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Flowers ©MattChung

Creatività e cultura, dove i fiori sono protagonisti

Una mostra a Londra racconta gli ultimi 50 anni di arte floreale


I fiori sono così integrati nella nostra cultura che è impensabile un mondo senza la loro presenza. Simboli di amore, speranza, dolore ed emozioni appaiono saldamente intessuti nei miti e nel nostro linguaggio educativo portando con sé significati che risuonano nel tempo. Protagonisti del quotidiano, sono stati motivo di ispirazione per l’arte, e tra i riferimenti del passato si evidenziano le opere del Rinascimento, dove la mitologia floreale si è unita alla curiosità scientifica per creare tele con grande profondità simbolica e accuratezza. Si ricordano anche i lavori del periodo a cavallo tra il XVII e XVIII secolo, con realizzazioni legate alla pittura floreale olandese, mentre nel XIX secolo il movimento Arts & Crafts ha portato la bellezza floreale negli ambiti e oggetti della vita di ogni giorno tramite la pittura, l’architettura, il disegno degli arredi e le arti decorative. Rapporti in continua trasformazione che nel XX secolo hanno registrato l’esordio di raffigurazioni astratte, firmate da artisti modernisti, seguite da opere inedite legate alle correnti della pop art e dell’arte povera. Ma che ruolo giocano i fiori nell’arte e cultura dei nostri giorni?


Un argomento esteso, materializzato in un percorso espositivo dal titolo: Flowers – Flora in Contemporary Art & Culture alla Saatchi Gallery di Londra (aperta fino al 5 maggio 2025), dinamico nel proporre il protagonismo infinito del mondo dei fiori nella cultura e arte degli ultimi cinquant’anni


Dalla pittura all’olimpo del cinema, della letteratura e della musica, passando attraverso il mondo della moda, della scultura, della fotografia per poi giungere a quello della scienza. A cui si aggiungono performance e istallazioni interattive. Grazie al loro fascino e alla loro bellezza intrinseca, i fiori persistono nell’ispirare artisti, scrittori e designer enfatizzando il loro forte ruolo simbolico e la loro presenza nell’attuale cultura visiva.

Più recente la rappresentazione della flora attraverso l’arte digitale, reinterpretata nella mostra alla Saatchi Gallery di Londra, in un lussureggiante giardino interattivo di Extra-Natural. Firmato da Miguel Chevalier, il parco nasce da una installazione di realtà virtuale generativa che invita a riflettere sulla fragilità della natura e sull’urgenza di preservare la biodiversità, generando una nuova simbiosi tra uomo e ambiente. Un habitat dinamico dove la vegetazione cresce, fiorisce e svanisce in cicli infiniti e dove il moto delle piante virtuali interagisce con i movimenti dei visitatori, mediante sensori a infrarossi.

Il tema della commemorazione della natura, attraverso la flora, ricompare nella installazione La Freur Morte di Rebecca Louise Law. Un’opera coinvolgente che invita a riflettere sul nostro legame con la terra, e presenta oltre 100mila fiori secchi aprendo una riflessione sulla nostra cultura capitalista e il nostro insaziabile desiderio di volere sempre di più. Materiale dell’opera sono i petali appassiti che l’autrice ha raccolto dall’industria floreale e da donazioni di giardini dal 2003, assicurandosi che nulla vada sprecato.

Forte lo stimolo di tematiche floreali per l’universo di pittura e scultura negli ultimi decenni. Accanto ai giovani talenti, il contributo di artisti contemporanei affermati, dimostra come i boccioli continuino a essere fonte d’impulso e riflessione. Lavori che pongono in rilievo il continuo significato della flora nell’arte odierna, sia come fuga dalle sfide del mondo sia come mezzo per comprendere il nostro ruolo al suo interno. Tra le figure di spicco appare Marc Quinn con il quadro di “The Sunny Side of the Moon” – già noto per la mostra “Light into Life” all’interno dei giardini di Kew Gardens, dove le scultoree orchidee sono state protagoniste.


Centrale il connubio tra moda e flora dove i fiori sono stati a lungo utilizzati per esaltare la bellezza ed esprimere vitalità ed energia


Elementi dai quali i designer hanno attinto significati simbolici, colori e trame. Un rapporto a prova di tempo che tra le novità degli ultimi decenni propone i motivi floreali di stilisti quali Mary Quant e Vivienne Westwood, che usarono il corpo come un quadro. Nota per il suo attivismo per il clima, Westwood infuse anche la sua passione e la sua conoscenza della flora nelle sue collezioni, fondendo l’estetica con un significato culturale più profondo. Impiegò stampe e abbellimenti floreali per esplorare la natura, la femminilità e la ribellione nelle sue creazioni, spesso contrapponendo elementi di vegetazione delicati a un’estetica punk.

Riconoscendo che la moda floreale va oltre gli abiti, appare in primo piano anche l’arte del tatuaggio di Daniel The Gardener, i cui disegni botanici esplorano l’intricata relazione tra l’uomo e l’ambiente. Pezzi su misura introdotti dall’autore come interventi legati all’arte del racconto, in cui interpreta le narrazioni dei clienti e le loro singolari relazioni con le piante.

Dalla fashion e dai tattoo all’alta moda, passando per le lussuose realizzazioni di design di Buccellati, noto per le corolle gioiello in materiali preziosi che si distinguono per le tecniche di incisione a mano. Tra i pezzi unici della Maison spiccano le spille Orchidea (1929), Margherita (1960) e Begonia (1991) accanto alle più recenti spille Magnolia. “Il riferimento esplicito ai fiori e alla natura nelle nostre creazioni ha un grande valore. Simboleggiano la rinascita, la gioia e il ciclo della vita, ricordando all’umanità la natura fugace della bellezza. I nostri disegni traggono ispirazione dalle influenze rinascimentali e dalla meticolosa osservazione botanica delle nature morte fiamminghe”, il suo commento.


“Flowers” è anche un simbolo per media quali la musica, il cinema e la letteratura


Iconiche le copertine di dischi in vinile su cui apparivano temi floreali, spesso in grado di aumentare l’impatto emotivo e rafforzare il messaggio degli artisti. Intensa la presenza di immagini floreali sugli involucri dei libri e indimenticabili richiami nei poster cinematografici quali la rosa di American Beauty.

In copertina: Flowers – Flora in contemporary art & culture ©MattChung

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