Un progetto di rigenerazione e cultura del territorio riavvicina i cittadini a questi spazi grazie a Tunèa
Un luogo pieno di storia e tradizione, dove i siti della lavorazione del tonno si aprono alla curiosità dei cittadini e dei turisti. L’iniziativa Tunèa nasce proprio con questo scopo, far rivivere gli spazi della vecchia tonnara e dal 3 al 5 giugno ha ospitato il festival con performance, installazioni, talk, proiezioni e degustazioni che hanno accompagnato i visitatori nella straordinaria storia delle tonnare del Mediterraneo.
Il progetto sposa rigenerazione e cultura del territorio, riuscendo a ricucire l’antico legame tra Carloforte con la sua storia, visto che fino a trent’anni fa la vita degli abitanti era legata alla sua tonnara, che per secoli ha rappresentato un patrimonio economico e sociale. Tra aprile e giugno molte famiglie vi si trasferivano per partecipare alle operazioni di pesca, alla lavorazione del tonno e all’inscatolamento, mentre nel resto dell’anno gran parte della popolazione era impegnata nella preparazione delle attrezzature.
Col tempo il mercato è cambiato e le fasi di lavorazione sull’isola sono notevolmente ridotte. Parte della tonnara è ancora attiva, l’unica fissa del Mediterraneo, mentre l’altra metà è dismessa, e da qui ha preso vita questa idea.
La tonnara fissa è un metodo di pesca molto rivalutato recentemente perché, anche a detta di Greenpeace e di altre associazioni ambientaliste, permette una pesca sostenibile in quanto selettiva degli esemplari pescabili.
Il Festival nasce nell’ambito dell’omonimo progetto, a cura dell’Associazione U-boot Lab, vincitore dell’avviso pubblico “Creative Living Lab – 3a edizione” promosso dalla direzione generale creatività contemporanea del ministero della Cultura. L’iniziativa permetterà di entrare negli spazi delle antiche tonnare dismesse, alla scoperta di storie e tradizioni secolari, e si accompagnerà al festival “Girotonno”, evento giunto alla sua 18ma edizione e che coinvolge gastronomi, chef di fama internazionale e giornalisti enogastronomici.
Al centro del progetto ci sono stati tre laboratori partecipativi negli ultimi mesi, con lo scopo di creare un nuovo spazio condiviso gestito dalla comunità.
Questi temi sono stati sviluppati nel 2022 attraverso attività collaborative di co-progettazione e auto-costruzione insieme alla comunità locale. Il progetto vuole costruire nuovi legami tra la comunità locale e gli spazi fisici delle tonnare, con attenzione sia alle parti dismesse che a quelle ancora oggi in funzione.
Performance, talk e degustazioni, ma non solo. Gli spazi della Tonnara dismessa ospitano l’installazione “Sotto un cielo di reti”, nata dal laboratorio di co-progettazione portato avanti con la popolazione dall’architetta Patrizia Di Monte. Il cuore del progetto è il riutilizzo di materiale proveniente dalla tonnara, con particolare focus sulle reti usate per la pesca del tonno, che verranno utilizzate per creare uno spazio fruibile dai visitatori.
Da segnalare anche “La Camera del Mare”, installazione site specific ideata da Alessandro Toscano collocata fronte mare lungo la battigia. L’opera si compone di una stanza di 9metri quadrati che stimolerà un’esperienza immersiva sul paesaggio marino circostante attraverso un ribaltamento sotto-sopra della visione della pesca, offrendo una prospettiva ecologica sulle tonnare.
In copertina: Tonnara, viste aeree drone. Credits © Francesco Rosso
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