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Il Natale italiano diventa green e sostenibile

Molti comuni, per risparmiare e salvaguardare il Pianeta hanno optato per luminarie led o alimentate da energie rinnovabili


Sostenibile e green: sarà all’insegna del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente la stagione natalizia dei Comuni italiani. La crisi morde ma le questioni economiche – pur rilevanti – non sono le uniche che hanno spinto molti sindaci a optare per iniziative all’insegna della sobrietà: contribuire alla salvaguardia del Pianeta, evitando sprechi e favorendo l’uso di materiali ecosostenibili e il riuso o il riciclo degli stessi, sta diventando un “must” per molte amministrazioni.

Si parte dalle luminarie: sarà la tecnologia led a farla da padrona e la cittadina di Gubbio, in provincia di Perugia, accende l’albero “green” più grande al mondo con la sua base da 450 metri per un’altezza di oltre 750 metri – partendo dalle mura della città medioevale e arrivando alla basilica del Patrono, Sant’Ubaldo, posta in cima alla montagna – con una superficie di circa 130mila metri quadrati (circa trenta campi di calcio). Sono oltre 300 i punti luminosi di colore verde che delineano la sagoma, il corpo centrale è disseminato di oltre 400 luci multicolore e alla sommità è installata una stella cometa della superficie di circa mille metri quadri disegnata da 284 metri lineari di strip led, bianchi e blu. Il tutto con energia prodotta da fonti rinnovabili.

© gubbionatale.it

Si vestono di green anche le luminarie di via Condotti a Roma e l’albero di Piazza di Spagna lungo la scalinata di Trinità dei Monti – location “iconiche” del Natale della Capitale – grazie all’impegno dell’associazione commercianti e di Bulgari: in campo 47.500 microluci led e proiettori di ultima generazione, con un consumo energetico di 10 kw anziché di 30 kw che consentiranno un risparmio energetico di circa il 90% rispetto a lampade tradizionali. Luci a led a basso consumo energetico, materiali sostenibili, strutture riutilizzabili anche per il Natale delle principali città italiane, da Napoli a Milano da Venezia a Palermo.

Attentissimi al risparmio energetico anche e soprattutto le medie città e i piccoli comuni: fra le iniziative in chiave green gli alberi che si accendono grazie alle pedalate di abitanti e turisti. Nel comune abruzzese di Atessa, in provincia di Chieti, in piazza Garibaldi l’albero di Natale si illuminerà quest’anno grazie soprattutto alle pedalate di volontari che saliranno in sella a 12 biciclette collegate ai fili luminosi dell’albero. Peraltro alcune strade saranno allestite direttamente dai cittadini, che hanno proposto le loro idee in un concorso organizzato dal Comune, con addobbi realizzati con e materiali semplici o riutilizzati. Alberi “a pedalate” anche a Bormio (in provincia di Sondrio), Albenga (in provincia di Savona) – dove è stata lanciata l’iniziativa “S’illumina d’immenso green” – e Trento e la lista si allunga man mano che ci si avvicina al Natale. A San Gimignano luminarie e addobbi a km zero creati per il Comune da artisti locali. In campo piccoli pannelli solari per abbattere i consumi energetici e addobbi creati con materiali riciclati.

Da segnalare anche le piste di pattinaggio sul ghiaccio in salsa green come quella da 450 mq allestita a Misano Adriatico, in provincia di Rimini dotata di un motore inverter di ultima generazione, capace di garantire consumi ridotti del 40%.

© vaticannews.va

Sarà ecosostenibile anche il Natale di Assisi con “alberi di alberi”: quelli allestiti nelle due piazze principali della città saranno composti da 80 abeti ciascuno, che poi verranno piantumati. Arriva da Sutrio in Carnia (Friuli Venezia Giulia) il presepe del Vaticano: 18 statue disposte su una superficie di 116 metri quadrati, illuminate da 50 punti luce. Il Presepe di Sutrio è stato concepito con grande attenzione ai valori della sostenibilità: nessun albero è stato abbattuto per le statue in legno di cedro e la struttura realizzata con 24 metri cubi di legno di larice. La culla del bambino, interamente prodotta con materiale di recupero, è stata scolpita dalla radice di un albero sradicato durante la tempesta Vaia del 2018.

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