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La geografia italiana dei premi letterari: una mappa (non) esaustiva

Da nord a sud numerose le iniziative per la promozione della lettura


L’estate, si sa, è foriera di festival, manifestazioni, eventi, dedicati alla letteratura e alla promozione della lettura. Dalle Dolomiti alle isole, sono innumerevoli le iniziative che cercano di coinvolgere un pubblico di lettori, più o meno “forti”, in talk, incontri con gli autori, aperitivi, firmacopie, reading e tante altre attività. E se festival e fiere sono appuntamenti oramai imprescindibili per gli editori che cercano visibilità, contatto con il pubblico, e perché no, risultati economici, anche i premi letterari si configurano come un altro fattore molto importante per il successo di un volume.

Il Premio Strega, il maggiore riconoscimento letterario italiano per la narrativa, ne è forse l’esempio più eclatante: può portare ad aumenti di vendite fino al 500% in alcuni casi (anche per i giovani), anche se non è sempre facile avere dati certi per il modo in cui funziona il mondo dell’editoria in Italia (su questo tema c’è un’interessante puntata di Comodino, podcast de Il Post dedicato ai libri. Su “cosa manchi” ai premi letterari in Italia, si segnala la riflessione di Alberto Casadei pubblicata ad aprile su Doppiozero). Quello che è certo è che questo riconoscimento, nato nel 1947 e con un regolamento che prevede che i volumi siano presentati dagli oltre 400 Amici della domenica – tra esperti, giornalisti, scrittori, registi ecc –, dai quali si arriva alla famosa dozzina e poi alla cinquina, porta visibilità e notorietà ai finalisti. Quest’anno è andato a Donatella Di Pietrantonio, apprezzata e premiata scrittrice abruzzese autrice, tra gli altri, di Borgo Sud e L’Arminuta, con il suo L’età fragile, protagonista anche più avanti.


Ma i riconoscimenti letterari possono anche essere un modo per esplorare l’Italia non solo attraverso la cartina geografica, ma anche seguendo le realtà impegnate nella promozione della cultura.


Ecco una breve lista, che non ha nessuna pretesa di essere esaustiva, vista la grande mole di concorsi e premi che si tengono nel nostro Paese.

Vale la pena partire da alcuni dei più famosi: il premio Campiello, Mondello, oltre ai Bagutta e Viareggio, istituiti rispettivamente nel 1926 nel 1929. Il primo, promosso da Confindustria Veneto, premia opera di narrativa pubblicate nell’anno di riferimento. In attesa di conoscere il vincitore del 2024, che sarà annunciato tra poche settimane a Venezia, nelle scorse edizioni è stato vinto, tra gli altri, da Benedetta Tobagi, Giulia Caminito, Andrea Tarabbia e, di nuovo, da Donatella Di Pietrantonio con L’Arminuta. Il Mondello invece, è un premio internazionale che quest’anno è giunto alla sua 50esima edizione. Nato nel 1975 per volontà di alcuni intellettuali di Palermo, è promosso dalla Fondazione Sicilia in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori di Torino, il Salone Internazionale del Libro, la Fondazione Andrea Biondo e d’intesa con la Fondazione Premio Mondello. Nel 2024 sono stati tre i vincitori italiani: Marco Cassardo, Claudia Durastanti e Giovanni Grasso. Premiato anche l’autore rumeno Mircea Cărtărescu nella sezione Autore straniero, scelto da quello che viene chiamato “giudice monocratico”, che era Nicola Lagioia (un altro premio Strega con La ferocia, nonché direttore del Salone del Libro di Torino dal 2017 al 2023).

Ad aggiungersi a questi, il premio Viareggio Rèpaci, dal nome del suo fondatore Leonida Rèpaci, che è insieme al milanese Premio Bagutta, uno dei più antichi e prestigiosi in Italia. Nel 2024 ha trionfato Silvia Avallone nella narrativa, Stefano Dal Bianco per la poesia e Vincenzo Trione nella saggistica. Nel Bagutta invece è stato Gianni Biondillo con Quello che noi non siamo ad aggiudicarsi la sezione narrativa, poesia e saggistica, mentre Giulia Scomazzon si è portata a casa il riconoscimento come miglior opera prima con La paura ferisce come un coltello arrugginito.

Sempre in Toscana, è da ricordare il premio Bancarella, storico riconoscimento di Pontremoli, giunto alla sua 72esima edizione, che quest’anno ha visto primeggiare Aurora Tamigio con il suo romanzo d’esordio Il cognome delle donne. Particolarità del Bancarella è che il fatto che viene assegnato dai librai pontremolesi, affiancati da una selezione di librai italiani, per un totale di 200, che votano i sei volumi precedentemente scelti dal comitato organizzativo, decretandone il vincitore. E a Portoferraio è di casa da 52 anni il Premio letterario internazionale Isola d’Elba – Raffaello Brignetti, sempre per opere edite di narrativa. Nel 2023 il supervincitore è stato lo scrittore Paolo Giordano con il suo Tasmania, insieme a Vivian Lamarque e Sebastiano Mondadori. Nell’albo d’oro figurano anche autori del calibro di Domenico Starnone, Javier Cercas, Alessandro Zaccuri e Marco Missiroli. Nella terna finalista di quest’anno c’è, ancora una volta, Donatella Di Pietrantonio, con Antonio Franchini e Alberto Riva. Due le giurie, una letteraria e una popolare, decreteranno il vincitore durante la cerimonia di premiazione del 7 settembre. Durante la cerimonia sarà inoltre assegnato il premio alla carriera al maestro Uto Ughi per il suo contributo alla cultura musicale e uno speciale a FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane) per il libro Scali Milano. Costruire la trasformazione, curato in collaborazione con PPAN, per il suo contributo alla rigenerazione urbana nella città di Milano.

Continuano il viaggio nella Penisola, a Biella, in Piemonte, si tiene il Premio Biella Letteratura e Industria, che ricerca e premia opere che uniscono l’indagine sul mondo industriale all’istanza letteraria, nell’ambito delle iniziative di Biella Città creativa dell’Unesco. Ad anni alterni vengono selezionate opere di narrativa e di saggistica. Nel 2022 ha vinto Claudia Bianchi per il saggio Hate Speech. Il lato oscuro del linguaggio, e nel 2023 Antonio Franchini con il romanzo Leggere possedere vendere bruciare.

A Varese è invece il premio Chiara, dedicato allo scrittore Piero Chiara, a tenere in vita la memoria dell’autore e dei luoghi a lui cari, come la stessa città lombarda e il Canton Ticino in Svizzera. Nato come concorso letterario nel 1989, è oggi promosso dall’associazione Amici di Piero Chiara, e premia una raccolta di racconti in lingua italiana, pubblicata in Italia o nel Cantone Ticino nel corso dell’anno di riferimento. Per il 2024, i tre finalisti sono Helena Janeczek (già premio Strega per La ragazza con la Leica), Veronica Raimo e Santo Piazzese. La cerimonia di premiazione si terrà il 20 ottobre.

E delle vere montagne delle Dolomiti sono il Premio Cortina d’Ampezzo e il Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo. Entrambi sono legati a un festival che negli ultimi anni ha riscosso molto successo di pubblico: Una Montagna di Libri. Il Premio Cortina d’Ampezzo riconosce la migliore opera di narrativa in lingua italiana, con una giuria di eccellenza composta da figure di primo piano della cultura, dell’editoria, della stampa e dell’impresa italiana. Il Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo riconosce la migliore opera, italiana o internazionale, che si ispiri, abbia a tema, racconti o illustri la montagna. Nel 2024, sono stati il giornalista del Foglio Michele Masneri a vincere con Paradiso, e, l’alpinista e scrittore Marco Berti con La montagna non ride e non piange.

Per restare sui laghi lombardi, il Premio Città di Como è giunto quest’anno alla sua XI edizione, e che annovera numerose sezioni al suo interno, dalla narrativa alla saggistica, dalla poesia edita e inedita, fino all’autobiografia e al giornalismo. Tra i vincitori del 2023, Ernesto Galli della Loggia, Gino Cervi e Paolo Nichelli.

Infine, da ricordare il prestigioso Premio Andersen per la letteratura per ragazzi, il Premio Nonino a Udine, istituito dall’omonima famiglia produttrice di distillati per la valorizzazione della civiltà contadina, oltre a diverse città come Bergamo e Napoli.

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