Dodici pitture murali dedicate al rapporto, profondo e radicato, del Ferrarese con la settima arte
«Il cinema usa il linguaggio dei sogni», amava ricordare, dandone espressione nei suoi capolavori, Federico Fellini. Ma a volte sono i sogni che – per realizzarsi – utilizzano il linguaggio e l’immaginario del cinema. È quello che sta accadendo a Gherardi, frazione di Jolanda di Savoia, piccolo comune del Basso Ferrarese, in Emilia Romagna, dove è in corso un’operazione che, attraverso cultura e creatività – in stretta connessione con il mondo cinematografico – punta a rivitalizzare un territorio in progressiva fase di spopolamento, attivando processi di rigenerazione urbana.
Il punto di partenza è stata la street art: nel piccolo borgo di fondazione, nato ai tempi delle grandi bonifiche del Po, sorto agli inizi del Novecento e oggi popolato da appena qualche decina di abitanti, in meno di un anno e mezzo sono stati realizzati dodici murales dedicati al rapporto – profondo e radicato – del Ferrarese con la settima arte.
Il progetto Gherardi il Villaggio del Cinema è stato ideato – e prima ancora “sognato” – da Stefano Muroni, attore, produttore e fondatore della filiera creativa Ferrara La Città del Cinema, cresciuto a Tresigallo, località nella pianura della bassa ferrarese, distante solo una manciata di chilometri.
«Gherardi era il paese dei miei nonni e – spiega -, nei loro racconti e nella mia memoria, è sempre stato un luogo idilliaco, meraviglioso, che oggi, però, si sta inesorabilmente spegnendo, avendo registrato negli ultimi quindici anni, come altri borghi dei dintorni, un calo demografico verticale. Provare a invertire questo trend era un mio chiodo fisso».
L’iniziativa Gherardi il Villaggio del Cinema ha mosso i primi passi nell’estate 2022, con l’inaugurazione dei primi cinque murales a tema cinematografico nel settembre di quell’anno, in occasione dei 150 anni dalla fondazione del piccolo “borgo giardino”. Lo scorso settembre ne sono stati realizzati altri sette «e l’obiettivo è di arrivare a un totale di venti opere». I murales sono dedicati al grande cinema italiano, nato o passato dal Ferrarese e dall’Emilia-Romagna, tra paesaggi e immaginario: «In queste terre – ricorda Muroni – sono nati, tra l’altro, il Neorealismo, con Luchino Visconti, Giuseppe De Santis e Roberto Rossellini, il documentario moderno, grazie a Florestano Vancini e Michelangelo Antonioni, il “dark padano” con le pellicole cult di Pupi Avati, e l’arte degli effetti speciali, interpretata dalle suggestioni di Carlo Rambaldi». L’itinerario di arte murale, quindi, propone «una carrellata ispirata a film che hanno ottenuto successi nazionali e internazionali».
Lungo la strada principale – e l’unica – che attraversa il borgo si possono ammirare i murales realizzati da affermati street artist (tra cui Wasp, Mozone, Pasa, Basik, Bolo, Psiko, Luca Siano), a partire dai primi cinque completati del 2022, ispirati a La neve nel bicchiere di Vancini, Riso amaro di Giuseppe de Santis – con immagini, dagli scariolanti alle mondine che richiamano scenari della campagna ferrarese – ma anche a La donna del fiume (pellicola ambientata a Comacchio, che consacrò Sofia Loren come attrice drammatica), Il giardino dei Finzi Contini, classico di Vittorio De Sica tratto dal romanzo di Giorgio Bassani, e l’omaggio al capolavoro di Steven Spielberg, E.T. L’extraterrestre, iconico personaggio modellato da Rambaldi, effettista e artista nato a Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara. Lo scorso anno ne sono stati inaugurati altri sette: da Il mulino del Po (per gli 85 anni dall’uscita del romanzo di Riccardo Bacchelli) a Oltre la bufera (per il centenario della morte di Don Minzoni), da Ossessione di Luchino Visconti a La lunga notte del ’43 di Vancini, da Un ettaro di cielo, film di Aglauco Casadio con Marcello Mastroianni, a La casa dalla finestre che ridono, cult di Avati, fino all’omaggio a King Kong (1976), i cui effetti speciali furono realizzati sempre da Rambaldi.
I murales «stanno contribuendo ad attirare sempre più appassionati, cineasti, turisti, che nei weekend ma anche durante la settimana fanno tappa a Gherardi, per ripercorrere attraverso l’arte murale il legame del territorio con il mondo cinematografico», racconta Muroni, rimarcando tuttavia come la street art sia solo il punto di partenza di un progetto che mira, in senso più ampio, a «ripopolare e rigenerare la frazione attraverso la creatività delle nuove generazioni e nel segno della sostenibilità», in stretta connessione con Ferrara La Città del Cinema, filiera della creatività «caratterizzata da sempre dalla capacità di legare la formazione teatrale/cinematografica ai primi passi nel mondo del lavoro artistico».
L’idea, infatti, è di tornare a riempire e a far rivivere il borgo, che si trova a una mezz’ora di auto da Ferrara, facendo perno sulla creazione di uno studentato per una parte degli allievi della Scuola di Cinema Florestano Vancini di Ferrara e non solo, con spazi per studiare ed esercitarsi. «Intanto – afferma l’attore e produttore – siamo partiti con due appartamenti, per una decina di ragazzi, e stiamo lavorando, grazie al dialogo con l’amministrazione comunale di Jolanda di Savoia, per metterne a disposizione altri due, con otto posti».
Nella frazione è stato realizzato un laboratorio teatrale per bambini e ha sede l’unità locale di Controluce, società di produzione e distribuzione cinematografica con base a Roma, guidata dallo stesso Muroni e da Valeria Luzi. In prospettiva, si prevede inoltre il recupero di spazi e attività già presenti, «con l’apertura di un ristorante, da inaugurare con una mostra sul manifesto cinematografico italiano», il ripristino del campo di calcio e – in collaborazione con l’amministrazione comunale e il consorzio bonifiche – l’apertura di un info point, dove poter ospitare anche mostre d’arte su temi legati al territorio.
«Il rilancio di una piccola frazione come Gherardi non può prescindere dal coinvolgimento dell’intera comunità», conclude Muroni, ricordando come nel frattempo – per allargare la community – siano stati appena lanciati i profili social di Gherardi il Villaggio del Cinema, mentre il sito dedicato sarà pronto entro marzo e a settembre sarà presentata la brochure con l’itinerario tra i murales. In programma, rivela infine, «ci saranno altre otto opere – con le quali raggiungeremo un totale di venti – di cui una sarà ispirata allo straordinario Pinocchio di Rambaldi», realizzato nel 1969 per una serie Tv della Rai sul celebre burattino di Carlo Collodi, per la quale, però, non fu mai utilizzato.
In copertina: Il giardino dei finzi contini
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