Pixel e gradienti sono i materiali di un’opera ispirata all’architettura hi-tech, promossa dall’azienda russa Kaspersky
Uno scudo futuristico come simbolo della protezione digitale. La cybersecurity si fa arte ed è Felipe Pantone a firmare un’opera che punta ad accendere i riflettori su una delle tematiche più critiche e dibattute negli ultimi tempi e che sempre di più diventerà strategia: la protezione dei dati personali online.
Noto alla cronaca dell’arte contemporanea per la sua identità “privata”, Pantone ha deciso di cimentarsi con la questione cybersecurity per conto di Kaspersky, azienda russa fra le più importanti al mondo nel campo della sicurezza informatica. «W3-Structural K, l’opera che ho creato per Kaspersky, è ispirata all’architettura hi-tech, ed enfatizza la struttura e la tecnologia all’interno degli edifici. La forma dell’opera evoca uno scudo protettivo per fare riferimento al lavoro di Kaspersky nel fornire le più avanzate soluzioni di cybersecurity», commenta l’artista argentino-spagnolo che ha svelato la sua “creatura” lo scorso 28 gennaio in occasione del Data Protection Day, la giornata europea della protezione dei dati personali. Pixel e gradienti i “materiali” che Pantone usa nelle sue opere. E per spiegare le caratteristiche di W3-Structural K è stato anche realizzato un documentario di quattro minuti pubblicato sulla piattaforma i-D.
L’opera si compone di un esagono futuristico in alluminio e Pmma (polimetilmetacrilato) ma soprattutto ha la forma di uno “scudo”, il simbolo della data protection. La collaborazione con l’artista rappresenta per Kaspersky anche un modo per diffondere la cultura della sicurezza e di sensibilizzare un numero sempre più elevato di cittadini
«Siamo circondati da dati digitali: dai telefoni cellulari ai computer portatili, dagli smartwatch alle case intelligenti. E questo aumenta la possibilità che possano finire nelle mani sbagliate», sottolinea Marco Preuss, Director del Kaspersky Global Research & Analysis Team in Europa.
«La raccolta delle informazioni personali degli utenti può aiutare a migliorare le esperienze e le opportunità degli utenti, ma è importante essere consapevoli dei potenziali rischi e minacce legati alla condivisione online dei dati personali»
Peraltro il Covid-19 ha fatto emergere tutta una serie di criticità in tema di cybersecurity a seguito dell’avvento dello smart working e della didattica a distanza. E nel mirino degli hacker finiscono sempre più dati sensibili, come quelli sanitari. Stanno aumentando, inoltre, gli attacchi perpetrati attraverso e-mail inviate da falsi mittenti che riproducono l’identità di brand famosi e anche di banche, compagnie energetiche e, in Italia, persino dell’Agenzia delle Entrate, con lo scopo di sottrarre dati sulle carte di credito e i conti bancari. Per non parlare delle “azioni” compiute attraverso i social network, anch’esse mirate a virare gli utenti verso siti “trappola”, usati per veicolare virus o programmi pericolosi su pc e smartphone.
Riflettori accesi anche su Clubhouse, ed è stata proprio Kasperky ad allertare sin da subito gli utenti: impazza su eBay, Craigslist, su gruppi privati Facebook e altre piattaforme la compravendita di codici di accesso, con prezzi dai 20 ai 125 dollari. E la società di sicurezza informatica mette in guardia sulle applicazioni che imitano l’app legittima e l’utilizzo degli audio per creare “deep fake”, ossia per creare falsi video e notizie, tecnica spesso usata nel revenge porn e nel cyberbullismo.
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In copertina: l’opera di Felipe Pantone per Kaspersky. Ph. cortesia © Felipe Pantone, Kaspersky