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È di Livia Massaccesi il volto dietro le facce di Sanremo

La visual designer romana ha firmato i ritratti dei concorrenti in gara


Fiumi di post su twitter e instagram hanno raccontato Sanremo2019. Un boom senza precedenti anche fra i giovanissimi, che ha portato la 69esima ad essere l’edizione più social di sempre con un totale di 15 milioni di interazioni registrate sulle diverse piattaforme (4 milioni per la finale). Oltre alla scenografia e al look dei protagonisti del Festival, commentati con gif, meme e immagini catturate in rete, un altro elemento ha incuriosito i telespettatori. Parliamo dei ritratti che hanno contraddistinto la grafica e la narrativa degli ospiti.

Potrebbe sembrare un dettaglio insignificante, ma si tratta di un simbolo di quanto sia cambiato il modo di rappresentare la figura umana nel tempo. In un mondo della comunicazione che oggigiorno è dominato dai selfie e dalle emoticon, una semplice foto non basta per rendere un messaggio accattivante, serve un guizzo in più. Ad andare in soccorso degli addetti ai lavori c’è l’innovazione che permette, ad un grafico capace, di realizzare un prodotto appetibile anche ai giovani centennials, con buona pace della “vecchia scuola”.

I ritratti realizzati per Sanremo da Livia Massaccesi, giovane visual designer romana, raffigurano il soggetto riportando le sue caratteristiche peculiari. In questo caso però, vista l’assenza di elementi come il naso e gli occhi, in aiuto di chi osserva intervengono il taglio di capelli e la smorfia della bocca. «Sono 10 anni che realizzo immagini di questo tipo – racconta la Massaccesi – nate per effettuare un’analisi sul modo in cui le persone identificano i ritratti».

Mi sono divertita a capire fino a che punto era possibile togliere elementi caratteristici, mantenendoli al tempo stesso riconoscibili.

«Una ricerca in linea con il mio approccio alla grafica che si basa sul concetto del “less is more”, ovvero diretta e con un utilizzo minimo di elementi di contorno. L’illustrazione sintetica viene applicata da anni ed è piacevole vedere che nonostante l’assenza di elementi importanti di riconoscimento, il soggetto rappresentato sia palese grazie ad una semplice smorfia o inclinazione della bocca. Ho imparato ad apprezzare questa semplicità anche grazie al mio lavoro, soprattutto al momento di realizzare copertine di libri e locandine di eventi. Nel corso della mia attività professionale – continua la visual designer – mi è capitato spesso di lavorare con musicisti ed etichette indipendenti della scena romana. Proprio per questo, il fatto che i miei ritratti siano arrivati fino al Festival di Sanremo, tempio della musica italiana, mi ha fatto veramente molto piacere».

Un successo e una visibilità colti da un’artista che crede nel suo lavoro in maniera genuina. A testimoniarlo non solo le sue parole, ma anche un video pubblicato sulla sua pagina Facebook la prima sera del Festival, in particolare al momento della prima faccia mostrata (Francesco Renga) della 69esima edizione del Festival di Sanremo. Già, ma come sono arrivati sul palco dell’Ariston i suoi ritratti? «Grazie al regista Duccio Forzano che ha visto una mia mostra. In quel caso – spiega la Massaccesi – oltre a quelli di diversi cantautori italiani, erano presenti i volti raffiguranti tanti artisti internazionali. Evidentemente la curiosità generata e la forza comunicativa che sono riusciti a trasmettergli, lo hanno convinto a coinvolgermi nel progetto di quest’anno di Sanremo. Allo stesso modo, è stato strano ma bello vedere che i volti di Achille Lauro, della Bertè, del Volo e di tutti gli altri concorrenti, sono diventati degli sticker per Instagram a disposizione degli utenti che li hanno potuti utilizzare per personalizzare le proprie stories».

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