In linea con le nuove tendenze legate al food & beverage, il locale si presta a luogo d’incontro e coworking dalla colazione fino a notte inoltrata
Se intendete la cucina come un viaggio emozionante e se aspirate a sostare in un luogo capace di accogliervi durante tutta la giornata in un ambiente innovativo, dinamico, incline alle nuove esigenze della vita contemporanea, allora Prima Café rappresenta una delle novità milanesi da appuntare sul taccuino, che sia digitale o cartaceo.
Situato in corso Garibaldi, a pochi passi da Parco Sempione, il locale propone lo stile cosmopolita della cucina “Cali-Mex”, risultato dell’interazione fra ingredienti freschi e tipicamente californiani, con i sapori forti e piccanti della cucina messicana. Lo spazio nel quale questo dialogo prende corpo è un cafè dove incontrarsi tanto per la prima colazione, quanto per il pranzo, area di coworking durante la giornata, ma anche fulcro delle uscite serali. In poche parole: un luogo di ritrovo a 360 gradi.
Ideato da Prima Assicurazioni, in collaborazione con Irene Placido, proprietaria e creatrice di diversi food concept e locali milanesi, tra i quali JuiceX, Ravizza1871 e Panbrioche, Prima Café intende rispecchiare i valori di dinamicità e innovazione dell’azienda, così come lo spirito imprenditoriale della tech company fondata da Alberto Genovese nel 2015.
Prima Café si configura come un flusso di esperienze che attraversano tutta la giornata, grazie alla creatività e all’estro degli chef che portano in Italia un’offerta sostenibile e una filosofia ben definita.
«Tutto ciò che c’è di buono nella vita inizia con il caffè e per questo Prima Café cerca di soddisfare ogni gusto con il classico espresso e la bakery artigianale, ma anche preparazioni internazionali (…). Alla sera, sono protagonisti piccoli piatti, che ripercorrono un viaggio emozionante e raffinato tra ingredienti glocal e sapori cosmopoliti», spiega Irene Placido.
E così, partendo dalla classica colazione italiana, a base di prodotti da forno artigianali e affiancata da bevande di preparazione internazionale come diversi tipi di latte plant-based (a base di soia, avena, mandorla o cocco e riso), la proposta della mattina ricorda il concetto di brunch e contempla anche smoothie bowls, pancakes e uova alla Benedict. Per il pranzo gli chef privilegiano il concetto di semplicità ma senza rinunciare alla ricercatezza delle proposte, grazie anche all’impiego di miscele e marinature frutto della fusione di spezie orientali, esotiche e mediterranee. A fine giornata, poi, diventano protagonisti i cosiddetti small plates fusion, in cui sapori messicani, orientali e italiani si mescolano in un inedito mix.
L’architettura gioca un ruolo fondamentale nel trasmettere i valori di dinamicità e innovazione della tech company di Alberto Genovese, che ha deciso di rivolgersi a Park Associati per disegnare uno spazio interamente dedicato al tempo ritrovato e alle emozioni. Partendo dalla considerazione che ormai, sempre più spesso, la vita privata, quella sociale e il lavoro confluiscono in un unico contenitore e che anche con i locali che si stanno adeguano a questa tendenza, gli architetti hanno dato vita a un ambiente informale, flessibile e tecnologico che contiene diverse funzioni: dal caffè vero e proprio, al bistrot, dal ristorante al cocktail bar fino all’area per il coworking. Il progetto illuminotecnico contribuisce a generare atmosfere diverse a seconda delle ore del giorno. Un sistema di luci formato da 600 tubi trasparenti e riflettenti, illuminati da proiettori led, crea una scenografica onda luminosa che occupa tutto il soffitto del locale. L’intensità e il colore della luce sono programmati per cambiare durante il corso della giornata, con tonalità chiare e discrete durante il giorno, calde e intense la sera. Lungo tutte le pareti, concepite non come limiti ma come spazi tridimensionali, corre un nastro plissettato a doppia finitura, ispirato all’arte cinetica. Questo elemento è formato da pannelli prismatici a sezione triangolare che, giustapposti, offrono continui passaggi dalla sfumatura del viola a quella di una preziosa specchiatura brunita. Il disegno a linee spezzate del pavimento in resina configura campiture trattate con due differenti finiture superficiali. Il colore blu della resina assume così effetti che variano dal lucido all’opaco, intervallati dalla linea brillante del profilo in ottone.
CHICKEN TACOS. Ricetta di Camilla Ansoldi.
Ingredienti per 2 persone:
4 tortillas di mais diametro 12 cm
1 coscia e sovraccoscia di pollo
½ avocado
½ pomodoro ramato
¼ di cipolla rossa
30 gr quartirolo
coriandolo qb
2 lime
sale
olio evo
pepe
Per la marinatura:
1 lime
1 limone
1 tsp paprika
1 tsp chilli
1 tsp sale
1 tsp pepe macinato
un mazzetto di origano fresco
Procedimento
Per iniziare riporre tutti gli ingredienti della marinatura in un contenitore, disossare il pollo mantenendo la pelle e posizionarlo all’interno del contenitore. Lasciarlo riposare in frigo per almeno 12 ore.
Preriscaldare il forno a 75 gradi e posizionare il pollo su una teglia. Cucinare in forno per 35 min a 75 gradi. Quindi, termita la cottura, mettere in una padella antiaderente un goccio d’olio evo e cuocere il pollo dalla parte della pelle a fiamma alta. Tagliare a listarelle.
Schiacciare mezzo avocado in una bowl con una forchetta e aggiungere un lime, un pizzico di sale, un pizzico di pepe, un cucchiaio di olio evo ed amalgamare il tutto. Preparare il pico de gallo tagliando in modalità concassé il pomodoro ramato svuotato dal cuore e cipolla rossa, aggiungere il coriandolo tritato, un pizzico di sale, un lime spremuto e un cucchiaio di olio evo.
Tostare le tortillas in padella e posizionarle a coppia di due sul piatto. Farcire secondo questo ordine: avocado smash al centro, pollo a listarelle, pico de gallo, grattuggiata di quartirolo e foglia di coriandolo. Servire con un quarto di spicchio di lime.
© RIPRODUZIONE RISERVATA