 fino al 1977, diventando una delle principali vie di collegamento tra l’Europa occidentale e l’Oriente che in quasi un secolo assicura diversi collegamenti grazie all’Orient Express nel 1883, Simplon-Orient-Express nel 1919.
La Grande Guerra comportò la perdita di vagoni utilizzati a scopo bellico, alla quale si ovviò con una sostituzione lussuosa grazie a vernici blu e fili d’oro, l’utilizzo del metallo per diminuire i rumori, legni intagliati e inserendo officine di manutenzione nei punti di scalo, lavanderie che fornivano servizi di lavaggio, piegatura e controllo di tutta la biancheria utilizzata nelle carrozze. Quanto al tragitto, vennero escluse Vienna e le città tedesche e fu quindi preso in prestito per il treno il nome del traforo del Sempione, in francese Simplon, che nel 1929 rimase bloccato cinque giorni dalla neve in Turchia.
Con l’Arlberg-Orient-Express nel 1932 il treno divenne quello del racconto “Assassinio sull’Orient Express” di Agatha Cristie, spostandosi tra le capitali europee e Medio Oriente, nord Africa e Asia. Nel 1930 fu inaugurato il Taurus Express da Costaninopoli ad Aleppo e Beirut fino a Gerusalemme, il Cairo e Baghdad. Dopo la seconda Guerra Mondiale nulla fu più come prima: la Cortina di ferro squarciò l’Europa, e la compagnia perse l’etichetta di lusso nel 1948, dovendo vendere i vagoni.
L’Orient Express è stata anche icona glamour: la leggenda popolare è nata da aneddoti e racconti, ma anche da figure illustri che avevano viaggiato su altri treni della compagnia.
Nel 1955 la compagnia ha partecipato alla “Kermesse aux étoiles”, festa popolare parigina, durante la quale è stata messa in scena la ricostruzione di un vagone letto nei giardini delle Tuileries. Nel 1965 viene creato un treno speciale per le star della musica, il “canteuropa” che trasporta in un tour su rotaie europeo artisti come Bobby Solo, Gianni Morandi, Rita Pavone, Mino Reitano e Romina Power.
Il primo treno espresso europeo era stato il Train Express d’Orient che dal 4 ottobre 1883 collega Parigi e Costantinopoli con un viaggio di “sole” 70 ore attraverso Strasburgo, Monaco, Vienna, Budapest e Bucarest. Ma negli anni ‘60 cominciò lo sviluppo del trasporto aereo che comportò l’eliminazione delle due linee Orient Express, lasciando funzionante solo la Simplon Orient Express, sostituita poi da un treno più lento chiamato Direct Orient Express, di cui l’ultima corsa fu quella del 22 maggio 1977.
Nel tempo il treno fu testimone di eventi storici. Come la firma dell’armistizio tra Impero Tedesco e alleati alla fine della Grande Guerra, sulla carrozza ristorante 2419, ferma su un binario cieco in una radura di Compiègne in Francia. Ciò che spinse Hitler a far firmare ai francesi un secondo armistizio nello stesso punto e nella stessa carrozza il 22 giugno del 1940.
Nel 2023 è in Italia che viene rilanciato l’Orient Express con Arsenale spa (leggi su thebrief i dettagli dell’operazione) che in partnership con il gruppo Accor ha ideato il progetto ferroviario dell’Orient Express-la Dolce vita per tappe italiane. Mentre all’estero abbiamo il Panda Panoramic Express che attraversa la Cina, il GoldenPass Express che collega Montreux, Gstaad e Interlaken e la Nuova Zlanda con TranzAlpine, Northern Explorer e il Coastal Pacific. Dal 2024, i primi viaggi.
La mostra “Orient Express & Cie. Itinerario di un mito moderno” è excursus storico con oltre 200 opere, tra cui fotografie firmate da Paul Nadar, Albert Chevojon e Sébah & Joaillier, mappe, progetti, disegni tecnici e manifesti pubblicitari provenienti dagli archivi di Compagnie Internationale des Wagos-List (CIWL), documenti appartenenti al Fonds de dotation Orient-Express, alla Collection Pierre de Gigord Paris, al Fondo e all’archivio Sardo della Sncf, al Centre National des Archives Historiques, al ministero della Cultura francese, alla Médiathèque de l’architecture et du patrimoine e alla Fondazione FS Italiane, curata da Eva Gravayat e Arthur Mettetal, coprodotta dal Fonds de donation Orient-Express e dal festival Rencotres d’Arles.
In copertina:© Daniele Molajoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA