Per iniziativa dell’Hotel de la Poste e il Palazzo Antonelli Augusti Castracane a febbraio una call aperta alle località e alle realtà connesse allo scrittore che diventeranno una proposta turistica
«I miei scritti dall’Italia hanno quel non so che di speciale che si riesce a mettere solo nelle lettere d’amore», scriveva Ernest Hemingway.
Dalle Dolomiti alla Sicilia, tanto raccontano del nostro Paese gli intensi squarci che dobbiamo alle pagine firmate dalla sua traduttrice Fernanda Pivano. Ma di tutte le parole spese, amore è quella che appare più forte.
Amori contrastati, amicizie nate tra trincee e salotti letterari, bevute epiche, pagine tormentate e colme di esistenza. E tra i luoghi che lo ospitarono l’Hotel de la Poste di Cortina e il Palazzo Antonelli Augusti Castracane dalle 100 finestre, dimora storica di Senigallia, al centro di un progetto dedicato allo scrittore. Iniziative letterarie, una mostra di memorabilia, un convegno e l’evento più ambizioso di unire, a livello italiano, le località, le destinazioni e le esperienze legate ad Hemingway.
L’idea è del direttore dell’hotel Gherardo Manaigo e il giornalista e presidente del 7° Reggimento Lancieri di Milano/Senigallia Giovanni Martines Augusti, nipote del Conte Augusti, grande amico di Hemingway. Tutto l’itinerario italiano del grande scrittore, dal suo sbarco a soli diciotto anni come volontario della Croce Rossa sul fronte del Piave durante la Prima guerra mondiale, alla sua ultima presunta e misteriosa puntata veneziana un anno prima del suicidio, ambisce a diventare un unico racconto. Infatti, Gherardo Manaigo e Giovanni Martines Augusti puntano a dare vita a un progetto che riunisca i territori protagonisti di questo grand tour in chiave letteraria.
A febbraio verrà lanciata una call aperta alle località e alle realtà connesse allo scrittore, che girò l’Italia. Da questo primo nucleo di partecipanti nascerà una proposta turistica legata alle destinazioni che possano essere viste attraverso gli occhi e la penna di Hemingway.
Si racconta infatti, che lo spirito anticonformista e appassionato di Hemingway non ha mai lasciato l’Hotel de la Poste, dove alloggiò a più riprese negli Anni ‘50. Così l’albergo, dopo avere ospitato a luglio il Premio giornalistico Ernest Hemingway per aspiranti scrittori e giornalisti, torna a celebrare l’autore.
La mostra “Ernest Hemingway e il conte Augusti di Senigallia” – L’hotel ampezzano e la dimora storica di Senigallia renderanno omaggio al loro illustre ospite con un’esposizione che sarà inaugurata il 17 dicembre. La mostra, realizzata con il Patrocinio compartecipativo della presidenza del Consiglio Regionale della Regione Marche e realizzata in collaborazione con l’associazione nazionale Arma di Cavalleria – 7° Reggimento Lancieri di Milano, durerà un anno e avrà due sedi. Da dicembre 2022 a maggio 2023 sarà all’Hotel de la Posta, e poi si sposterà, per i successivi sei mesi, presso il Palazzo Antonelli Augusti Castracane a Senigallia.
Il pubblico potrà ammirare i memorabilia raccolti dalle famiglie Manaigo e Augusti: foto, oggetti e lettere che Hemingway lasciò dietro di sé, come Pollicino. Tracce di una vita avvincente come uno dei suoi romanzi.
«Sono sempre entusiasta di celebrare questa figura, in famiglia ci sentiamo un po’ archivisti e custodi della sua memoria: è stato qui quattro volte, dal 1948 al 1952, gli abbiamo dedicato la “sua” stanza, la 107», racconta Gherardo Manaigo. Tra gli oggetti più emozionanti in esposizione c’è la macchina per scrivere con cui terminò il romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Un altro pezzo forte della mostra proviene dalla collezione di Giovanni Martines Augusti, ed è il bastone da passeggio acquistato dal romanziere a Pamplona nel 1924, e donato al Conte suo amico con una dedica.
“Da Senigallia a Cortina, un Viaggio letterario”: convegno e incontri – Il rapporto di amicizia tra Hemingway e il Conte Augusti è al centro del convegno, organizzato il 17 dicembre, alle 17, all’Hotel de la Poste. Il Conte, conosciuto durante la celebre battaglia del Solstizio di Fossalta di Piave, lo introdusse nei salotti e cenacoli dell’epoca e lo presentò allo scrittore Gabriele D’Annunzio. Per Hemingway, come per molti altri autori della sua generazione, gli incontri fatti lungo il cammino furono fondamentali fonti di ispirazione: la vita imita l’arte, e l’arte imita la vita.
Presentati da Gherardo Manaigo e Giovanni Martines Augusti, interverranno l’avvocato Conte Piergiovanni Cicconi Massi, storico della cavalleria e degli ordini cavallereschi, due storici dell’arte come Giancamillo Custoza De Caffani e Vittorio Maria De Bonis, la giornalista RAI Laura Barth e lo storico e filosofo Francesco Iannello. Dal 25 al 31 dicembre si terrà inoltre una settimana di incontri letterari dedicati ai viaggi e alle esperienze dello scrittore premio Nobel nelle regioni delle Marche e del Veneto: due terre molto amate da Hemingway.
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