In vetrina l’olio e la passata di pomodori, i prodotti della pasticceria e l’amaro della tradizione
Carlo Cracco ha lanciato il proprio e-commerce: dalla Galleria Vittorio Emanuele II ordinando su shop.carlocracco.it, libri di ricette e prodotti gourmet. Ma facciamo un passo indietro e torniamo a febbraio del 2018: nel “salotto di Milano” si fa strada un nuovo ristorante. È quello dello chef stellato che, insieme a Luca Sacchi – suo giovanissimo secondo in comando, classe ‘86 – sposta la sede storica da via Victor Hugo a Piazza Duomo.
Il progetto si rivela subito ambizioso: oltre mille metri quadrati sviluppati su quattro piani. Cafè, cantina – una selezione che conta più di duemila etichette conservate tra pareti rosso lacca – pasticceria, cioccolateria e location per eventi privati, nota come il “Salone Particolare”.
Una vetrina di lusso quella disegnata dallo studio degli architetti milanesi Laura Sartori Rimini e Roberto Peregalli per la cucina dello chef Cracco.
Porte aperte dalle 8.00 del mattino fino a sera inoltrata: colazione al bancone ottocentesco – un pezzo unico, arrivato da Parigi – pranzo casual nel Cafè, cena in sala al primo piano e dopoteatro nel Fumoir stile Art Decò. Una vetrina di lusso quella disegnata dallo studio degli architetti milanesi Laura Sartori Rimini e Roberto Peregalli per la cucina dello chef Cracco: sobrietà e raffinatezza negli interni che accostano piastrelle di Gio Ponti a stucchi damascati stile Fortuny, carte da parati floreali dipinte a mano e bassorilievi, appliques in metallo, moquette ocra e grandi specchi. E dai piatti al design la differenza la fa la materia prima, qui lavorata unicamente da imprese artigianali altamente qualificate.
E le specialità della Galleria approdano sul web, da qualche giorno a portata di click: per sei mesi la gamma di articoli sarà su Amazon che, attraverso l’iniziativa Campus Challenge, investe in una politica di avvicinamento delle aziende con produzioni al dettaglio. Online l’olio di oliva extravergine, capperi e origano, ma anche uva passa, tisane e tè pregiati. Variegata è l’offerta di dolci: i Baci di Cracco, i cioccolatini, i biscotti friabili con mandorle e nocciole.
Ciliegina sulla torta, l’Amaro Bianco: il primo distillato di casa, ottenuto da erbe e piante aromatiche. «Mi sono spesso chiesto come, a fine cena, armonizzare le diverse sensazioni organolettiche perché restino un’esperienza memorabile – racconta lo chef – mi è venuto incontro l’amaro, tradizione tipicamente italiana. Erbe, radici e alambicchi di rame. Un anno di prove e dosaggi alla ricerca di un’eccellenza capace di trasformare un digestivo in gran liquore. Così è nato il primo dei nostri distillati, esattamente come lo immaginavo, senza colore né coloranti».
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