Dalla sanità al trasporto merci, tutti gli usi dei velivoli di nuova generazione. Con interessanti sperimentazioni nel nostro Paese
I droni entrano a tutti gli effetti nella ricetta della mobilità urbana. L’Osservatorio droni e mobilità aerea avanzata del Politecnico di Milano ha identificato oltre 500 casi di utilizzo di droni in tutto il mondo, con oltre la metà focalizzati sul trasporto merci. E se è vero che nel 2024 la crescita del mercato italiano è rallentata – a causa del ritardo di due anni dell’entrata in servizio degli aerotaxi – secondo uno studio, presentato nei giorni scorsi da Pwc Strategy & Italy in occasione della Rome drone conference, le proiezioni al 2030 sono più che incoraggianti: il giro d’affari raggiungerà gli 1,4 miliardi con un incremento di quasi il 300% rispetto ai livelli attuali.
In Italia sono già partire alcune interessanti sperimentazioni, con un debutto d’eccezione per il nostro Paese, il primo in Europa a testare il trasporto merci fra le isole utilizzando per l’appunto i velivoli di nuova generazione.
Il progetto “Servizio pilota Isola Minori”, che fa capo al Programma di ricerca e innovazione del Centro nazionale per la mobilità sostenibile, si inserisce nello Spoke 1 coordinato dal Politecnico di Torino. È promosso da Poste Italiane e Leonardo e finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca con risorse Pnrr: debutta sulla tratta Bagnoli-Procida per il trasporto merci, fino a un massimo di 40 kg, fra il quartiere di Napoli e l’isola campana.
Restando ai progetti che riguardano le isole, l’Enac ha dato il via libera a una rotta di volo per droni da impiegare per il trasporto dei farmaci urgenti fra l’ospedale di Patti, in provincia di Messina, e le isole Eolie. E si tratta della prima volta che viene concessa un’autorizzazione di questo tipo. I test di volo saranno condotti dalla startup ABzero fra Marina di Patti e le isole Lipari e Vulcano. Anche la città di Torino scommette sull’uso dei droni e nel caso specifico per il trasporto di organi e materiale biologico: il primo ottobre scorso il volo inaugurale dal Centro traumatologico ortopedico alla Palazzina di genetica delle Molinette per un tragitto di 500 metri in linea d’aria. L’iniziativa fa capo al progetto Indoor (Using drones for organ transportation), promosso dalla Fondazione donazione organi e trapianti e frutto della collaborazione tra la Città di Torino e diversi partner istituzionali e tecnici, tra cui il Centro regionale trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta, il Politecnico di Torino, la Città della salute e della scienza di Torino, l’Università degli Studi di Torino, il Centro nazionale trapianti, Enac, Mavtech e ABzero. E nel ruolo di piattaforma abilitante Torino City Lab con la sua Casa delle tecnologie emergenti- Cte Next. È decollato dall’aeroporto di Malpensa il primo drone cargo Nimbus nell’ambito dell’iniziativa portata avanti dalla società aeroportuale Sea, in collaborazione con Enav e Techno Sky, nell’ambito del progetto europeo U-Elcome (U-space european common deployment), coordinato da Eurocontrol e cofinanziato dalla Commissione Ue attraverso il Connecting Europe Facility. Il drone in volo notturno ha trasportato un carico per 8 km atterrando nell’area del magazzino dell’azienda di trasporti e logistica Barbarini & Foglia nel Comune di Case Nuove.
In Europa il progetto più avanzato vede protagonista la città di Dublino che ha elaborato – prima in Europa – la “Strategia per i droni e la mobilità aerea 2024-2029” con tanto di task force dedicata all’interno dell’amministrazione comunale nell’ambito del progetto smart city. I droni saranno utilizzati per operazioni di mappatura del territorio, ispezioni di edifici pericolosi e aree difficili da raggiungere per effettuare rilievi e monitoraggio ambientale nonché in situazioni di emergenza.
In copertina: @Soulstarry, AdobeStock
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