Un viaggio tra tradizione e innovazione, attraverso i progetti che vogliono contribuire a trasformare il futuro culturale del Paese
Dieci città, dieci storie e un solo obiettivo: diventare Capitale italiana della Cultura 2027. Da Alberobello a Reggio Calabria, passando per i borghi dell’Irpinia e le coste liguri, l’Italia celebra il suo patrimonio senza tempo. Dopo un’attenta valutazione delle 17 candidature, la giuria del ministero della Cultura, presieduta da Davide Maria Desario, ha selezionato le dieci finaliste: Alberobello, Aliano, Brindisi, Gallipoli, La Spezia, Pompei, Pordenone, Reggio Calabria, Sant’Andrea di Conza e Savona.
Ogni città ha presentato un intreccio tra tradizione e innovazione, trasformando la propria identità in un progetto visionario. Ma chi vincerà il titolo?
Tra le candidate ci sono tre città della Puglia: Alberobello, celebre per i suoi trulli, patrimonio Unesco dal 1996, è alla guida della candidatura che include anche Polignano a Mare, Castellana Grotte e Noci. Il concept, elaborato dall’architetto Marco Piva, intreccia sostenibilità e innovazione, mostrando come la cultura possa generare nuove connessioni tra comunità e paesaggi. La accoglie, custodisce e guida lungo percorsi millenari di vita e cultura, disegnando ponti, cammini e scambi imprevedibili tra territori la cui identità è legata da secoli di storia.
La città di Brindisi si reinventa proponendo Navigare il futuro. Il progetto ne valorizza il patrimonio materiale e immateriale attraverso installazioni artistiche, luoghi culturali rinnovati e collaborazioni con istituzioni come la Biennale dei giovani artisti del Mediterraneo. Brindisi 2027 punta a trasformare la città in un faro di innovazione, cultura e sostenibilità. I “Fari materiali”, installazioni artistiche visibili in luoghi strategici, e i “Fari culturali”, come il Castello Alfonsino e il Nuovo Teatro Verdi, diventeranno simboli di rinascita urbana e partecipazione comunitaria.
Con il progetto La bella tra terra e mare, Gallipoli si aggiudica la candidatura come finalista.
Il concept punta a promuovere la cultura in tutte le sue forme, valorizzando le tradizioni locali, incentivando la sostenibilità e creando nuove opportunità di crescita per il territorio.
Il sindaco Stefano Minerva ha accolto la notizia con entusiasmo: «Essere tra le dieci finaliste è un risultato che ci riempie di orgoglio e soddisfazione. Gallipoli è una città ricca di storia, arte e tradizioni, ma guarda anche al futuro con ambizione e determinazione».
In Liguria La Spezia è candidata a Capitale italiana della Cultura 2027. Il suo progetto, Una cultura come il mare unisce letteratura, musica, scienza e iniziative legate alla blue economy, con un focus sulla sostenibilità e sull’inclusione. Il programma si sviluppa in quattro aree principali: connessione tra cultura e mare, supporto alle nuove produzioni artistiche, accessibilità culturale, e stabilizzazione dell’offerta culturale.
La Regione del Levante vanta anche la candidatura di Savona con Nuove rotte per la cultura. La città, crocevia tra terra e mare, punta a diventare un hub culturale che connette persone, idee e imprese, grazie a un modello innovativo per la gestione di spazi e infrastrutture culturali. Il progetto prevede la rigenerazione urbana attraverso oltre 80 milioni di euro di investimenti pubblici, tra cui 46 legati al Pnrr, che daranno vita a nuovi spazi di aggregazione, innovazione e fruizione culturale.
Un’altra città che si prepara a brillare con la sua candidatura a Capitale della Cultura 2027 è Pompei. Grazie al progetto Pompei Continuum, i luoghi storici sono illuminati da videomapping, videoproiezioni e spettacoli di luce che fondono tecnologia e tradizione. Il percorso inizia con “Architettura in luce” sulla facciata del Pontificio Santuario, seguito da “Luce e iconografia” per celebrare 150 anni di devozione. Il campanile sarà protagonista di “Luci e Ombre”, mentre il palazzo De Fusco si trasformerà con “Arte di illuminare”, mettendo in risalto il patrimonio artistico della città.
Tra le dieci città finaliste rientra anche Pordenone con il progetto Pordenone 2027. Città che sorprende. Il dossier vuole mettere in luce la sua vibrante identità proponendo oltre 50 iniziative che coniugano tradizione e modernità. Tra queste, “Portus Imaginarius” e “Storie di cibo” celebrano il patrimonio storico e gastronomico, mentre eventi come il Rive Music Fest offrono esperienze inaspettate. Pordenone si propone come laboratorio culturale, coinvolgendo i suoi residenti alla creazione di una città dinamica, inclusiva e pronta a stupire.
A seguire, Reggio Calabria con il progetto Cuore del Mediterraneo. Il dossier punta a valorizzare la città come crocevia di culture, unendo tradizione e innovazione in un percorso di sviluppo sostenibile e inclusivo.
L’iniziativa si fonde sulla storia della città come punto di incontro tra popoli diversi e mira a promuovere il dialogo, la pace e l’accoglienza.
Attività culturali diffuse coinvolgeranno il territorio, con un focus su musei, festival e luoghi simbolici.
Incontro tempo è l’iniziativa con la quale Sant’Andrea di Conza, un piccolo borgo dell’Irpinia, è candidato a Capitale italiana della Cultura. Situato nell’“ombelico d’Italia”, il paese vanta un forte legame con la tradizione e la comunità. Qui, la cultura è una parte integrante della vita quotidiana, con giovani laureati, attività teatrali e feste religiose. La candidatura si ispira all’eredità del Rinascimento, in cui i piccoli borghi hanno visto nascere i più grandi geni, e si propone come esempio di sviluppo culturale e sociale da esportare nel mondo.
Aliano, un piccolo borgo della Basilicata legato alla figura di Carlo Levi propone Terra dell’altrove, un progetto che fonde tradizioni, paesaggio e produzione culturale. «L’iniziativa si fa narrazione coerente di quello che c’è, uno story-telling che diventa place-telling, cioè racconto dei luoghi, nel rispetto delle loro vocazioni, dei valori delle comunità locali, del rapporto tra natura e cultura», ha sottolineato il sindaco Luigi De Lorenzo.
In copertina: ©Mic