Spagnolo lingua ospite, 13000 mq in più di spazi espositivi
Appuntamento a Torino dal 9 al 13 maggio al Lingotto per la 32ma edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Il titolo e il tema di quest’anno sarà “Il gioco del mondo”, tratto dall’omonimo libro dello scrittore argentino Julio Cortazar.
In occasione della conferenza stampa di lancio, dopo le difficoltà e le polemiche che hanno accompagnato il Salone nell’ultimo anno, il direttore Nicola Lagioia ha usato parole che non hanno tradito la sua soddisfazione per la riuscita della manifestazione, dichiarando che: “Il Salone è salvo, è la casa comune di tutta l’editoria italiana e mette ogni anno questa città e questo paese al centro della scena culturale internazionale”. Ad integrazione il commento di Silvio Viale, presidente Associazione Torino, la Città del Libro – la società che lo scorso 24 dicembre si è aggiudicata all’asta il marchio della manifestazione: “Da oggi parte un nuovo Salone, un Salone che può progettarsi e dove tutti noi possiamo fare il nostro lavoro”.
Tante le novità della 32ma edizione, ma forse la più importante riguarda la scelta del “paese” ospite, sostituito quest’anno dalla “lingua”: lo spagnolo.
Un progetto ambizioso. Siamo partiti dal presupposto che i paesi hanno confini, ma lingue e culture no.
Nicola Lagioia
Le Marche saranno la regione italiana ospite, e non mancherà una rappresentanza alla buchmesse torinese di Sharjah, capitale dell’omonimo emirato arabo, nominata dall’UNESCO capitale mondiale del libro 2019.
A livello organizzativo da notare l’apertura dell’Oval, che andrà a sostituire il padiglione 5 della fiera. Ciò permetterà di aggiungere 13.000 mq alla manifestazione, e comprenderà una sala da 700 posti che si chiamerà Sala Oro (la vecchia Sala Gialla), il Caffè letterario, una sala da 200 posti e l’area della Lingua Ospite. Il Bookstock Village, l’area da sempre dedicata agli studenti e alle scuole, traslocherà invece nel padiglione 2. Viale ha sottolineato, nel corso della presentazione, come la nuova disposizione degli stand, che vedrà affiancati grandi editori e piccoli editori, sia stata pensata per “creare un racconto omogeneo della manifestazione”.
Riguardo al programma, le anticipazioni riguardano soltanto gli ospiti più importanti, mentre il calendario completo degli eventi sarà presentato alla conferenza stampa di metà aprile.
La lectio di apertura sarà affidata a Fernando Savater, uno dei più importanti intellettuali spagnoli di oggi, ed è stata confermata anche la presenza dell’attivista e scrittore nigeriano, nonché Premio Nobel per la Letteratura, Wole Soyinka. Ospite anche Masha Gessen, giornalista e attivista di origini russe che ha vinto il National Book Award 2017. Infine, in occasione del centenario dalla nascita del celebre scrittore americano J.D. Salinger, autore de Il giovane Holden, interverrà alla buchmesse il figlio, Matt Salinger.
Da ultimo, il manifesto del Salone 2019 è stato realizzato dall’artista italiana MP5, napoletana, nota per il suo stile di disegno in bianco e nero e attiva nella scena underground e nella controcultura europea, soprattutto legata a tematiche queer e femministe.
Un Salone insomma che vuole essere “grande festa per lettori, editori, ospiti” e che, in linea con lo spirito del tema della lingua ospite, potrà vedere feste con musiche di flamenco, cumbia, tango e salsa animare la città nei 5 giorni della manifestazione, come ha ipotizzato scherzosamente il direttore Lagioia.
Il Salone Internazionale del Libro di Torino 2019 è un progetto di Associazione Torino, la Città del Libro e Fondazione Circolo dei lettori, con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, e di Ministero per i beni e le attività culturali, Centro per il libro e la lettura, Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, Italian Trade Agency ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Fondazione Sicilia e Fondazione con il Sud. Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti anche Giulio Biino, presidente Fondazione Circolo dei lettori, Maurizia Rebola, direttore Fondazione Circolo dei lettori. Presente anche la sindaca Chiara Appendino.
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