La tecnologia permette ai visitatori di utilizzare i propri smartphone per esplorare contenuti relativi alle opere in mostra
Trasmettere i dati attraverso la luce utilizzando un mix di tecnologia wireless e led, che si traduce nel Li-Fi, alias Light Fidelity. Ed è il museo archeologico di Taranto – il MarTa – il primo in Italia a sperimentarne benefici e opportunità grazie al progetto pilota avviato da Infratel Italia (in-house del Ministero dello Sviluppo economico a cui fa capo, fra gli altri, il Piano Banda Ultralarga), in collaborazione con la startup To Be e l’Accademia Italiana Videogiochi (Aiv).
Tenuto a battesimo nel 1887, il MarTa è uno dei più importanti musei archeologici del mondo: le opere esposte “raccontano” la storia della città di Taranto e del territorio, dalla Preistoria alle epoche arcaica, classica ed ellenistica, fino alla conquista romana e alle trasformazioni della città medievale. Sono 24 le opere del Museo protagoniste della sperimentazione a cui si aggiunge anche la sezione “Introduzione al Museo”. In dettaglio la tecnologia “Li-Fi G”, attraverso la geolocalizzazione, consente l’erogazione di contenuti multimediali interattivi sugli smartphone dei visitatori associati alle singole opere esposte. Il funzionamento è reso possibile dalla commutazione on-off del singolo Led, così veloce da risultare impercettibile all’occhio umano. Il segnale Li-Fi viene letto dalla fotocamera dello smartphone attraverso un’apposita app realizzata da Infratel Italia.
Nel progetto di Taranto un ruolo fondamentale è rivestito dai corpi illuminanti Li-Fi. Questi, oltre ad essere utili per diffondere la luce negli ambienti e sulle opere del museo, sono in grado appunto di trasmettere dati al visitatore. Il Li-Fi permette l’accesso rapido e diretto ai contenuti interattivi associati alle singole opere, ma anche la fruizione di giochi educativi (per i più piccoli) e la visualizzazione di ricostruzioni 3D attraverso Augmented e Virtual Reality, per un’esperienza innovativa e un nuovo coinvolgimento comunicativo, emozionale e fisico.
«Questa nuova tecnologia è in grado di rendere fruibili i contenuti multimediali associati alle opere esposte, rendendole accessibili a tutti con contenuti ad hoc per i vari target di visitatore. L’obiettivo è quello di abbattere ogni tipo di barriera, permettendo la fruizione anche a visitatori con disabilità, quali persone non udenti o non vedenti», sottolinea Eva Degl’Innocenti, Direttrice del MarTa.
Scopo del progetto è anche quello di fare leva sulle tecnologie più innovative per attrarre le giovani generazioni e avvicinarle ai musei. Si punta infatti a replicare l’iniziativa a livello nazionale, coinvolgendo un numero sempre più ampio di strutture. «Attraverso il progetto con il MarTa proponiamo un modello applicabile a tanti musei e luoghi di cultura italiani, favorendo una fruizione diversa e più interattiva del nostro patrimonio storico e artistico» sottolinea l’Ad di Infratel Italia, Marco Bellezza. «Siamo molto contenti di partire da Taranto per questo progetto di interesse nazionale».
Le opere in Li-Fi al MarTa- Museo archeologico di Taranto
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In copertina: Testa femminile in terracotta © MarTa