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Cultura e cucina: sei libri da portare in vacanza

Una selezione di volumi divertenti ma anche utili per chi vuol saperne di più sul cibo


Che siate dei tipi da lettura sotto i raggi cocenti del sole o sul dondolo di una terrazza al tramonto, che sappiate destreggiarvi ai fornelli o che siate poco ferrati in materia, Pantografo vi propone una selezione di sei libri freschi di stampa che potreste portare con voi in vacanza. Da leggere o semplicemente da consultare, potranno rivelarsi una compagnia piacevole, utile e in alcuni casi anche divertente.
Per chi affronta le vacanze in van o pensa di farlo in futuro c’è “Cucina on the road. Ricette con pochi ingredienti, in poco spazio, zero sprechi” pubblicato da Gribaudo. Francesca Giovannini – digital creator appassionata di cucina, oltre che “aspirante contadina” come lei stessa si definisce sul suo profilo Instagram – racconta nel suo libro come il van non sia solo un modo di viaggiare, ma anche uno stile di vita in cui non c’è posto per il superfluo, ma solo per chi lo abita e per le sue strettissime esigenze. Il volume parla quindi di cibo, di viaggi, di come cambiare il modo di guardare alle risorse che abbiamo e che spesso diamo per scontate. Dispensa tecniche e consigli utili, come per esempio utilizzare un colino anche come scolapasta o vaporiera, oltre che punti di vista, fotografie, appunti di viaggio e, naturalmente, ricette.


Slow Food Editore ha appena pubblicato “Cucina d’estate. 110 ricette per vivere al meglio la bella stagione”.


A cura di Bianca Minerdo e Federica Vizioli, il libro raccoglie tante idee per la pausa pranzo al mare o in montagna, per conservare al meglio i prodotti dell’orto tutto l’anno, per preparare succhi, estratti o gelati per piccoli e grandi nei mesi più caldi. Con questo volume Slow Food propone di riscoprire i piccoli piaceri in un tempo spesso troppo frenetico, dimenticando l’importanza di quanto sia invece gratificante scoprire una vacanza a misura d’uomo. Suddiviso per mesi, da giugno a settembre, “Cucina d’estate” fornisce ricette stagionali individuando per ognuno di essi “La dispensa del mese”, cioè le materie prime disponibili in quel determinato periodo. Invita quindi a una riflessione sulla sostenibilità e a riscoprire quel che la natura mette a nostra disposizione in funzione dei suoi ritmi.
Un viaggio molto interessante è quello raccontato in “Mont-Saint-Michel. A tavola con le sorelle”, il volume edito da L’Ippocampo nel quale Laurence du Tilly, food designer, dopo un ritiro presso la comunità di suore di Mont Saint-Michel si propone di affiancarle per un progetto a cui pensava da qualche tempo: raccogliere in un libro le loro ricette, organizzate in base alla stagione come avviene nella dispensa delle suore che cucinano per la comunità e per gli ospiti dell’abbazia. E così, nella sezione dedicata all’estate, troviamo le lasagne con caprino e zucchine, l’insalata di salicornia della baia, il gazpacho di anguria, solo per citarne alcune. Il libro contiene anche delle foto che ritraggono scene di vita quotidiana all’interno dell’abbazia e fra i suoi spazi all’aperto, momenti nei quali le suore raccolgono le verdure di stagione dal proprio orto, e ancora la cucine dove si cimentano nella realizzazione dei pasti e il refettorio dove li consumano, l’architettura e il paesaggio circostante. Avrete fra le mani un libro che non solo vi suggerirà deliziose ricette, ma attraverso il quale potrete anche viaggiare per immagini in uno dei luoghi più suggestivi del mondo. E che magari potrebbe diventare la meta della vostra prossima vacanza.

Se cercate una lettura che, partendo dal cibo, arrivi a raccontare ancora una volta di viaggi, ma anche di culture e di società, “Zammù. Che cosa fa un’antropologa del cibo” è quel che fa per voi. Giulia Ubaldi, antropologa del cibo e fondatrice di Lac – Laboratorio di antropologia del cibo, propone nelle sue pagine un itinerario attraverso trenta tappe che ripercorre i percorsi meno battuti del Mediterraneo, e non solo, per farci conoscere luoghi e persone, ma soprattutto per dimostrarci come un piatto non sia mai solo una ricetta e come una storia abbia sempre molto da dire sulla cultura dei luoghi che rappresenta.
Se cercate qualcosa da leggere che, oltre a fornirvi ricette e consigli, vi faccia divertire, Pantografo segnala due libri in particolare: “Cucinava sempre. Ricette per quando fuori (e dentro) c’è la catastrofe” e “In cucina le verità van dette. 60 luoghi comuni sfatati per cucinare meglio”, rispettivamente per i tipi di Mondadori Electa e L’Ippocampo. Nel primo, Sofia Fabiani, perito chimico con un passato da pasticcera che due anni fa ha spopolato con “Cucinare stanca. Manuale pratico per incapacy, si chiede se in cucina sia lecito parlare di paure, di senso di inadeguatezza, di affanni. Il risultato è un racconto unico, spassoso e irresistibilmente sincero. Un libro di cucina che ci riconcilia con il significato autentico dello stare davanti ai fornelli e, in ultimo, anche un po’ con noi stessi.
Nel secondo volume, con umorismo, impertinenza e più di 400 illustrazioni l’autore Arthur Le Caisne sfata oltre sessanta luoghi comuni come «estraete in anticipo la carne dal frigo per evitare uno shock termico» oppure «la pasta va cotta sempre in acqua abbondante», evidenziando l’inutilità di gesti superati, ristabilendo le verità in cucina e aggiornando ricette emblematiche che credevamo di conoscere a menadito: patate fritte, bollito, pollo arrosto e quant’altro. Le illustrazioni di Yannis Varoutsikos, poi, sono davvero deliziose oltre che azzeccate. Buona lettura e buone vacanze.


Pasta alla Norma

Pasta alla Norma

Ingredienti per sei persone
Mezzo chilo di spaghetti (o penne), un chilo e mezzo di pomodori da salsa , 2 melanzane, 2 spicchi di aglio, qualche foglia di basilico, 2 etti di ricotta salata, olio extravergine di oliva, sale
Tempo di esecuzione un’ora e un quarto, più lo sgrondo delle melanzane

Procedimento
Pelate le melanzane, affettatele e ponetele per almeno un’ora in un recipiente con acqua salata, per farle spurgare del liquido amarognolo. Sbucciate i pomodori, dopo averli scottati per qualche minuto in acqua calda, quindi spezzettateli e metteteli in un tegame di terracotta, aggiungendo l’aglio e cuocendo a fuoco bassissimo. Spento il fuoco, unite olio e foglie di basilico. Intanto friggete le melanzane in olio e asciugatele con carta da cucina. Lessate la pasta al dente, scolatela in una zuppiera, unite la salsa di pomodoro e mescolate. Dopo avere sistemato la pasta nei piatti, aggiungete le fette di melanzane, un’abbondante spolverata di ricotta salata grattugiata e qualche altra fogliolina di basilico.

In copertina: Giulia Ubaldi, ZAMMÙ. Che cosa fa un’antropologa del cibo, 2023

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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