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Edifici Resilienti, progetti europei contro sismi e clima estremo

Edifici ©MulticareProgettoHorizonEurope

Con il supporto di Horizon Europe, in corso iniziative per rafforzare gli edifici contro eventi estremi attraverso tecnologie innovative, digitalizzazione e soluzioni scalabili


Rendere gli edifici sempre più “resilienti” ossia in grado di fronteggiare, senza subire danni consistenti, eventi che si fanno sempre più estremi anche nel nostro Paese e che si aggiungono al già elevato rischio sismico – l’Italia è nella parte alta della classifica mondiale. È questo l’obiettivo di una serie di progetti che possono contare su risorse europee e soprattutto sul know how di esperti e aziende che hanno deciso di unire le forze per un risultato il più performante possibile tenendo conto dell’evoluzione dello scenario e in ottica “future proof”.

È coordinato dall’italiana Rina, azienda che conta oltre 5.300 dipendenti in tutto il mondo e specializzata in servizi di testing, ispezione, certificazione e soluzioni ingegneristiche in vari settori fra cui immobiliare e infrastrutture, il progetto Multiclimact nato sotto il cappello di Horizon Europe: in campo 25 partner di 9 Paesi europei – per l’Italia c’è anche l’Enea – che si sono consorziati per elaborare linee guida comuni nonché toolkit a supporto in particolare delle pubbliche amministrazioni per la valutazione della resilienza delle costruzioni e l’elaborazione di strategie predittive per fare fronte a inondazioni, terremoti, condizioni meteorologiche estreme, ondate di calore e altri eventi (molti i parametri presenti sulla piattaforma). Il progetto, che si concluderà il 31 marzo del 2027, prevede lo sviluppo di casi pilota in tre ambiti per altrettanti gruppi di lavoro: edificio, ambiente urbano e ambiente rurale) e fa leva sulla sperimentazione e l’implementazione di materiali e soluzioni innovative.


Multiclimact per lo sviluppo di linee guida e strumenti per migliorare la resilienza degli edifici e delle infrastrutture


Per l’Italia il pilot riguarda il comune marchigiano di Camerino e in particolare “Palazzo Fazzini” in corso di riqualificazione – le altre città protagoniste sono Barcellona in Spagna, Leidschendam-Voorburg e Roermond entrambe nei Paesi Bassi e Riga in Lettonia e per tutte saranno realizzati digital twin (gemelli digitali) degli edifici selezionati. Palazzo Fazzini, sede dello studentato dell’Università di Camerino, è stato scelto per l’elevata vulnerabilità sismica e i danni subiti durante gli eventi sismici più recenti: sarà oggetto di studio attraverso tecniche Ndt (prove non distruttive), come la tomografia a ultrasuoni e le tecniche soniche. E per valutare lo stato di salute dell’immobile, i dati raccolti saranno integrati nel digital twin dell’edificio per ottenere una rappresentazione digitale dettagliata dell’edificio e comprenderne il comportamento strutturale.

©MulticareProgettoHorizonEurope

©MulticareProgettoHorizonEurope

Il progetto vede protagonista la versione 5.0 del software CipCast sviluppata dall’Enea «che sarà in grado di integrare dati di diversa natura, come previsioni meteorologiche, eventi sismici in tempo reale, dati su edifici e infrastrutture e video realizzati con droni, fornendo una previsione dettagliata dei danni fisici all’ambiente costruito, ma anche degli effetti indiretti di tipo socio-economico», spiega Antonio Di Pietro del Laboratorio Analisi e modelli per le infrastrutture critiche e i servizi essenziali del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili dell’Enea. «In questo modo i soggetti responsabili delle decisioni nei casi di emergenza, come Protezione Civile o Comuni, avranno la possibilità di pianificare in tempo reale interventi più mirati e di attivarsi preventivamente per rendere edifici e ambienti più resilienti allo stress climatico, migliorando la sicurezza, il benessere e la qualità della vita dei cittadini». Affidato ad Enea anche il compito interconnettere e rendere interoperabili le diverse soluzioni digitali sviluppate dai partner del progetto attraverso la piattaforma Enea Scp: «Si potrà dunque utilizzare un’unica piattaforma, gratuita e open source, per monitorare dati acquisiti con strumenti diversi», sottolinea Di Pietro.

Fa capo sempre a Horizon Europe il progetto Multicare che punta a mettere a punto una serie di moduli plug & play – ossia facilmente utilizzabili – per migliorare la resilienza degli edifici contro molteplici rischi. Le tecnologie saranno scalabili e personalizzabili per edifici nuovi o esistenti in tutta Europa. E si fa leva anche se una suite di servizi digitali per facilitare la valutazione, la progettazione e la gestione della resilienza multirischio per l’intero ciclo di vita degli edifici.


Il progetto Horizon Europe Multicare sviluppa moduli plug & play per migliorare la resilienza degli edifici contro diversi rischi, con soluzioni scalabili e personalizzabili per l’intero ciclo di vita delle costruzioni


Sono 21 i partner internazionali tra università, istituti di ricerca e aziende specializzate. In Italia il sito pilota prescelto è situato in Campania (gli altri edifici del test sono localizzati nei Paesi Bassi e in Romania) e riguarda un edificio del patrimonio edilizio di Acer nel comune di Acerra. Oltre all’Acer sono coinvolti nel ruolo di coordinatrice l’azienda Stress – che si occupa dello sviluppo di tecnologie e attività di ricerca per l’edilizia sismicamente sicura ed ecosostenibile – e il Dipartimento di Strutture dell’Università Federico II di Napoli. Fra le soluzioni tecnologiche adottate esoscheletri in legno adattabili, sistemi modulari e prefabbricati che possono essere applicati a strutture esistenti attraverso interventi poco invasivi. Gli esoscheletri incrementano la stabilità degli edifici e offrono la possibilità di ampliare gli appartamenti esistenti senza ricorrere alla demolizione e ricostruzione.

In copertina: ©MulticareProgettoHorizonEurope

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