A Padova e Modena le prime iniziative. Si prepara per l’avventura anche Starbucks
Sarà inaugurato a marzo il primo Bitcoin Café d’Europa. E ad aprire le danze sarà la città di Roma. L’iniziativa porta la firma della società Coinbar, la piattaforma italiana per la compravendita di criptovalute fondata da Antonello Cugusi, e di Josas, la società di broker immobiliari che ha selezionato la location: via Barberini, nel cuore della capitale. Il Bitcoin Café sarà molto più di un bar: è stato infatti pensato come un “meeting point” per gli appassionati di criptovalute, per chi vuole conoscere le opportunità d’uso delle monete digitali o semplicemente per i curiosi. Non solo: all’interno del locale sarà operativo il servizio exchange, ossia si potrà fare trading su un paniere di criptovalute – Bitcoin ma anche Ethereum e Ripple – ricevendo assistenza sulla piattaforma.
Se il Bitcoin Café è un unicum, altre iniziative che vedono protagoniste le criptomonete si stanno man mano diffondendo: per chi vuole cambiare moneta cartacea con moneta virtuale sul sito Coin Atm Radar (https://coinatmradar.com/country/105/bitcoin-atm-italy/) è possibile visualizzare la mappa di tutti gli sportelli bancomat abilitati al bitcoin già operativi in Italia. Lo scorso anno a Padova, al bar Gancino in piazza Duomo è stata installata una speciale macchinetta che converte euro in bitcoin: 0,0020 bitcoin ogni 10 euro, che si aggiungono direttamente nel proprio personale portafoglio virtuale (bisogna averne uno, ossia dotarsi di un account). E il wine shop Lambruscheria – nel centro storico di Modena – accetta criptomonete quali Ethereum, Litecoin, Mastermoney Monero per l’acquisto di bottiglie di vino o per l’aperitivo.
Si prepara per l’avventura bitcoin anche Starbucks: la catena di caffetterie accetterà il pagamento in bitcoin attraverso la piattaforma di trading di futures Bakkt.
Si prepara per l’avventura bitcoin anche Starbucks: la catena di caffetterie accetterà il pagamento in bitcoin attraverso la piattaforma di trading di futures Bakkt. Il lancio del servizio è previsto per luglio di quest’anno. E secondo analisti ed esperti il debutto di Starbucks farà da testa d’ariete per la diffusione della criptovaluta a livello di “massa”, per due ragioni: la diffusione della catena, 30mila gli Starbucks Café in tutto il mondo, e il livello di spesa contenuto che consentirà di “familiarizzare” con la moneta virtuale.
Come a dire, pagare il caffè in bitcoin sarà un modo per far conoscere la criptocurrency e per spingere anche altre catene e società ad aprire alla possibilità di pagare in modalità “bitcoin”. A ottobre scorso Sorgenia ha aggiunto la modalità di pagamento in bitcoin per le bollette – è la prima energy company a farlo in Italia – grazie alla collaborazione con la startup italiana Chainside. I clienti che dispongono di un conto in criptovaluta potranno selezionare questa modalità di pagamento sul marketplace di Sorgenia via web e via app, proprio come avviene per un normale pagamento con carta di credito. Il controvalore addebitato al cliente corrisponde al valore della moneta virtuale al momento della transizione, senza alcuna commissione aggiuntiva.
Come avviene per un normale pagamento con carta di credito. Il controvalore addebitato al cliente corrisponde al valore della moneta virtuale al momento della transizione, senza alcuna commissione aggiuntiva.
Se è vero che stanno proliferando le iniziative, con altrettanta velocità crescono anche le truffe legate alle criptovalute, in particolare attraverso i social network: su Facebook e Instagram già stanate attività illecite messe a segno con account clonati di personaggi noti. Oltre 120 i siti Internet già chiusi dalla Consob da luglio 2019 ad oggi, la maggior parte creati per spillare soldi agli utenti promettendo alti guadagni da investimenti in criptomonete.
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