Una carrellata degli eventi dedicati al cambiamento, motore della vita e dell’arte
L’arte della metamorfosi: il cambiamento, la mutazione e la trasformazione fanno da fil rouge a una serie di mostre in Italia e all’estero. Fra le più scenografiche “Chrysalis: The Butterfly Dream” al Centre d’Art Contemporain di Ginevra aperta al pubblico fino all’11 giugno.
A cura di Andrea Bellini con la consulenza di Sarah Lombardi e Sara De Chiara e organizzata in collaborazione con la Collection de l’Art Brut di Losanna la mostra esplora il concetto di mutabilità. Ogni immagine e ogni forma è in movimento a partire dalle sculture antropomorfe e botaniche, fra tutte una barriera corallina che cambia forma nella sua incessante mutazione.
«La tensione costante tra gioia e tragedia, tra piacere e dolore, attraversa l’intera mostra e ne costituisce la spina dorsale, la narrazione più intima», spiega Bellini, direttore del Centre d’Art Contemporain Genève. «I visitatori si immergeranno completamente nella grande avventura della metamorfosi, nell’esperienza palpabile di un mondo che cambia e che invita anche noi a cambiare, a sviluppare le nostre convinzioni e la nostra visione delle cose».
Oltre 200 le opere in mostra a firma di una sessantina di artisti, alcune provenienti dalla Collection de l’Art Brut di Losanna. E in programma anche una speciale scaletta di performance art, proiezioni, una playlist musicale di Francesco Fusaro e giochi di Stefano Gualeni. Allestita anche una maxi piattaforma digitale e durante l’estate riflettori sul design con opere di Théophile Blandet e Audrey Large, che estenderanno i temi principali di Chrysalis attraverso il prisma della materialità. Questo progetto sarà co-curato con Barbara Brondi e Marco Rainò.
Alla Galleria Marignana di Venezia fino al 3 giugno è allestita la mostra “Metamorfosi – Percorsi oltre la forma”. Ad accogliere i visitatori il dittico “Herbaria (from Egerton 747)” di Silvia Infranco, opera frutto di uno studio sugli erbari medioevali e realizzata con una serie di stratificazioni. “Fitografia” l’installazione che accompagna il dittico, composta da bustine di tè e un sottile strato di cera. Giulio Malinverni e Yojiro Imasaka gli artisti protagonisti di una delle sale in cui sono i colori e il paesaggio a farla da padroni e a lasciare spazio all’immaginazione. In mostra anche le opere digitali dello studio fuse* che attraverso l’intelligenza artificiale elabora immagini e video in un continuo divenire. Il progetto Artificial Botany di fuse* esplora la fusione fra illustrazioni botaniche e algoritmi dando vita a immagini ipnotiche ispirate al naturalista italiano Ulisse Aldrovandi e ad artefatti botanici sintetici.
La metamorfosi fa da filo conduttore al Festival dei due mondi di Spoleto, in programma dal 23 giugno al 9 luglio: animali, natura e metamorfosi sono i protagonisti della 66esima edizione – la direzione artistica è di Monique Veaute – che prevede 60 spettacoli con oltre 500 artisti di 30 compagnie fra musica, opera, danza, teatro e arte.
Ha aperto i battenti a New York lo spazio espositivo “MetaMorfosi” con una mostra su Banksy: al 378 di Broadway, nel cuore di TriBeCa, è la nuova sfida del braccio americano dell’associazione culturale presieduta da Pietro Folena e diretta da Vittorio Faustini, che dal 2009 promuove l’arte e la cultura italiane attraverso mostre ed eventi, in Italia e all’estero. Si tratta di una vera a propria “boutique dell’arte” e l’atmosfera italiana si respira anche nella libreria allestita da Rizzoli International e nel caffè letterario.
La metamorfosi è stata protagonista anche all’ultima edizione della Design Week: lo Studio di progettazione Migliore+Servetto ha firmato nell’ambito del palinsesto Solferino 28 l’installazione multimediale “Elevators” sulla metamorfosi del tempo in un viaggio “verticale” a bordo di ascensori in cui sono state realizzate installazioni multimediali.
In copertina: Metamorfosi. Percorsi oltre la forma
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