Dal 6 all’8 giugno Londra ha ospitato l’evento con relatori da tutto il mondo per immaginare le risposte alle emergenze globali
A Londra l’ultima edizione di Ecocity World Summit, conferenza su scala internazionale, coordinata dall’omonima organizzazione non profit e iniziativa di Ecocity Builders. Connecting Communities il tema del quindicesimo convegno, partito dal primo appuntamento californiano, organizzato a Berkeley nel 1990, e seguito da successivi incontri biennali. Un evento per rimodellare i centri urbani del futuro, che non a caso ha scelto la capitale britannica per l’ultimo ritrovo, andato in scena dal 6 all’8 giugno scorsi. Tra i punti a favore della capitale britannica il riconoscimento come la prima National Park City, con il 45% di spazi aperti a verde nel suo territorio (2019), in sesta posizione nella classifica tra le 10 città più sostenibili e non ultimo l’ambizioso impegno nel trasformarsi in una net-zero carbon city entro il 2030.
Allestito all’interno degli spazi del Barbican Centre, iconico modello d’architettura brutalista nella City, ha accolto oltre 120 delegati.
Relatori a livello globale, pronti a confrontarsi sulle diverse emergenze locali e a condividere la necessità di soluzioni immediate insieme a un forte impegno di collaborazione nella programmazione e pianificazione degli interventi. Direttore di Ecocity World Summit 2023 l’architetto e noto curatore Gonzalo Herrero Delicado, qui capace di affiancare nomi importanti del mondo dell’urbanistica, dell’economia, della legislazione e dell’architettura accanto a giovani talenti emergenti.
Forte la presentazione dell’architetta Yasmeen Lari, vincitrice della medaglia d’oro del Riba 2023 e protagonista della sezione dedicata a Climate Migrants: Self-reliant communities after natural disasters. In primo piano la situazione del Pakistan, trasformatosi negli ultimi anni in una nazione estremamente vulnerabile a causa dei cambiamenti climatici e il grande valore del contributo dell’opera dell’architetta. Interventi umanitari volti alla realizzazione di migliaia di abitazioni resistenti a inondazioni e terremoti vicino a infrastrutture e sistemi sociali per l’igiene uniti all’impegno nel voler dar vita a comunità resilienti. E i modelli di architettura per l’emergenza riappaiono anche nella sezione di cui Norman Foster è protagonista attraverso la presentazione del prototipo dei rifugi modulari, sviluppati con Holcimin. Shelter ecologici, fabbricati con materiali altrettanto naturali, in grado di offrire una rapida risposta alle frequenti situazioni d’emergenza sul nostro pianeta.
Nella panoramica dei numerosi interventi dello studio, riferimenti al ridisegno di Trafalgar Square unitamente ai progetti del Millennium Bridge e del Bloomberg’s European Headquarters quali archetipi per riconnettere le comunità. Classificazione Breeam Outstanding per quest’ultima sede terziaria celebrata per l’impostazione degli interni capaci di promuovere punti di connessione informali tra i fruitori insieme alla creazione di nuovi spazi urbani nei suoi dintorni. Collaborazione tra Foster+Partners e il developer Brookfield Properties per la presentazione di uno studio sugli spazi di lavoro all’avanguardia seguito dall’installazione di una workstation all’interno del Barbican, caratterizzata da un alto livello di flessibilità organizzativa e dall’uso di materiali ecologici.
«Dai tempi del Covid – spiega Grant Kanik, Partner e Deputy Head of Workplace Consultancy, Foster + Partners – ogni aspetto del design di un edificio deve mostrare il proprio impatto sulla salute degli umani. I lavoratori, e in particolare i giovani, vogliono sapere di più dell’ambiente di lavoro e avere un controllo maggiore sulle sue qualità. Questo è ciò che un manufatto terziario dovrebbe offrire».
E il tema dei luoghi di lavoro si estende anche nella sezione dedicata ai grattacieli: Tall Buildings: Rising to the net zero challenge, uno sguardo attento agli sviluppi verticali di Londra e New York. Metropoli dove la densità dell’agglomerato urbano rappresenta un elemento positivo ma dove si può e si deve accelerare l’innovazione della tipologia secondo i principi della decarbonizzazione e sostenibilità. Luoghi urbani dove l’uso del terziario non è ancora tornato ai numeri pre-pandemici e tra i quali emerge l’esempio di Manhattan in cui le torri per uffici vengono convertite a usi residenziali. In parallelo all’estremo sviluppo in verticale l’elevato livello di emissioni che dovrà comportare nuovi sistemi costruttivi.
Molteplici gli incontri dedicati al tema del Retrofitting. Eventi con focus sulla necessita di privilegiare interventi di recupero dell’esistente, congiuntamente alla ricerca di fondi per i maggiori costi di ristrutturazione e piani di legislazione idonei nell’aiutare gli insediamenti urbani a consolidare i propri obbiettivi. Retrofit: challenges and opportunities il dibattito aperto per individuare la sfida e le opportunità per i nuovi interventi di ristrutturazione al fine di raggiungere il target della net-zero carbon entro il 2050. Retrofit 23, il titolo dell’intervento di Lucy Bullivant, determinato nel porre attenzione ai 28 milioni di abitazioni del Regno Unito che dovranno ridurre le emissioni di gas climalteranti per raggiungere gli accordi del Paris Agreement del 2015. Accompagnato da una rassegna al Building Centre, Retrofit 23: Towards Deep Retrofit of Homes at Scale pone l’accento sulla lentezza degli interventi di ripristino, sulla mancanza di fondi e sui molteplici effetti negativi per la salute dei propri abitanti. Un’opportunità forse mancata per creare nuovi posti di lavoro e accelerare lo sviluppo di nuove figure professionali. Digital initiatives for ecological cities una sezione del summit con uno sguardo positivo al futuro grazie al contributo delle ultimissime tecnologie. All’avanguardia lo sviluppo della piattaforma Sensur studiata dal professor Montse Delpino-Chamy con un’enfasi speciale sulla relazione tra percezione dei cittadini e disegno urbano e il protagonismo delle Climate Fictions nei video giochi e studi all’avanguardia di Pareid.
Ecocity World Summit 2023 è stato organizzato da New London Architecture (Nla) in collaborazione con London & Partners e Mci. Il prossimo evento sarà a Durban (Sudafrica) nel 2025.
In copertina: Eco City, LFA2023 © Kes-tchaas Eccleston
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