Una selezione di occasioni per vivere la città a contatto con il verde ed il fiume
Se siete a Roma e ancora le ferie sono lontane, o se le avete appena terminate e siete rientrati in città, la Capitale offre un ampio ventaglio di occasioni per vivere all’aperto, socializzare, bere e mangiare in compagnia. Pantografo ne ha selezionate tre con l’obiettivo di intercettare luoghi a contatto con il verde e con il fiume, dove poter trascorrere una serata piacevole e rilassante.
Cominciamo da Borgo Pigneto, uno spazio multiculturale e di ritrovo conviviale nel contesto di Villa Lauricella che ha nella ristorazione e nella miscelazione il suo focus principale. La sostenibilità ambientale, il legame con le aziende del territorio e la politica zero sprechi sono alla base dell’offerta enogastronomica. L’idea è stata quella di creare un ambiente rurale immerso nel contesto urbano, uno spazio in cui potersi rilassare immersi nel verde del giardino. Quest’ultimo è stato curato nei minimi dettagli da un team di paesaggisti che lo hanno concepito come un orto urbano, con alcuni terrazzamenti e isole floreali. Borgo Pigneto è animato da attività culturali e aperitivi, cene e dopocena legati a una ricerca gastronomica sostenibile e contemporanea, con una forte centralità sulla qualità della materia prima. Sono cinque i punti in cui è possibile trascorrere la serata, in funzione delle proprie esigenze e dei propri gusti. L’”Area picnic” propone un’offerta enogastronomica veloce e informale sul prato, dove gli ospiti trovano a disposizione teli e cestini da picnic composti da selezioni di salumi e formaggi, prodotti da forno, composte di frutta e vegetali. Da bere, oltre alla birra e al vino sfuso servito in caraffe, ci sono drink a basso contenuto di alcol caratterizzati dall’uso di vegetali.
A completare la proposta anche una carta di cocktail analcolici. Poi c’è il “Chiosco” una struttura circolare realizzata in acciaio e legno con un servizio più formale rispetto alla zona picnic. Qui l’offerta gastronomica è più ampia e i cocktail serviti sono di tipo “highball”, rinfrescanti e dissetanti. Per chi desidera organizzare feste private, cene di gruppo e piccole cerimonie ci sono i “Trabucchi“, vere e proprie palafitte in legno circondate da alberi.
Continuando il percorso si trova la “Locanda“, uno spazio che prevede sia tavoli all’aperto sia una sala interna. La cucina è quella di casa, tradizionale e all’insegna della condivisione, con menu stagionali in base alla proposta del mercato. La proposta prevede taglieri, fritti, paste ripiene, gnocchi, ragù di selvaggina, carni in pezzature intere e verdure a km 0 provenienti da fattorie laziali, pescato del giorno, crostate e torte. Oltre al vino e alla birra, è possibile ordinare i cocktail italiani di un tempo come Bicicletta o Cardinale.
Al primo piano della villa c’è poi il “Salotto“, uno spazio botanico espositivo a carattere sensoriale. L’ambientazione è retrò, con un clima intimo e confortevole. Qui l’accento è posto sui cocktail a base botanica: una serie di teche, infatti, ospitano le piante e i germogli che compongono le basi dei drink di quest’area in cui tutto, anche i distillati, sono fatti in casa. Tecniche avanzate di estrazione da spezie, piante e frutti autoctoni italiani del passato danno vita a un menu diviso in macroaree olfattive. A completare l’offerta c’è la proposta gastronomica legata alla cucina circolare e del riuso.
Un’altra occasione per intrattenersi all’aperto mangiando qualcosa di speciale è quella offerta da Senza Spine-Osteria di mare all’interno del Parco Appio, dove street food, drink, birre artigianali e tanta musica sono i protagonisti della scena enogastronomica.
Il chiosco di Senza Spine-Osteria di mare, in particolare, nasce dalla volontà di Fabio Di Vilio, chef de La Scialuppa da Salvatore a Fregene, e di Federico Feliziani, proprietario de L’Elementare e gestore del Parco Appio, di puntare sulla proposta di mare, fino allo scorso anno grande assente in questa location. Anche qui c’è grande attenzione alla sostenibilità ambientale, con il packaging interamente compostabile. Senza Spine offre una cucina veloce che richiama quella di una trattoria di mare, ma più ricercata nella proposta. Si può scegliere fra due menu: a pranzo ci sono piatti classici come il Tagliolino ai lupini o il Fritto misto di mare, per esempio, mentre a cena il menu è più articolato con piatti come Supplì alla crema di scampi, Bun con frittata di pesce e salmoriglio, Panino all’olio e pulled tuna, Tramezzino tonno Alalunga e carciofini, Focaccia genovese con ciauscolo di ricciola e stracchino, French toast con bufala, alici e pomodorini confit, solo per citarne alcuni.
E per chi desidera accompagnare la buona cucina con gli eventi culturali, Pantografo suggerisce di puntare sull’Isola Tiberina, dove fino al 3 settembre si svolge la 28sima edizione dell’Isola del Cinema, Festival internazionale di cinema e cultura che propone proiezioni all’aperto, una mostra, eventi speciali e incontri con ospiti italiani e internazionali.
Quando il cervello è impegnato, si sa, consumiamo di più: in questo caso a soddisfare eventuali languorini c’è l’Isola del Gusto, lo spazio food dedicato alle eccellenze enogastronomiche capitoline e non solo. Divisa in due aree, quella dedicata agli street food e quella dedicata ai ristoranti, l’Isola del Gusto si compone di quindici punti ristoro. Fra questi ci sono La Tradizione, storica salumeria romana, Quattro mani in Pasta, il laboratorio nato dall’incontro tra Bottega Gamberoni e Pastificio Secondi dove è possibile gustare la pasta fatta in casa, Un po’ di Fritti, la friggitoria ufficiale dell’Isola del Gusto, Arrosticini d’Antuono, il temporary street food di Macalusa, il ristorante abruzzese che porta sull’Isola gli arrosticini di pecora fatti a mano. E ancora, per chi volesse sperimentare la cucina internazionale, c’è La Boqueria di Tierra, la nuova temporanea esperienza culinaria di Tierra organic bistrot che propone un menu in cui dialogano pesce e sapori ora sudamericani ora asiatici.
In copertina: © Cortesia Borgo Pigneto
© RIPRODUZIONE RISERVATA