Gio Pagani, quando il design è pensato come un disco

Un architetto eclettico per la nuova collezione delle carte da parati “The Daydreamer” firmata da Londonart

Da questo showroom su piazza San Marco, nel centro di Brera a Milano, un tempo casa-studio di Gae Aulenti, si respira la memoria. L’architetto da qui disegnava “il nuovo”, sempre interessato a progettare le differenze, piuttosto che l’omogeneità. E con lo stesso tentativo di rintracciare vie alternative a un gusto moderno ormai sempre più congelato in forme ripetitive e scontate, si afferma l’immaginario del designer Gio Pagani che ha presentato la nuova capsule collection creata per Londonart. Un viaggio nel tempo, nel decoro e nella moda. Il nuovo catalogo, inoltre, è concepito come un disco, una raccolta anche musicale, con tanto di playlist da ascoltare.

Nel progetto The Daydreamer, nulla è stato lasciato al caso e l’immagine coordinata è stata curata da un team che ha contribuito a coniugare l’idea creativa con il mondo della moda e con quello del beauty

Anche lo showroom Londonart qui a Brera, cambia veste per l’occasione. Infatti, gli spazi interni sono stati rivestiti della carta da parati di Pagani. In bagno risplende un Kamasutra rosso passione, stiloso e delicato. Ci sono le fibre di vetro, trame che sembrano tessuti morbidi, tanti mondi diversi, una collezione molto varia. «E’ un riassunto delle mie esperienze del progettare. Abbiamo ipotizzato un progetto che fosse un punto di questo mio cammino. La volontà dell’azienda era quella di non mettere limiti – racconta Pagani –. Il livello di sperimentazione creativa si libera, una specie di storytelling di tante avventure. Io poi credo molto nella musicalità degli oggetti, delle estetiche, cpsì abbiamo associato a ogni “disegno” una canzone, come se fosse un Lp. Con tracce caratterizzate esteticamente, tutte diverse, un’ispirazione molto forte. Spaziamo dagli Anni ‘60 al contemporaneo».

La carta da parati non tanto come un prodotto, ma come un abito per l’ambiente. «È stato bello dare forma ai progetti. Renderli attuali». E il design, oggi, rimane uno dei linguaggi più comunicativi. «In Italia, dal punto di vista creativo, il progetto è il place to be per vedere quali sono le tendenze internazionali, anche nell’ambito moda, perché il nostro lavoro è basato su una forte interazione delle arti. Poi vedo un made in Italy sempre in prima fila, forte e originale con approcci eclettici, non comuni. La pandemia ci ha tolto tanto, tra le cose che ha eliminato anche il surplus, l’inutile, e così il bello risalta e prende forma, più di prima», racconta Pagani. Si esprime al meglio, in questo momento.

Prodotti inaspettati in scatole che non avresti mai pensato di trovare, guizzi straordinari, un melting pot emozionale

«C’è la voglia, oggi, di non accettare più compromessi. La libertà estetica ti permette di essere più vero. Ho abolito quelle restrizioni che mi imponevo, perché caricavo il prodotto di dinamiche funzionali vincenti, commerciali. A questo punto il modo di lavorare è più “pulito”, senza fronzoli e il mercato è pronto a recepirlo», conclude il designer. Tutti i wallpaper sono seducenti. Ci sono molti riferimenti all’arte, accenti pop, rappresentazioni cinematografiche, motivi giapponesi, geometrici, ma anche riferimenti ai primi esperimenti delle avanguardie pittoriche. Un modo davvero originale di stimolare una nuova percezioni degli spazi, creando suggestioni e illusioni tridimensionali. Gio Pagani, è un poliedrico architetto, viaggiatore. Dinamico e nomade, esperienze che cadono leggere sui suoi segni esposti in questo spazio dinamico in cui la storicità delle mura è capace di dare maggiore risalto alla modernità delle carte da parati.