Tema di quest’anno? Riscoprire lo spazio pubblico urbano
C’è anche un’opera italiana tra le 14 installazioni temporanee della quarta edizione del festival internazionale di architettura e design Concéntrico, che si è tenuto a Logroño, nel nord est della Spagna, dal 27 aprile al 1 maggio 2018.
Designer e architetti sono stati chiamati a creare dei prodotti artistici che invitassero visitatori e cittadini a riscoprire la città e a percepire in maniera nuova gli spazi quotidiani che passano solitamente inosservati
Ecco che per cinque giorni corti interne, piazze e vie del centro storico si sono animate con installazioni di materiali, forme e colori diversi, da Ring de Luxe, un anello gonfiabile inserito in una delle torri dell’edificio dell’Instituto de estudios Riojanos e creato dallo studio Plastique Fantastique di Berlino, a Reflection, opera dei parigini di Collectif Parenthèse che per il chiostro della chiesa di Santa Maria de Palacio hanno realizzato delle strutture con del materiale specchiante, consentendo ai visitatori di avere diversi punti di vista dello spazio circostante a seconda della loro posizione rispetto all’installazione. E ancora, Lantern è il lavoro dello studio ceco Mjölk, uno scheletro in legno di forma cilindrica collocato intorno a un lampione in Plaza de Santa Ana, un involucro che come una ragnatela ha racchiuso l’elemento di arredo urbano. C’è stato spazio anche per una sauna finlandese nel giardino interno dell’ostello Pilgrim, progettata dall’architetto iberico Jairo Rodríguez che ha voluto ricreare un’esperienza tipicamente nord europea in un contesto culturalmente molto distante come quello spagnolo.
Sul fronte del made in Italy, Davide Marchetti ha tenuto alta la bandiera con l’opera Otravision, una torre in legno a cui accedere attraverso uno stretto corridoio, posizionata di fronte alla Plaza de la Muralla del Revellín, accanto a una delle porte storiche della città, attraverso cui passa il cammino per Santiago De Compostela.
Marchetti ha scelto di sviluppare il tema dell’iniziativa sfruttando le potenzialità della virtual reality. All’interno della struttura infatti è stato posizionato un visore, utilizzato come “periscopio virtuale“, in grado di mostrare l’orizzonte tutto intorno all’installazione
Rutas, questo il nome dato al progetto di esperienza virtuale, è stata progettato e sviluppato dalla società Noumena.
All’interno della torre inoltre è stata inserita anche una scala che permetteva di salire a un livello superiore e osservare il panorama dall’alto. L’opera con la sua forma ha voluto richiamare la storia della città spagnola, un tempo fortificata. “Le aperture e le decorazioni della facciata – ha chiarito l’architetto italiano – si sono ispirate alle geometrie storiche, traducendole in un modello scultoreo che ha modulato la luce all’interno della costruzione”.
Tra i team autori delle altre 13 opere, provenienti da Germania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Francia e Argentina, anche l’Architectural Association Interprofessional Studio di Londra, e due scuole, la Escuela Superior de Diseño de La Rioja, e la Escuela de Arquitectura de San Sebastián.
Il Festival è stato organizzato dalla Fondazione Culturale degli Architetti di La Rioja (FCAR), in collaborazione con il Comune di Logroño, quello di Garnica e il Governo de La Rioja con il Comprehensive Design Centre.
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