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La leggenda di Enzo Ferrari raccontata per immagini, prototipi e modelli personalizzati

Museo di Maranello, restyling del percorso espositivo firmato dall’architetto Benedetto Camerana


“Se dovessi dire che quando sono partito pensavo di fare qualche cosa di più di una sola macchina, direi una bugia”. “Le fabbriche sono fatte di uomini, di mezzi tecnici e di muri. La Ferrari è fatta soprattutto di uomini”. Parole di Enzo Ferrari, scritte a caratteri giganti lungo il nuovo percorso espositivo del Museo Ferrari di Maranello.

Musei Ferrari di Maranello © Ferrari S.p.A.

Parole, immagini, fotografie, modelli, motori, prototipi. Un viaggio tra le Rosse che si può fare a Maranello fino a maggio 2019 dove, in occasione del 120esimo anniversario della nascita del fondatore, si rende omaggio alla sua passione automobilistica con le mostre “Driven by Enzo” e “Passion and Legend”, che ripercorrono le evoluzioni di stile e tecnologia nella storia dell’azienda.

Chiedete ad un bambino di disegnare una macchina, sicuramente la farà rossa.

Enzo Ferrari

Enzo Ferrari era solito provare personalmente ogni vettura prodotta a Maranello, ma non tutte entravano a far parte del suo quotidiano. Ecco che nella mostra “Driven by Enzo” vengono esposti i modelli a quattro posti guidati nei tragitti giornalieri. Combinazione di comfort e sportività per le vetture a quattro posti, con cui accompagnava spesso le personalità che gli facevano visita.

“Il colpo di fulmine per queste vetture – raccontano dalla Ferrari – scoccò la prima volta per la Ferrari 250 GT 2+2 del 1960 e si riconfermò per il resto della sua vita, come per la 400 GTi e la 412, fino alla Ferrari 456 GT, vettura da lui approvata personalmente nel 1988. Anche quando, nel 1969, decise di avere un autista, quest’ultimo rimase spesso un passeggero e il compagno di viaggio di un uomo che si sentì sempre un pilota”.

Passion and Legend” è una seconda mostra, un racconto dell’azienda ripercorso attraverso vetture e immagini. Camminando negli spazi allestitivi del Museo Ferrari con un restyling del percorso di vista e un allestimento curato dall’architetto Benedetto Camerana, c’è la 166 Inter del 1948, la prima Ferrari per uso prevalentemente stradale, la Ferrari 250 GT Berlinetta “Tdf” del 1956 e ancora la Dino 246. L’esposizione prosegue fino alle vetture dei nostri giorni, ad esempio la F12tdf, serie speciale limitata, e la 812 Superfast, la vettura stradale di serie più prestazionale dalle Casa.


Come nasce una Ferrari, lo stile, i carrozzieri, i designer, la personalizzazione e i modelli speciali, Ferrari Racing e la F1, tutto questo è raccontato nel museo di Maranello.


Le mostre, grazie anche a due postazioni interattive, consentono di scoprire le vetture 2+2 più significative nella storia della Casa e di effettuare un tour virtuale negli odierni impianti produttivi.

Come in un film, il museo propone una sequenza di episodi e di storie che alternano momenti tecnici con altri più emozionanti, rivolgendosi a visitatori esperti e semplici appassionati del Cavallino Rampante. “Nuove pareti, come quinte visive ed espositive, integrate – racconta l’architetto Camerana – ridefiniscono gli spazi del museo come una successione di stanze, attraversate da un unico percorso, intuitivo per il visitatore”. Fondali immersivi e coinvolgenti, con un nuovo progetto grafico dello Studio Fionda ridanno vita al Museo di Maranello che, con il Museo Enzo Ferrari di Modena, uno dei poli museali più visitati d’Italia, ha registrato oltre 530mila visitatori nel 2017.

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