Il ministro Garavaglia ha annunciato investimenti per 30 milioni per incentivarne lo sviluppo
Un giro d’affari di 2,5 miliardi generato da 14 milioni di persone che si spostano lungo la Penisola per degustare un buon vino; 844 prodotti certificati, record in Europa, di cui 256 legati al mondo vinicolo; per i produttori esportazioni pari a 7,1 miliardi di euro.
Questi sono solo alcuni dei numeri che il settore fa segnare in Italia e ricordati dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia presentando la VI conferenza mondiale Unwto (l’agenzia del Turismo dell’Onu) che si terrà nella città cuneese di Alba dal 19 al 21 settembre.
Per comprendere l’importanza dell’enoturismo per la nostra economia basti pensare che solo nell’estate 2022 su 28 milioni di italiani che sono andati in vacanza più di uno su tre, il 39% per l’esattezza, ha scelto destinazioni a tema enogastronomico e ha speso un terzo del budget a tavola. Non a caso il ministro ha anche annunciato l’intenzione di investire 30 milioni di euro in questo comparto attraverso un apposito piano strategico.
Il forum si svolgerà in Italia per la prima volta ed avrà come cornice i territori delle Langhe, Roero e Monferrato, patrimonio dell’Unesco, e rappresenterà un momento di confronto e riflessione sulla situazione attuale, le prospettive e le sfide future del settore. Gli esperti – tra cui per l’Italia Carlo Petrini (Slow Food) Mauro Agnoletti (Università degli studi di Firenze), Francesca Planeta (Planeta vini), Luca Balbiano (Urban Vineyards Association) e Filippo Polidori (Polidori and Partners) – discuteranno sui modi per innovare l’enoturismo, sul ruolo delle creatività come leva per l’innovazione, sulla sostenibilità quale paradigma per generare valore duraturo.
Negli ultimi anni la crescita delle vacanze legate al mondo vinicolo ha determinato lo sviluppo di un’offerta capace di soddisfare le esigenze di un pubblico ampio e variegato, con spunti innovativi riconosciuti come eccellenze di livello nazionale ed internazionale, non a caso lo stesso Garavaglia ha parlato di: «Un turismo lento che corre e cresce molto. Dietro una bottiglia di vino si vende la bellezza delle nostre terre. Non per niente tutti i territori a forte vocazione enogastronomica sono anche patrimonio dell’Unesco, dalle Langhe alle Cinque terre per fare due esempi». La prossima sfida sarà quella di continuare a valorizzarlo nel modo opportuno facendone un driver di sviluppo sostenibile e di rivitalizzazione di molte zone.
«Il turismo rurale – ha commentato Alessandra Priante, direttrice per l’Europa dell’Unwto – è la chiave del turismo sostenibile e anche dell’innovazione, non solo per i luoghi meno visitati di ciascun Paese ma in generale in tutti i territori del mondo».
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