È uscito su Mediaset Play “Giardinieri d’assalto”, del regista Angelo Camba, piccoli gesti per salvare il pianeta e le nostre città
Nell’area di Bowery Houston, a New York, quel giardino nato nella clandestinità esiste ancora, e ora a sostenerlo è il Dipartimento che tutela i parchi pubblici. Ironia della sorte.
Sono passati quasi 50 anni dalla nascita dei sovversivi dell’aiuola abbandonata. E mentre si celebra la Giornata della terra il guerrilla gardening resiste nel tempo. È di questi giorni l’uscita del documentario di Infinity “Giardinieri d’assalto” che ne racconta la sua evoluzione e sedimentazione nel territorio italiano, un attivismo sbocciato contemporaneamente in tantissime città: da Taranto a Milano, da Napoli a Bologna.
Una guerriglia gentile che abbellisce gerani e lantane, semina alberi da frutto e piante grasse. “Giardinieri d’assalto”, scritto e diretto da Angelo Camba e prodotto da Infinity Lab, ha seguito in lungo e in largo cittadini non autorizzati che da anni combattono una guerra contro il degrado e per gli spazi verdi. Uomini e donne, adulti e bambini, anziani e giovani, da Nord a Sud, hanno deciso di non stare a guardare senza fare nulla mentre il grigio copriva, ogni giorno, vie e piazze dei centri urbani, così sono scesi in strada per ripulire e riqualificare intere aree lasciate all’incuria o dimenticate dalle amministrazioni locali. Un progetto sostenuto da una campagna di crowdfunding che ha raccontato il fenomeno a partire da un periodo in cui l’attenzione alla sostenibilità non era argomento mainstream, per arrivare fino ad oggi, quando, grazie anche a movimenti come i Fridays for future, le cose stanno prendendo una nuova direzione.
Il documentario, montato da Tommaso Norfo, che oggi è visibile su Mediaset Play, dà visibilità a una forma di lotta non-violenta basata sul giardinaggio non autorizzato, quindi illegale, ma sempre a fin di bene. In Italia, guerriglieri solitari come Fante di fiori e Piante volanti, o gruppi organizzati come i Friarielli ribelli, le Giardiniere sovversive romane, Terra di Nettuno o Ammazza che piazza, hanno una lunga storia di lotte al degrado e all’inquinamento. Battaglie combattute con le uniche armi possibili: le piante e i fiori. Insieme hanno dato vita a Guerrilla gardening Italia, un movimento unico in tutto il panorama internazionale creato attraverso raduni e iniziative in varie città italiane.
Il film racconta le storie di questi piccoli eroi urbani e ci ricorda che oggi più che mai piantare un seme è un gesto rivoluzionario.
«Un gesto che parte dal basso e che arriva in alto», spiega il regista, Angelo Camba. «Riportando un po’ di bellezza negli angoli abbandonati delle nostre strade. Sono dei gesti, però, che ci spiegano come ci si può prendere cura dei luoghi, della città, delle cose comuni. Ci ha riportati a un modo di pensare collettivo e di azione popolare. Il giardinaggio inteso come un gesto politico, con carattere associativo che punta a coinvolgere le comunità per renderle attive e partecipi dell’ambiente in cui vivono». In molti quartieri è stata l’unica opzione possibile, la sola strategia risolutiva per trasformare la qualità della vita cittadina.
E così, dopo che negli ultimi anni il tema del consumo di suolo, inteso come fenomeno di antropizzazione di terreni agricoli ma anche naturali, è entrato ampiamente nel dibattito disciplinare e culturale del nostro Paese, anche un piccolo spazio cittadino che riprende a respirare e aiuta a contenere i processi di urbanizzazione, è un grande gesto di compensazione ecologica.