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In giugno il viaggio a Londra porta nel Paese delle Meraviglie

Il Victoria & Albert Museum ha già aperto le prenotazioni per la mostra nel magico mondo di Alice


È dedicata ad Alice nel Paese delle Meraviglie la mostra “cult” 2020 del museo di arte e design V&A di Londra il cui taglio del nastro è fissato al 27 giugno. “Alice: Curiouser and Curiouser” – questo il titolo della mostra – celebra la fantastica e fantasiosa storia di Alice attraverso oltre 300 oggetti tra film, performance, moda, arte, musica e fotografia, compresa la collezione di Iris van Herpen e Viktor e Rolf.


La mostra porterà letteralmente i visitatori, attraverso una tana di coniglio, nella sotterranea Sainsbury Gallery per tracciare l’evoluzione delle storie surreali di Lewis Carroll a partire dal manoscritto.


«Alice incoraggia tutti noi a metterci in discussione, ad imparare, esplorare e sognare – sottolinea Kate Bailey, senior curator of Theatre and Performance presso il V&A -. Scoprire perché è una fonte infinita di ispirazione per alcune delle menti più creative del mondo è stata un’avventura straordinaria. Non vediamo l’ora di accogliere i visitatori di tutte le età nel magico e meraviglioso paese delle meraviglie di Alice, per immaginare il loro mondo dall’altra parte dello specchio».

Avveniristiche scenografie teatrali e proiezioni digitali immersive progettate da Tom Piper – pluripremiato designer teatrale noto per i progetti scenici per la Royal Shakespeare Company e la Royal Opera House, nonché per la sua installazione di papaveri della Torre di Londra – guideranno i visitatori in una vera e propria esperienza onirica.


È la prima volta che il museo esplora l’impatto culturale di Alice e l’ispirazione che ha avuto per artisti del calibro di Salvador Dalí, The Beatles, Little Simz e Thom Browne


Fra le opere in mostra il manoscritto originale scritto a mano da Lewis Carroll, le illustrazioni di John Tenniel, Ralph Steadman e Disney, il maestoso costume di Bob Crowley per la regina di cuori della produzione del Royal Ballet del 2011, la collezione moda di Iris van Herpen e le fotografie del celebre Calendario Pirelli 2018 di Tim Walker che ricrea Wonderland con un cast total “black” (protagoniste RuPaul, Naomi Campbell e Adwoa Aboah).

Le diverse sezioni

La prima parte della mostra, “Creazione di Alice“, ripercorre le origini di Alice nel paese delle meraviglie nella Oxford vittoriana, svelando personaggi e luoghi che hanno ispirato Lewis Carroll e presenterà anche i visitatori alla “vera” Alice e alla sua famiglia. Riflettori puntati anche sulla collaborazione creativa tra Carroll e John Tenniel, con disegni originali tra cui il ritratto “La brutta duchessa” di Quinten Massys (1513), che ha realizzato le illustrazioni della duchessa nel romanzo.

Filming Alice” è invece la sezione dedicata alle numerose produzioni teatrali e film realizzati nel XX e XXI secolo, a partire dalla prima pellicola del 1903. Clip cinematografiche, disegni , film d’animazione, sceneggiature e costumi animano questa parte della mostra in cui non mancano l’opera di Walt Disney nel 1951 e l’adattamento di successo di Tim Burton del 2010.

Attingendo al surrealismo e alla psichedelia degli anni ’60, “Reimagining Alice” celebra le reinvenzioni del Paese delle Meraviglie attraverso le opere di Salvador Dalí, Yayoi Kusama, Max Ernst e Peter Blake e la musica dei Beatles. Il museo metterà in evidenza questa sezione con il tea party di Mad Hatter che utilizza proiezioni digitali psichedeliche e giocose. Seguirà un invito a una partita a croquet di Flamingo.

Staging Alice” esplora il modo in cui la storia di Alice ha ispirato il mondo della danza, della musica e dello spettacolo attraverso concept design, scenografie, oggetti di scena e costumi di produzioni internazionali in Svizzera e Russia e a quelli utilizzati dal Teatro Nazionale.

La sezione finale, “Being Alice” è dedicata all’epoca contemporanea attraverso l’arte, la scienza e la cultura popolare: protagonisti Tim Walker, Annie Leibovitz, Gwen Stefani e P Diddy, nonché le collezioni di moda di Iris van Herpen e Viktor e Rolf.

La mostra si chiude con un’installazione di arte digitale ispirata al tema dello “specchio”. Un richiamo all’obiettivo della mostra che, dall’ingresso attraverso la tana del coniglio fino al riflesso di sé come ultimo atto, mira a creare nei visitatori il desiderio di evocare un proprio e personalissimo Paese delle Meraviglie.

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